mercoledì 11 settembre 2013

Piccoli agricoltori, in attesa di tornare in classe

Arrivando a Leogane, una mattina di fine agosto, nel caldo torrido della pianura leoganese, guardo fuori dal finestrino e penso agli alunni della scuola di ASPAM che sto per incontrare.
La macchina entra nel primo cortile dove mi saluta sulla porta il tecnico del progetto Haiti Verde: Bonjou Valentina Kouman ou ye? Insieme scarichiamo il materiale dalla macchina: pale, picconi, annaffiatoi, sacchetti : oggi iniziamo i lavori per la costruzione di un piccolo vivaio per gli alberi da frutta dentro l`orto scolastico con i bambini. Un`attività pensata per non abbandonare gli orti scolastici durante le vacanze estive…nonostante il caldo! Entro nella scuola dell`Associazione di genitori di Mellier, in francese Association de Parents de Mellier - ASPAM e trovo la direttrice e il marito indaffaratissimi nel sistemare del materiale, costruire un piccolo magazzino, sistemare la stoffa per le divise a quadretti del prossimo anno.
Anche quest`anno, l`inizio della scuola è stato rimandato al 1° ottobre, come molti prevedevano. Il ministero lo ha comunicato quando ancora la data d`inizio era fissata al 2 settembre, e molte famiglie speravano in un posticipo per avere un po` più di tempo per trovare i fondi per pagare l`iscrizione. Purtroppo i giorni di scuola mi sembrano sempre troppo pochi per i piccoli haitiani e pare che si trovi ogni scusa per ridurli. C’è però anche l`altro lato della medaglia per le famiglie: la scuola costa. Nell`inchiesta che abbiamo svolto con gli agricoltori della terza sezione di Leogane, la scuola è la seconda spesa per importanza nella canasta famigliare, subito dopo il cibo. Oltre al costo della retta, che è comunque ridotto per le scuole comunitarie come quelle di ASPAM, ci sono la divisa, i nastri per i capelli, il cibo di tutti i giorni e i trasporti. Non tutti infatti vivono vicino a una scuola. Tantissime mattine ho visto mototaxi arrivare riempiti fino all`impossibile di bambini. Ne ho contati fino a 5 più l` autista.
Riemergo dai miei pensieri e una goccia di sudore mi scende lungo schiena. Ancora non mi sono mossa, ho solo fatto due chiacchiere di saluto e ho sbirciato tra la varie attività che mi ha illustrato in segreteria l`infaticabile Madame Ginette, la direttrice della scuola. Penso un po` preoccupata all`attività con i bambini…fa già troppo caldo, è possibile che non vengano.
Dopo i saluti tiro dritta verso le aule, attraverso il cortile di ghiaia sotto il solleone riparata dal mio cappello di paglia, incontro un bambino, due, tre.. penso sconfortata che saranno tutti i miei partecipanti… Valentina con quest`afa chi altro vuoi che venga mi dico tra me e me.
Poi improvvisamente mi arrivano le prime voci, seguite da qualche urletto e infine la confusione inconfondibile…sono loro! Entro in classe con gli attrezzi ancora in mano e trovo un`aula piena di bimbi seduti che aspettano che inizi l`attività e mi sorridono con gli occhi guardando pale e innaffiatoi. In fila per due prendono gli attrezzi e saltellando si incamminano vanno verso l`orto. L`agronomo del progetto, con la collaborazione degli insegnanti, li riunisce in circolo e distribuisce i sacchetti vuoti da riempire con terriccio e sterco mescolati insieme. Una prima attività manuale per sfogare un po` le loro energie. Tutti vogliono provare la pala e il rastrello!
Poi è la volta del ripasso di matematica e geometria : « allora costruiamo un rettangolo, chi si ricorda la forma? ». L`attività dell`orto scolastico è pensata per i ragazzi di 5ª e 6ª, cioè indicativamente tra i 10 e gli 11 anni ; d`estate però ci sono anche i fratelli più piccoli, quindi l`attività va ricalibrata per includere anche loro nella didattica. « Se un sacchetto misura 10 cm e la banda è lunga un metro quanti sacchetti mettiamo? ».
Ormai il sole è davvero forte e gli alunni iniziano a distrarsi ; qualcuno si mette a correre, qualcuno va a cercare l`acqua; altri incuriositi come sempre dal colore della mia pelle mi fanno qualche domanda : « blan, ma tu a casa parli inglese o spagnolo ?»…figurati se pensano all`italiano! Al massimo hanno qualche parente negli Stati Uniti o in Repubblica Dominicana, le altre lingue sono troppo lontane.
I volti grondano di sudore, ma sono ancora tutti lì, nessuno se ne vuole andare. Tiriamo fuori gli innaffiatoi e l`idea dell`acqua immediatamente ridesta tutta l`attenzione…come si innaffiano le piantine?
Bene per oggi è abbastanza.
-Torniamo domani?
-Ouiiiiiiiii

Valentina Policarpi
ProgettoMondo Mlal Haiti Verde

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