venerdì 14 febbraio 2014

Un Campus in Burkina per la sostenibilità ambientale

“A possible world: be aware, be active, start the change!”. Con questo slogan è stato offerto ai giovani tra i 18 e i 24 anni di Verona, Cestokowa (Polonia), Stoccarda (Germania) e Osjek (Croazia) di impegnarsi in prima persona nelle proprie città, scuole, comunità e quartieri per approfondire i temi ambientali e dello sviluppo sostenibile a livello locale e globale, così da creare una rete di coetanei sensibilizzati e altrettanto attivi e poi, insieme, promuovere, come società civile, quei cambiamenti nello stile di vita che possano valorizzare nuove opportunità educative e contribuire a una nuova progettazione per la sostenibilità ambientale a livello europeo. Tra i tanti che hanno risposto positivamente all’appello, sono stati poi selezionati 10 ragazzi per partecipare a un campus internazionale in Burkina Faso dal 22 febbraio all’8 marzo.
Tra i giovani selezionati (3 polacchi, 3 tedeschi, 2 croati e 2 italiani), ci sono anche due veronesi: Sara Fortini di Caldiero e Filippo Mazzi di Bussolengo. Entrambi di 24 anni, partiranno per il Burkina Faso sabato prossimo con ProgettoMondo Mlal, ong veronese che da quasi 50 anni coopera allo sviluppo di America latina e Africa, ma mai dimenticando che –come fa notare Gianni Cappellotto, coordinatore del Campus per ProgettoMondo Mlal- quando si affronta il 7° Obiettivo del Millennio, “i problemi sono comuni: accesso e qualità dell’acqua, smaltimento dei rifiuti, desertificazione, sostenibilità ambientale, riscaldamento del pianeta, fanno parte del nostro quotidiano in tutto il pianeta. E mai come oggi l’interdipendenza tra regioni e Paesi anche geograficamente distanti, ci obbliga a pensare a soluzioni efficaci in larga scala”.
I 10 partecipanti al campus in Burkina Faso di “A possible world” vivranno esperienze e incontri unici, a confronto con i problemi della desertificazione, denutrizione, produzione, smaltimento dei rifiuti. Approfondiranno da vicino le cause che sono a monte di tutto questo, così come verificheranno sul campo progetti concreti contro la malnutrizione e per l’accesso all’acqua. Sperimenteranno dunque di persona idee di sviluppo sostenibile e il contesto socioculturale in cui sono state messe in atto. Infine scambieranno esperienze e idee con i protagonisti di tutto questo in Burkina Faso. Così da farsi portavoce, al loro rientro nelle rispettive città e Paesi, di un nuovo concetto di impegno, ricco di testimonianze, nuove relazioni ed esperienze concrete.
E proprio su questi 10 ragazzi il progetto europeo “A possible world” conta per raggiungere il proprio obiettivo: aumentare linformazione sulle sfide ambientali, aumentare i servizi educativi per i giovani, aumentare gli strumenti per le nuove generazioni, aumentare la partecipazione a un futuro sostenibile. Per tutti. (www.apossibleworld.eu)

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