giovedì 28 febbraio 2013

Dopo un anno di servizio civile... il rientro a casa!

Rieccoli, dopo un anno trascorso tra l'America Latina e l'Africa, tornare a casa con un bagaglio pieno zeppo di nuove esperienze e indimenticabili incontri.
I giovani caschi bianco che hanno svolto un anno di servizio all'estero con ProgettoMondo Mlal hanno appena rimesso piede su suolo italiano.
Qualcuno di loro ha già nostalgia di quanto ha lasciato alle spalle, altri fanno i bilanci su quanto portato a casa e in generale, per tutti loro, si è trattato di un'opportunità che lascia una traccia formativa indelebile nella costruzione del proprio futuro.
Ecco di seguito alcune delle loro testimonianze dirette:

Rosilde Brizio, Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Bolivia, progetto Il Mestiere di Crescere - Se il verbo partire io l’ho sempre associato a parole positive come speranza, aspettativa o sogno, il verbo tornare, invece, l’ho sempre collegato a un sentimento di felicità dolce-amara.
Tornare è riabbracciare, è risentire gli stessi sapori e odori, è rivedere le stesse facce, è ripercorrere le stesse strade ma è anche consapevolezza di essersi lasciati qualcosa indietro. Così mi sento io, appena tornata da un anno di servizio civile internazionale svolto a La Paz, in Bolivia.
Un anno decisamente importante per me (tanto da farmi un tatuaggio!), dove ho avuto la possibilità di collaborare con due progetti: uno con i bimbi lavoratori e uno con degli adolescenti in conflitto con la legge. Certo, come ogni relazione di lavoro, i primi tempi sono stati di “assestamento”, ma ben presto i rapporti sono diventati così sereni che dire addio, quindici giorni fa, è stato davvero drammatico! Ma la Bolivia non è stata solo lavoro. Tanti sono stati i nuovi amici e le persone splendide incontrate, i paesaggi e i luoghi da cartolina visitati, le differenze culturali e le curiosità scoperte, per non parlare del nuovo bagaglio umano acquisito o dell’esperienza preziosissima vissuta. Sono tornata a casa mia, dai miei affetti e nella terra che mi ha vista nascere e crescere, perciò sì, tornare per me è gioia….ma con un po’ di nostalgia.

Damiano Cosaro, Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Nicaragua, progetto Futuro Giovane
Tornato in Italia dopo un anno di Servizio Civile trascorso in Nicaragua grazie a ProgettoMondo Mlal, guardo indietro e rifletto su cosa sia stata per me questa esperienza.
Un’esperienza vissuta tra alti e bassi, tra insicurezze e voglia di mettermi alla prova, tra incomprensioni e piccole soddisfazioni, scoperte e avventure.
Un’esperienza non sempre facile, ma che penso come a una delle più significative della mia vita.
Durante quest’anno mi sono spesso trovato a misurarmi con i miei limiti, a riflettere su me stesso e sul rapporto con gli altri, imparando a non dare nulla per scontato o dovuto.
E’ stata un’opportunità per arricchire la mia persona grazie al confronto e allo scambio con un Paese e una cultura lontani da quelli di mia appartenenza; un’occasione per dare il mio piccolissimo contributo per un mondo più giusto, lavorando per i giovani e con i giovani di Chinandega.

Luca Di Chiara, Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Bolivia, progetto Bienvenidos! - Ebbene sì, la tanto temuta conclusione di questa esperienza è purtroppo arrivata, dopo 10 mesi che mi hanno visto impegnato in una terra straniera e lontana, in Bolivia, come Casco Bianco sul Progetto Bienvenidos, si rientra in patria con enorme nostalgia ed emozioni contrastanti. Quello che più conta è che ritorno con la consapevolezza di avere fatto un'esperienza indimenticabile che rimarrà indelebile nella mia pelle, una di quelle che ti cambia la vita davvero e sicuramente in positivo. Posso affermare senza presunzione di essere cresciuto, di essere “cambiato” nel senso di aver vissuto emozioni e sensazioni che fanno imparare tanto, non solo su un paese e su un popolo tanto differente da “noi” e dal nostro, ma anche e soprattutto un'esperienza che ti mette a confronto con te stesso e ti fa scoprire lati del carattere che non immaginavo di possedere. Nel mio caso ho seguito le attività di un Progetto di turismo solidale e comunitario che mi ha permesso di acquisire esperienza e conoscenze su un settore per me di grande interesse della cooperazione internazionale, ma soprattutto mi ha permesso di visitare luoghi magici e spettacolari ed entrare in contatto con diverse e differenti persone, conoscere le loro culture, i loro problemi, le loro speranze, realizzando che, nonostante ci separino moltissime cose, non siamo poi così “lontani”. Quello che di più bello porterò con me è proprio la gente che ho conosciuto e imparato ad amare e a considerare parte della mia vita, nonostante le iniziali difficoltà, diffidenze e incomprensioni; al di là dei paesaggi la gente...come recita lo spot dell'agenzia di viaggi Tusoco Viajes, nostro partner esecutore del progetto. Tempo di ringraziamenti, a chi mi è stato vicino in questo lungo cammino, seppur lontano, a chi ho imparato a conoscere e ad amare, ai miei responsabili, Anna e Aurelio che ci hanno dato tantissimo fin dall'inizio facendoci sentire parte di una vera e propria famiglia e senza i quali molte cose sarebbe andate diversamente, ai mie compagni di viaggio caschi bianchi tra La Paz e la mia amata Cochabamba, all'equipe locale del progetto, con la quale non avrei mai pensato di legarmi tanto, e a tutte le persone che lavorano per ProgettoMondo Mlal in Italia e a all'estero, per costruire con impegno e senso di responsabilità, un più giusto ed equo rapporto tra i popoli promuovendo la giustizia sociale, nella consapevolezza che essa è fondamentale premessa per la pace e per il rispetto dei diritti umani, ponendo sempre in primo piano la dignità della persona umana. A tutti voi un grazie speciale!

Stefano Scrocco, Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Bolivia, progetto Bolivia Campesina
Cochabamba, ci ho messo circa un mese a far pronunciare correttamente questo nome a mia mamma prima della mia partenza e adesso che torno e tutti mi chiedono dove sono stato e io rispondo loro a Cochabamba, in Bolivia. "Dove? In Colombia?" No! in Bolivia! e lì inizia con piacere la lunga descrizione di un Paese unico, un Paese che mi ha fatto crescere dentro, emozionare fuori... Un Paese che se guardi le foto ti chiedi se davvero tu puoi aver visitato quelle meraviglie naturali che vanno dalla più intensa foresta amazzonica passando per le stupende valli miti fino alle più aspre catene montuose oltre i 6000 metri di altezza... Un Paese unico cosi variegato paeggisticamente che culturalmente.... La gente in Bolivia è diversa... ma è proprio questa diversità che ci arricchisce. In questo anno passato in Sud America tra difficoltà e grandi, piccole soddisfazioni ho imparato a capire gli altri, ma soprattutto ho voluto mettermi nelle condizioni che gli altri potessero capire anche me... I boliviani mi hanno fatto arrabbiare, ridere, scherzare, amare, lamentare, sognare... un mix di sentimenti di cui davvero non mi rendo ancora conto!
L'unica cosa certa è che la Bolivia mi mancherà (non la Colombia!) e ha segnato profondamente il mio percorso di vita, spero davvero un giorno di ritornarci, rivedere tutte le persone che sono lì, compresi Anna e Aurelio che da molti anni sono impegnati laggiù per voler un mondo più giusto.
Mi manca molto la panetteria dove lavoravo, Victoriano, Jorge, Jimena, Francisco e tutti gli altri mi hanno permesso di fare un'esperienza unica. Grazie davvero a tutti coloro che mi hanno permesso di fare un anno di Servizio civile in Bolivia! Grazie di cuore.

Giulia Valania, Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Perù, progetto Il Mestiere di crescere - Passato il primo periodo di emozioni forti, a quasi un mese dalla fine del servizio civile, comincio oggi a rielaborare tutto ciò che questo anno ha significato per me: è stato un anno che sicuramente ha contribuito alla mia crescita, che mi ha permesso di entrare in una realtà a me prima sconosciuta -quella dei Movimenti dei bambini lavoratori- e che mi ha aperto le porte di questo mondo così grande e articolato dei NAT’s.
Riporto a casa molto: ricordi di visi, sorrisi, aneddoti di riunioni e incontri, profumi e aromi che non conoscevo, paesaggi che lasciano senza parole, persone speciali che mi hanno dato tanto; ma anche il caos di Lima, le combis (piccoli bus taxi), i cerros (le colline di sabbia su cui crescono gli insediamenti umani), e le periferie della città, le lunghe attese, i tempi che si dilatano. Da parte mia, spero di aver contribuito con energia e positività al Progetto “Il mestiere di crescere”.
Perché se cooperazione significa collaborazione, il servizio civile per me è stato questo: uno scambio continuo. 
  

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