giovedì 27 marzo 2014

Il mio camp per il domani

Quello che doveva essere un campus in Burkina Faso, un viaggio per 10 ragazzi, finanziato dal Progetto europeo "A possible world" di ProgettoMondo Mlal, e gravitante attorno al tema del settimo obiettivo del Millennio sulla sostenibilità ambientale, in realtà si è dimostrato essere molto di più per noi.
In quindici giorni abbiamo avuto modo di vivere a stretto contatto con giovani di diverse parti d'Europa (Germania, Polonia e Croazia), in un contesto culturale e sociale, quello del Burkina Faso appunto, totalmente estraneo al nostro. Insieme abbiamo condiviso un viaggio che ha attraversato la realtà dei villaggi di Gouera, Loropeni, Ouo, Pouleba e Obirè, e incrociato il nostro sguardo con quello di chi, giorno dopo giorno, affronta problemi quali quello della malnutrizione infantile, del diritto all’istruzione, dell'accesso all'acqua e ai servizi igienici.
In 14 giorni abbiamo visitato e conosciuto i giovani di Bobo Dioulasso, e con loro abbiamo condiviso il pensiero di come si possa migliorare la situazione del Burkina integrando principi di sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi di questo Paese, limitando così la perdita di risorse ambientali; abbiamo respirato insieme agli artisti del Siraba la musica l'arte e la cultura locale, che diventano espressione e viva voce di quanto può dare e fare questa terra.
Grazie a queste esperienze sono nati forti momenti di riflessione, personale e condivisa, su quali sono le sfide da affrontare oggi a livello globale per un domani migliore, attento ai temi diritti umani e l'ambiente, e su quali passi intraprendere per cambiare veramente una situazione che da troppi anni è funambola sul filo dell'insostenibilità.
Ecco che per noi giovani, non solo europei e non solo burkinabè ma di tutto il mondo, le chiavi d'accesso a un mondo che cambia, a un nuovo mondo possibile, appaiono proprio l’opportunità di condividere, educare, informare, sensibilizzare e costruire una partecipazione che sia davvero consapevole e attiva. A cominciare da noi.

Sara Fortini

Verona



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