martedì 26 gennaio 2016

EL PERÚ EN MI CORAZÓN

Quest’estate, insieme al mio amico e collega Marco, ho vissuto un’indimenticabile esperienza di volontariato a Cajamarca in Perù, con il Manthoc, ovvero con un gruppo del Movimento di bambini e adolescenti lavoratori.
Il primo contatto con il Manthoc era avvenuto quasi per caso, partecipando a una serata di presentazione del progetto “Il Mestiere di crescere” promosso da ProgettoMondo Mlal. In quell’occasione, in veste di delegati nazionali Manthoc, due ragazzi peruviani, Christian e Nicole, ci hanno spiegato e raccontato la storia del Movimento e la loro esperienza quotidiana di bambini e di adolescenti lavoratori (NNATs).
Fin da subito il progetto mi aveva colpito e incuriosito e, con il passare del tempo, è cresciuta in me la volontà di saperne di più e di potere conoscere dal vivo questa realtà e il suo funzionamento. Ho condiviso la mia curiosità con Marco e, insieme, abbiamo fatto richiesta a ProgettoMondo Mlal di potere vivere un’esperienza di volontariato. Fortunatamente ci è stata data l’opportunità di partire per due mesi, destinazione Manthoc, a Cajamarca, Perù!
Arrivati a Lima siamo stati calorosamente accolti da Mario Mancini, rappresentante Paese e ora presidente di ProgettoMondo Mlal, e da Olga, una delle operatricei che affianca il Manthoc nella capitale peruviana.
Abbiamo così potuto visitare la Casa di Yerbateros, zona della periferia urbana molto povera ai piedi di un “sierro”, dove abbiamo passato una splendida giornata con i ragazzi che frequentano il Centro.
Dopo tre giorni trascorsi a Lima, e un viaggio di circa 15 ore in autobus, siamo arrivati a Cajamarca, una città andina a 2.700 mt d’altezza.
Il Manthoc di Cajamarca è particolarmente attivo sul territorio perché gestisce una scuola primaria che accoglie i bambini appartenenti alle fasce più povere della società, un ostello i cui proventi vanno ad integrare le casse del progetto e coordina gruppi di NNATs sul territorio che si incontrano settimanalmente dove, oltre a giocare e divertirsi, si confrontano sulle problematiche “della strada” a cui vanno incontro e insieme si cerca di comprenderle ed elaborare delle strategie di azione.
A Cajamarca, siamo stati accolti da Celi e Cecilia, due operatrici del progetto, che ci hanno accompagnati all’Hostaje (Ostello) gestito dal Manthoc dove ci aspettava una ricca colazione di benvenuto...
È così che ha avuto inizio la nostra indimenticabile esperienza di volontariato! In particolare abbiamo lavorato nella scuola, io con il compito di gestire un corso integrativo di matematica per i ragazzi della classe sesta e Marco con il compito di seguire un programma di monitoraggio e di prevenzione della malnutrizione. Inoltre abbiamo collaborato ad allestire una ludoteca dove i bambini possono passare momenti di svago e di gioco.
La scuola sorge in periferia della città ed è gestita con grande passione dal direttore tutto-fare Alex e dai professori che, con grande dedizione ed entusiasmo, offrono ai circa 120 allievi un’educazione non solo scolastica, ma di vita. Infatti, alle lezioni tradizionali di matematica, castigliano, storia e scienze, la scuola propone quattro laboratori ai quali i ragazzi sono tenuti a partecipare: pasticceria, falegnameria, orto biologico e allevamento di cuyes (porcellini d’India).
Inoltre offre un grande sostegno alle famiglie dei ragazzi, in quanto non prevede il pagamento di una retta annuale, ma l’unica richiesta è una partecipazione attiva e costante delle mamme nell’occuparsi della preparazione dei pasti (colazione e pranzo) e della pulizia settimanale della scuola.
Questa presenza quotidiana delle famiglie è stata per noi un’ulteriore occasione di conoscenza e scambio con la popolazione peruviana adulta.
Nella scuola del Manthoc tutti si occupano di tutto senza distinzioni di ruoli, quindi non ci ha stupiti vedere il direttore insieme ai ragazzi pulire la scuola al ritorno dalle vacanze, in occasione della Fiesta Patria (Festa dell’Indipendenza), o vedere i professori occuparsi dell’orto o dell’allevamento dei cuyes.
Nella mia esperienza con il Manthoc sono rimasta particolarmente colpita dalla dedizione degli operatori adulti che, ricoprendo ruoli differenti, lavorano a stretto contatto con i ragazzi al fine di sostenerne il protagonismo e la partecipazione diretta alla società in cui vivono.
Ricordo con il calore nel cuore la gita fatta con i ragazzi in occasione del 29esimo anniversario del MANTHOC di Cajamarca.
Il viaggio in autobus tra canti, risate e tanta allegria, l’arroz chaufa (piatto a base di riso) che Celi aveva cucinato alle 6 del mattino per 150 persone e che poi abbiamo condiviso a pranzo, il torneo di calcio e pallavolo che ha visto coinvolti grandi e piccoli, i visi stanchi ma felici a fine giornata …
Nel raccontare il Perù provo sempre una certa difficoltà, in quanto riaffiorano mille pensieri, ricordi ed emozioni non sempre facili da tradurre e da far arrivare al cuore delle persone che non hanno avuto occasione di vivere questa splendida esperienza.
Del Perù mi porto a casa il calore materno che solo i paesi dell’America Latina sanno offrire, i sorrisi dei ragazzini, la loro curiosità, le loro domande, la luce nei loro occhi e il loro senso di responsabilità nei confronti della vita.
E come dimenticare i gesti semplici e familiari che ho potuto vivere, come la preparazione della pizza con i professori della scuola in occasione della mia festa d’addio, il tour per Cajamarca con gli allievi delle classi quinta e sesta che mi spiegavano la storia della città e dei monumenti principali, il tiramisù cucinato con i ragazzi e condiviso nell’intervallo con tutti i bambini della scuola, i profumi del mercato sotto casa, il cielo e i suoi colori e gli splendidi paesaggi che solo la Cordigliera delle Ande sa offrire.

Cristina Porello 
volontaria di Alba

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