giovedì 28 febbraio 2013

Dopo un anno di servizio civile... il rientro a casa!

Rieccoli, dopo un anno trascorso tra l'America Latina e l'Africa, tornare a casa con un bagaglio pieno zeppo di nuove esperienze e indimenticabili incontri.
I giovani caschi bianco che hanno svolto un anno di servizio all'estero con ProgettoMondo Mlal hanno appena rimesso piede su suolo italiano.
Qualcuno di loro ha già nostalgia di quanto ha lasciato alle spalle, altri fanno i bilanci su quanto portato a casa e in generale, per tutti loro, si è trattato di un'opportunità che lascia una traccia formativa indelebile nella costruzione del proprio futuro.
Ecco di seguito alcune delle loro testimonianze dirette:

Rosilde Brizio, Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Bolivia, progetto Il Mestiere di Crescere - Se il verbo partire io l’ho sempre associato a parole positive come speranza, aspettativa o sogno, il verbo tornare, invece, l’ho sempre collegato a un sentimento di felicità dolce-amara.
Tornare è riabbracciare, è risentire gli stessi sapori e odori, è rivedere le stesse facce, è ripercorrere le stesse strade ma è anche consapevolezza di essersi lasciati qualcosa indietro. Così mi sento io, appena tornata da un anno di servizio civile internazionale svolto a La Paz, in Bolivia.
Un anno decisamente importante per me (tanto da farmi un tatuaggio!), dove ho avuto la possibilità di collaborare con due progetti: uno con i bimbi lavoratori e uno con degli adolescenti in conflitto con la legge. Certo, come ogni relazione di lavoro, i primi tempi sono stati di “assestamento”, ma ben presto i rapporti sono diventati così sereni che dire addio, quindici giorni fa, è stato davvero drammatico! Ma la Bolivia non è stata solo lavoro. Tanti sono stati i nuovi amici e le persone splendide incontrate, i paesaggi e i luoghi da cartolina visitati, le differenze culturali e le curiosità scoperte, per non parlare del nuovo bagaglio umano acquisito o dell’esperienza preziosissima vissuta. Sono tornata a casa mia, dai miei affetti e nella terra che mi ha vista nascere e crescere, perciò sì, tornare per me è gioia….ma con un po’ di nostalgia.

Damiano Cosaro, Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Nicaragua, progetto Futuro Giovane
Tornato in Italia dopo un anno di Servizio Civile trascorso in Nicaragua grazie a ProgettoMondo Mlal, guardo indietro e rifletto su cosa sia stata per me questa esperienza.
Un’esperienza vissuta tra alti e bassi, tra insicurezze e voglia di mettermi alla prova, tra incomprensioni e piccole soddisfazioni, scoperte e avventure.
Un’esperienza non sempre facile, ma che penso come a una delle più significative della mia vita.
Durante quest’anno mi sono spesso trovato a misurarmi con i miei limiti, a riflettere su me stesso e sul rapporto con gli altri, imparando a non dare nulla per scontato o dovuto.
E’ stata un’opportunità per arricchire la mia persona grazie al confronto e allo scambio con un Paese e una cultura lontani da quelli di mia appartenenza; un’occasione per dare il mio piccolissimo contributo per un mondo più giusto, lavorando per i giovani e con i giovani di Chinandega.

Luca Di Chiara, Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Bolivia, progetto Bienvenidos! - Ebbene sì, la tanto temuta conclusione di questa esperienza è purtroppo arrivata, dopo 10 mesi che mi hanno visto impegnato in una terra straniera e lontana, in Bolivia, come Casco Bianco sul Progetto Bienvenidos, si rientra in patria con enorme nostalgia ed emozioni contrastanti. Quello che più conta è che ritorno con la consapevolezza di avere fatto un'esperienza indimenticabile che rimarrà indelebile nella mia pelle, una di quelle che ti cambia la vita davvero e sicuramente in positivo. Posso affermare senza presunzione di essere cresciuto, di essere “cambiato” nel senso di aver vissuto emozioni e sensazioni che fanno imparare tanto, non solo su un paese e su un popolo tanto differente da “noi” e dal nostro, ma anche e soprattutto un'esperienza che ti mette a confronto con te stesso e ti fa scoprire lati del carattere che non immaginavo di possedere. Nel mio caso ho seguito le attività di un Progetto di turismo solidale e comunitario che mi ha permesso di acquisire esperienza e conoscenze su un settore per me di grande interesse della cooperazione internazionale, ma soprattutto mi ha permesso di visitare luoghi magici e spettacolari ed entrare in contatto con diverse e differenti persone, conoscere le loro culture, i loro problemi, le loro speranze, realizzando che, nonostante ci separino moltissime cose, non siamo poi così “lontani”. Quello che di più bello porterò con me è proprio la gente che ho conosciuto e imparato ad amare e a considerare parte della mia vita, nonostante le iniziali difficoltà, diffidenze e incomprensioni; al di là dei paesaggi la gente...come recita lo spot dell'agenzia di viaggi Tusoco Viajes, nostro partner esecutore del progetto. Tempo di ringraziamenti, a chi mi è stato vicino in questo lungo cammino, seppur lontano, a chi ho imparato a conoscere e ad amare, ai miei responsabili, Anna e Aurelio che ci hanno dato tantissimo fin dall'inizio facendoci sentire parte di una vera e propria famiglia e senza i quali molte cose sarebbe andate diversamente, ai mie compagni di viaggio caschi bianchi tra La Paz e la mia amata Cochabamba, all'equipe locale del progetto, con la quale non avrei mai pensato di legarmi tanto, e a tutte le persone che lavorano per ProgettoMondo Mlal in Italia e a all'estero, per costruire con impegno e senso di responsabilità, un più giusto ed equo rapporto tra i popoli promuovendo la giustizia sociale, nella consapevolezza che essa è fondamentale premessa per la pace e per il rispetto dei diritti umani, ponendo sempre in primo piano la dignità della persona umana. A tutti voi un grazie speciale!

Stefano Scrocco, Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Bolivia, progetto Bolivia Campesina
Cochabamba, ci ho messo circa un mese a far pronunciare correttamente questo nome a mia mamma prima della mia partenza e adesso che torno e tutti mi chiedono dove sono stato e io rispondo loro a Cochabamba, in Bolivia. "Dove? In Colombia?" No! in Bolivia! e lì inizia con piacere la lunga descrizione di un Paese unico, un Paese che mi ha fatto crescere dentro, emozionare fuori... Un Paese che se guardi le foto ti chiedi se davvero tu puoi aver visitato quelle meraviglie naturali che vanno dalla più intensa foresta amazzonica passando per le stupende valli miti fino alle più aspre catene montuose oltre i 6000 metri di altezza... Un Paese unico cosi variegato paeggisticamente che culturalmente.... La gente in Bolivia è diversa... ma è proprio questa diversità che ci arricchisce. In questo anno passato in Sud America tra difficoltà e grandi, piccole soddisfazioni ho imparato a capire gli altri, ma soprattutto ho voluto mettermi nelle condizioni che gli altri potessero capire anche me... I boliviani mi hanno fatto arrabbiare, ridere, scherzare, amare, lamentare, sognare... un mix di sentimenti di cui davvero non mi rendo ancora conto!
L'unica cosa certa è che la Bolivia mi mancherà (non la Colombia!) e ha segnato profondamente il mio percorso di vita, spero davvero un giorno di ritornarci, rivedere tutte le persone che sono lì, compresi Anna e Aurelio che da molti anni sono impegnati laggiù per voler un mondo più giusto.
Mi manca molto la panetteria dove lavoravo, Victoriano, Jorge, Jimena, Francisco e tutti gli altri mi hanno permesso di fare un'esperienza unica. Grazie davvero a tutti coloro che mi hanno permesso di fare un anno di Servizio civile in Bolivia! Grazie di cuore.

Giulia Valania, Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Perù, progetto Il Mestiere di crescere - Passato il primo periodo di emozioni forti, a quasi un mese dalla fine del servizio civile, comincio oggi a rielaborare tutto ciò che questo anno ha significato per me: è stato un anno che sicuramente ha contribuito alla mia crescita, che mi ha permesso di entrare in una realtà a me prima sconosciuta -quella dei Movimenti dei bambini lavoratori- e che mi ha aperto le porte di questo mondo così grande e articolato dei NAT’s.
Riporto a casa molto: ricordi di visi, sorrisi, aneddoti di riunioni e incontri, profumi e aromi che non conoscevo, paesaggi che lasciano senza parole, persone speciali che mi hanno dato tanto; ma anche il caos di Lima, le combis (piccoli bus taxi), i cerros (le colline di sabbia su cui crescono gli insediamenti umani), e le periferie della città, le lunghe attese, i tempi che si dilatano. Da parte mia, spero di aver contribuito con energia e positività al Progetto “Il mestiere di crescere”.
Perché se cooperazione significa collaborazione, il servizio civile per me è stato questo: uno scambio continuo. 
  

Haiti: L'impresa comunitaria che produce la cassava

Giovedì 28 febbraio, nel nordest di Haiti, a ridosso della poverissima frontiera con la Dominicana, la gente di Gens de Nantes festeggia l’inaugurazione della prima impresa comunitaria: una cassaverie, ovvero l’attività con cui dalla pianta di manioca si produce, passaggio dopo passaggio, una sottile focaccia dolce, tradizionale spuntino quotidiano.
Gestita da cinque persone, formate grazie al progetto Piatto di Sicurezza cofinanziato dall’Unione europea con il contributo del Comune di Milano, la cassaverie costituisce un interessante esempio di impresa comunitaria, perché proprio della comunità di Gens de Nantes e perché primo modello di produzione e commercializzazione che punta a imporre la sua cassawa fino al mercato della vicina Ouanaminthe.
Se l’esperimento avrà successo, oltre alla grande soddisfazione di tante famiglie coinvolte, metterà in circolo altre iniziative collegate che contribuiranno a valorizzare produzione e sovranità alimentare di questa area del Paese particolarmente fragile economicamente e socialmente.
Il processo che trasforma la manioca (o cassava) in un dolce appetitoso è lungo e inaspettato: questa arriva alla cassaverie ancora sotto forma di radici dell’omonima pianta! Quindi, in gruppo, comincia il lavoro di pulizia, macinatura, spremitura, condimento, e cottura.
La farina ricavata dalla manioca (tapioca), mescolata a sesamo, cocco, arachidi, zucchero di canna, viene infine stesa su una piastra rovente, sotto cui continua a bruciare l’immancabile carbonella haitiana. Con acrobazie degne della migliore dimostrazione gastronomica, la cassava viene dorata, quindi raffreddata e tagliata a quadretti.
In queste ore è grande festa ed è stato distribuito l’invito ufficiale alla popolazione. Nei giorni scorsi abbiamo avuto la fortuna di vedere in anteprima la cassaverie di Gens de Nantes al lavoro. Per noi di ProgettoMondo Mlal e un’equipe di cineoperatori venuta a documentare il lavoro in questa comunità, è stato molto coinvolgente. Come nei più formali vari della più lussuosa nave da crociera, erano accorse decine e decine di persone. Soltanto per assistere a noi che a nostra volta assistevamo alla produzione della prima cassava “commerciale” di Gens de Nantes.
I vestiti erano quelli della festa e Ronald, labbra strette e sguardo assorto,ha guidato tutte le operazioni con una sapienza e un impegno affascinanti. Nelle sue mani la radice di una gracile manioca è diventata un croccante assaggio di Haiti.

lunedì 25 febbraio 2013

Primo Piano ProgettoMondo Mlal: "La nostra Terra"

Sabato 2 marzo al CUM Centro Carraro in Lungadige Attiraglio 45 a Verona, Primo Piano ProgettoMondo Mlal "La nostra Terra".
Sempre di più le nostre iniziative si incrociano con le grandi scelte politiche europee. In particolare, proprio gli ultimi nostri sforzi per la sicurezza alimentare e una gestione sostenibile delle risorse nei Paesi in via di Sviluppo, risentono come non mai delle politiche fatte proprie dall’Unione europea in tema di agricoltura.
E’ perciò nostro compito e interesse approfondire la conoscenza del quadro normativo, nonché seguire l’attuale processo di riforma della PAC, per capire in quale direzione si stia andando e soprattutto quali spazi avrà al suo interno l’agricoltura famigliare.
Rispetto al nostro specifico impegno di ProgettoMondo Mlal si tratta infine di un’opportunità per valutare l’impatto indiretto di queste politiche sui Paesi in Via di Sviluppo, in modo da rispondere alle future sfide dell'alimentazione, delle risorse naturali e del territorio.


TAVOLA ROTONDA su LA NOSTRA TERRA
ore 14.30
partecipano:
STEFANO LEPORATI
Area Economica Coldiretti nazionale
La politica agricola europea 2014-2020: scenari e prospettive
FRANCESCO BENCIOLINI
Associazione Rurale Italiana (ARI)
L’agricoltura famigliare come strumento di sostenibilità ambientale
introduce e modera
MARIO LONARDI
presidente ProgettoMondo Mlal
ore 17.00
pausa caffè
ore 17.15
dibattito
ore 17.45
conclusioni

info: segreteria@mlal.org

La Terracina Calcio con i bambini della periferia di Lima

Continua a crescere la solidarietà per il progetto Chievo-Perù. La Terracina Calcio ha infatti raccolto oltre 560 euro nella campagna abbonamenti per l'iniziativa a favore dei ragazzi che vivono ad Amauta, l’estrema periferia che sorge nella zona desertica che circonda Lima.
Un risultato, portato a casa devolvendo al programma di cooperazione il due per cento degli incassi per gli abbonamenti e la scuola di calcio, a cui si aggiunge un ulteriore centinaio di euro raccolto invece durante il torneo natalizio organizzato dal responsabile della scuola di calcio del Terracina 1925, Andrea Botta.
Il quadrangolare tra le scuole calcio cittadine ha visto la partecipazione di tutte le realtà calcistiche della città: Anxur, Pro Calcio, Borgo Hermada e, naturalmente, Terracina 1925.
La somma raccolta durante la manifestazione è stata devoluta dalla società a ProgettoMondo Mlal, di cui l’AC Chievo-Verona è il primo sostenitore.
La società Terracina calcio 1925 continuerà inoltre a sostenere il progetto di solidarietà anche nei tornei in programma nei prossimi mesi. L’obiettivo dell’intervento è realizzare un piccolo centro sportivo multidisciplinare con servizi, spogliatoi e alcuni locali per l’attività di studio e ricreazione di bambini e adolescenti che qui vivono in condizione di disagio. 

venerdì 22 febbraio 2013

ProgettoMondo Mlal sostiene la campagna "Manifesto per un servizio civile universale"

Il 28 febbraio prossimo a Trento partirà la campagna locale "Manifesto per un servizio civile universale" ideata dal periodico VITA
e promossa da un folto gruppo di organizzazioni sociali del Trentino (vedi elenco provvisorio qui sotto).
Sarà proprio Riccardo Bonacina direttore di VITA a fare da padrino dell'iniziativa che si svolgerà a Villa S.Ignazio a partire dalle 20.
Nel 40° della Legge sull'Obiezione di Coscienza sono maturi i tempi per sostenere localmente una campagna già avviata a livello nazionale, in quanto il servizio civile sta morendo.
Saranno presenti le autorità civili e politiche locali per chiedere fortemente un nuovo e più deciso sforzo a supporto dell' impegno giovanile, confermando anche la nostra più piena disponibilità a collaborare. Ha confermato la propria presenza il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Alberto Pacher, come anche i rappresentanti dei Comuni di Trento e Rovereto.

Manifesto per un servizio civile universale di VITA.it
Promuoviamo la petizione di Vita per un nuovo servizio civile universale anche in Trentino

Il servizio civile nazionale nato con la legge 64 del 2001 sta morendo. Dal 2008 al 2012 il fondo nazionale è passato da 299 a 68 milioni. I 68 milioni messi a bilancio nel 2012 quest'anno non sono sufficienti neanche a coprire i costi messi a bando.
Il primo febbraio 2012 risultavano in servizio meno di 9mila volontari. Nel 2006 erano quasi 46mila. Mentre i ragazzi nella fascia di età fra i 18 e i 28 anni che quindi avrebbero diritto ad accedere al servizio civile sono oltre 8 milioni.
Negli ultimi anni i tagli hanno ridotto le possibilità di accesso al servizio civile ma i giovani non si sono fatti scoraggiare: la domanda è sempre stata molto superiore all'offerta. Evidentemente i nostri ragazzi sentono forte la necessità di avere uno strumento di partecipazione civica che consenta loro di essere e sentirsi protagonisti della vita del paese.
Il servizio civile in questi anni si è dimostrato un efficiente moltiplicatore di valore sociale. Secondo le stime del Centro universitario di studi sul servizio civile ogni euro investito produce un controvalore cinque volte maggiore in termini di formazione e servizi sociali offerti.

PER SALVAGUARDARE QUESTO PATRIMONIO E RESTITUIRE LA DIGNITA' AL SERVIZIO CIVILE ALLA POLITICA NON CHIEDIAMO FONDI AGGIUNTIVI, MA L'ISTITUZIONE DI UN SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE APERTO A TUTTI I GIOVANI CHE VIVONO NEL NOSTRO PAESE.
UN SISTEMA A CUI DOVRANNO CONTRIBUIRE SIA LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE, SIA I SOGGETTI PRIVATI PROFIT E NON PROFIT.

I PROMOTORI LOCALI
APPM Associazione Provinciale Problemi dei Minori, Trento
Caritas Diocesana, Trento
Cartello degli artisti, Trento
Comune di Rovereto
CNCA Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Trentino Alto Adige
Federazione Anziani e Pensionati ACLI, Trento
Fondazione S. Ignazio, Trento
FratelVenzo, Associazione culturale, Trento
Gruppo ’78, Coop. Solid. Sociale, Volano
Gruppo culturale U.C.T. (Uomo Città Territorio)
Il Gabbiano, Coop Sociale, Trento
La Rete, Coop. Sociale, Trento
LED Laboratorio di Educazione al Dialogo, Trento
M.L.A.L. Onlus, Trento
Nuovamente, Associazione, Trento
Pro.di.gio Associazione, Trento
Progettomondo Mlal, Verona
Samuele, Coop. Sociale, Trento
Tremembè, Associazione culturale, Trento
Unione Collezionisti Trentini, Trento
Villa S.Ignazio, Coop. Solid. Sociale, Trento

giovedì 21 febbraio 2013

I vincitori del Chievo-Perù. Estratti i biglietti della lotteria solidale

Una giornata intera da trascorre in compagnia dei propri beniamini della squadra del Chievo, posti in tribuna vip per le prossime partite, maglie autografate, abbonamenti, e una sfilza di altri premi e gadget, pronti da ritirare contattando la sede della squadra di calcio scaligera.
Si è appena conclusa la lotteria solidale del Progetto Chievo-Perù, con l’estrazione, martedì 19 febbraio, di 289 biglietti fortunati.
L’iniziativa è stata promossa da ProgettoMondo Mlal insieme all’AC ChievoVerona, tutta a favore di un programma di sviluppo dedicato ai bambini e adolescenti della periferia di Lima, per contribuire alla loro crescita e formazione e prevenire situazioni di disagio, anche con la costruzione di un impianto sportivo multidisciplinare per riaffermare ancora una volta il valore sociale dello sport come strumento di crescita.
Dal 16 dicembre scorso, con il match Chievo-Roma, e per tutte le partite giocate in casa dalla squadra veronese fino all’ultima, del 17 febbraio, con il Palermo, una cinquantina di volontari di tutte le età si sono dati da fare in lungo e in largo sugli spalti del Bentegodi per promuovere la lotteria tra gli spettatori.
Tra i volenterosi, anche i collaboratori del gruppo Avis, oltre i giovani Amici del coordinamento ChievoVerona, mentre Givova Point, sponsor tecnico del ChievoVerona, ha proposto nel suo spazio vendita i biglietti numerati destinati all’estrazione.
Un vero e proprio gol segnato nella rete della solidarietà, e che premia ora quasi 300 “benefattori”. La lista è lunga, e può essere consultata per esteso sul sito del Chievo (www.chievoverona.it) e su quello di ProgettoMondo Mlal (www.progettomondomlal.org), mentre per ritirare i premi va contattata direttamente la sede della squadra telefonando allo 045 575779/89 o scrivendo a info@chievoverona.it.
Citiamo qui i prima 9 premi con relativo numero del bigliettino fortunato.
Al primo posto, vince una giornata con la squadra per quattro persone per la stagione 2012-2013 il possessore del biglietto numero 01502. Seguono quattro pacchetti per posti in tribuna vip riservati a 2 persone e comprensivi di ospitality e walkabout per la partita Chievo-Catania del 14 aprile aprile prossimo , assegnati ai numeri 05159, 05102, 05242, 00178. Stesso pacco regalo, ma questa volta per la partita Chievo-Genoa del 28 aprile, va invece ha chi si è accaparrato i biglietti 04922, 07816, 03882, 03405. Posti in poltronissima o in poltrona per le successive partite, oltre ad abbonamenti in curva sud inferiore per la stagione 2013-2014, attendono di essere ritirati nella sede del Chievo insieme a magliette autografate, portachiavi, gagliardetti della squadra, cuscini da stadio, bandiere, tazze, libri su Cangrande e l’Ordine degli Scaligeri e dvd dvd su Sergio Pellissier, uomo e capitano. 

Scarica il pdf con l'elenco completo dei biglietti estratti: clicca qui

mercoledì 20 febbraio 2013

L'albergo eco-turistico alle pendici del vulcano

Alle pendici del vulcano Sajama, la vetta più alta della Bolivia, la comunità aymara di Caripe porta avanti un'attività turistica che permette ai visitatori di scoprire le estreme bellezze della prima area protetta creata in Bolivia (1939) senza rinunciare a un contatto diretto con gli abitanti della zona. L'attrazione principale del Parco Nazionale è il Nevado Sajama: si trova a 6.542 mslm, è perennemente innevato e ospita il più alto bosco di k'eñua, pianta nana che vive fino ai 5.200 m d'altitudine.
Intorno, le guide locali, danno la possibilità al turista di essere accompagnato in un percorso che comprende la visita a lagune, geyser e pozze termali e che permette di vedere esemplari di fenicotteri rosa, lama, alpaca, vigogne, l'armadillo, il puma e il condor.
La comunità ha iniziato a ricostruire l'antico paesino di Tomarapi nel 2001 abilitando un albergo eco-turistico che dal 2003 offre servizio di ospitalità, vitto e guida. Vivendo alcune settimane a stretto contatto con la comunità, parlando quindi con i soci e partecipando alle riunioni che organizzano, si intuisce quanto l'attività turistica abbia offerto loro una maggiore sicurezza economica che, anche se non rappresentata da ingenti ingressi, permette ai comunarios di poter contare su una stabilità prima decisamente più precaria.
I lavori svolti dalla comunità sono sempre stati l'allevamento di alpaca e di lama, e continuano a esserlo anche adesso che il turismo è entrato a far parte della quotidianità. Ai turisti viene infatti offerta la possibilità di provare queste pregiate carni cucinate attraverso deliziosi metodi che riprendono le tradizioni locali. Inoltre le donne della comunità hanno avuto modo di intensificare la loro attività di sarte e con le lane di alpaca e lama elaborano caldi capi messi in vendita ai turisti: questo costituisce un'entrata diretta per la componente femminile della comunità nonché un modo di tenere vive le tradizioni inerenti le modalità di tessitura che continuano a esser tramandate anche alle giovani adolescenti.
La gestione comunitaria ha portato quindi benefici sia ai singoli soci dell'attività che si spartiscono annualmente i guadagni, sia agli impiegati nella recezione dei turisti, che ricevono uno stipendio mensile, e sia alle donne giovani e anziane della comunità che riescono a vendere i prodotti fatti a mano. Ha inoltre offerto al viaggiatore consapevole un'alternativa al più comune piccolo albergo a gestione familiare che spesso ignora la tematica dello scambio culturale e della condivisione. Non mancano ovviamente contraddizioni e problematiche relative a una scarsa informazione e formazione sulle tematiche ambientali, come pure al fenomeno di “fuga” di giovani che hanno acquisito nuove competenze e che per questo scelgono la città. Il progetto “Bienvenidos!”, finanziato dall'Unione Europea e promosso da ProgettoMondoMlal, ha appoggiato la comunità attraverso il rifacimento del tetto dell'albergo, la ristrutturazione del rifugio di alta montagna, la fornitura di nuovi arredi e offrendo corsi al personale impiegato nell'Ecoalbergue affinché abbia le competenze necessaria a un'accoglienza turistica adeguata.
I benefici che l'Ecoalbergue Tomarapi ne ha tratto sono evidenti e la soddisfazione dei turisti che scelgono questa forma alternativa di visitare il luogo è elevata. Tomarapi è solo uno dei centri di turismo comunitario coinvolti nel Progetto “Bienvenidos!” che si è recentemente concluso dopo tre anni durante cui si è ottenuta una più solida affermazione a livello nazionale e internazionale del partner locale, la Red TUSOCO (Rete di Turismo SOlidare COmunitario) grazie anche alla partecipazione a fiere di turismo sia in Bolivia che all'estero.

Patrizia Bertuccelli
ricercatrice in Bolivia

venerdì 15 febbraio 2013

Marocco e Piemonte si incontrano. Delegazione magrebina a Torino


L’intento è quello di favorire il confronto e lo scambio tra operatori ed enti che operano nell’ambito delle problematiche relative alla migrazione di minori non accompagnati. E di contribuire, inoltre, alla strutturazione di relazioni e forme di collaborazione e cooperazione territoriale.
Per questo ProgettoMondo Mlal ha organizzato una missione di sette rappresentanti di Associazioni ed Enti del Marocco, che si riuniranno a Torino dal 18 al 22 febbraio prossimi. Cuore della settimana sarà il seminario del 20 febbraio dal titolo «Minori in viaggio. Esperienze e buone pratiche negli interventi educativi: Marocco e Italia a confronto», che si terrà a partire dalle 14 alla Fabbirca delle "E" in corso Trapani 95 a Torino.
L’iniziativa viene proposta nell’ambito del progetto “Bambini in viaggio” e si inserisce all’interno di un programma che si propone di promuovere una cultura della migrazione responsabile all’interno di quattro province del Marocco: Khouribga, Beni Mellal, Tangeri e Nador. Si tratta di un programma promosso dall’Ong ProgettoMondo Mlal in partnership con l’Ong spagnola Assemblea per la Cooperazione e la Pace (ACCP), e con l’Accademia Regionale dell'Educazione e della Formazione (AREF) di Tadla Azilal, la Fondazione Zakoura Education, l’associazione Ahlam, e l’Associazione Thissaghnasse per la cultura e lo sviluppo (ASTICUDE).
ProgettoMondo Mlal è una organizzazione non governativa che opera da oltre quarant’anni in America Latina e da dieci in Africa, impegnata nella realizzazione di progetti di sviluppo locale, di educazione, formazione e di sicurezza alimentare. In Marocco, ProgettoMondo Mlal ha avviato nel 2004 un intervento che prevedeva la creazione di 30 scuole per l’educazione non formale in ambito rurale nella Provincia di Beni Mellal. Il 2006 ha poi visto l’avvio di una proposta di progetto finalizzata alla promozione di un’emigrazione legale e responsabile nella Regione di Tadla Azilal. La sensibilizzazione dei giovani, scolarizzati e non, e il rafforzamento delle associazioni locali giovanili per l’identificazione di progetti pilota di sviluppo locale rappresentano alcuni dei temi principali affrontati. È stata poi avviata nel 2008 una nuova proposta, che ha coinvolto le Province di Khouribga e Beni Mellal nella lotta contro l’immigrazione illegale e il traffico di esseri umani, attraverso la partecipazione delle famiglie vittime dell’immigrazione non regolare, delle associazioni organizzate della società civile e delle istituzioni locali.
Attualmente sono in corso due progetti che sviluppano e approfondiscono i temi su cui ProgettoMondo Mlal si è specializzata in Marocco. Il progetto “Bambini in viaggio”, che promuove il protagonismo giovanile e percorsi di cittadinanza volti a costruire una cultura della migrazione responsabile, e il progetto “La forza delle donne”, nell’ambito della promozione e tutela dei diritti delle donne.
Con la visita proposta, si punta a favorire la conoscenza, il confronto e lo scambio di esperienze tra operatori sociali, associazioni ed enti che operano nel settore della migrazione e in particolare si occupano di minori non accompagnati, oltre che a presentare alle associazioni e istituzioni italiane il progetto “Bambini in viaggio”, individuando possibili ambiti di collaborazione e di cooperazione. L’obiettivo è inoltre incontrare e conoscere alcuni progetti, buone pratiche e iniziative che si realizzano sul territorio italiano al fine di confrontare le esperienze reciproche e di condividere idee, preoccupazioni e prospettive.

Scarica il programma del seminario del 20 febbraio

Partecipano alla delegazione

1) Ahmed GHANINOU, responsabile delle programmazione dell’AREF Orientale di Nador e Driouch
2) Taher ELQOUR, presidente dell’associazione CHIFAE e rappresentante del ENCG (scuola nazionale di commercio e gestione)
3) Mohamed MAJJOUJ, responsabile della formazione del progetto e del polo pedagogico della Fondazione Zakoura
4) M. BOUKDIR, responsabile dei servizi del centro regionale di animazione, documentazione e produzione pedagogica dell’AREF della Regione di Tadla Azilal
5) Mustapha YACOUBI, responsabile del progetto per le province di Beni Mellal e Khouribga
6) Meriem NACIRI, responsabile del progetto per la provincia di Tangeri, membro di AHLAM
7) Hicham ARROUD, responsabile del progetto per la provincia di Nador, membro di ASTICUDE

Ad accompagnarli sarà Giuseppe Cocco, Responsabile del Progetto in Italia per ProgettoMondo Mlal. Per maggiori informazioni: giuseppe.cocco@mlal.org

martedì 12 febbraio 2013

Bolivia: una nuova legge per l'Economia familiare


In Bolivia le Organizzazioni Economiche Contadine Indigene e Native (OECAs) ora sono riconosciute dalla legge.
Il 26 gennaio scorso, nel Palazzo del Governo, il presidente Evo Morales ha infatti dichiarato l’agricoltura familiare di interesse pubblico e nazionale: base della sovranità alimentare del popolo boliviano.
Dopo oltre un decennio di lotta, i piccoli produttori hanno ottenuto ciò che chiedevano, una legge appunto per l’integrazione dell’agricoltura familiare e la sovranità alimentare. Nel suo discorso il capo di Stato ha assicurato attenzione alle loro richieste per migliorare la produzione e l'economia dei “ millenari proprietari della terra".
"La nuova legge considera e tutela il contributo delle donne e della gioventù rurale nello sviluppo produttivo”, ha precisato Morales. “Genera un sistema finanziario integrale per le OECA, e istituzionalizza uno spazio di integrazione denominato “Forum per l’integrazione produttiva” un vertice proposto per il dialogo produttivo a livello nazionale”.
"Se a livello nazionale abbiamo migliorato le sorti economiche del Paese”, ha continuato, “il compito ora è scendere a livello della famiglia, soprattutto delle zone rurali, per migliorare la loro economia. È questa la nostra missione, il compito che abbiamo”.
A sua volta con un discorso emotivo, il Presidente del Coordinamento Nazionale delle Organizzazioni Economiche Contadine Indigene e Native (CIOEC BOLIVIA), Carlos León Huaynahuayna, si è impegnato a lavorare per il consolidamento della sovranità alimentare del Paese per conto di piccoli produttori.
"Oggi, i piccoli produttori celebrano la promulgazione di questa legge che rende visibili i piccoli agricoltori come lavoratori rurali, dopo decenni di emarginazione e di abbandono", ha sottolineato.
"Con questa legge ci accingiamo a spingere un po' più forte sulla produzione. Forse abbiamo camminato lentamente, invisibili, ma ora procediamo con più forza e con la testa alta”.
Leon ha chiesto la vicinanza delle famiglie contadine per ottenere costantemente sicurezza e sovranità alimentare in Bolivia.
“Noi tutti esortiamo i giovani a non abbondare il campo per trasferirsi in città", ha detto, sottolineando poi che ciò non potrà che favorire e rafforzare l'agricoltura familiare sostenibile e aiutare a diversificare la produzione agricola.

Anna Alliod,
ProgettoMondo Mlal Bolivia

lunedì 11 febbraio 2013

Focsiv sulle dimissioni del Papa: Un gesto di coraggio e responsabilità

Il presidente della FOCSIV, Gianfranco Cattai, commenta così la notizia dell’annuncio delle dimissioni del Santo Padre: “Siamo conviti che la scelta del Papa sia un gesto di coraggio e di responsabilità più che un atto di abbandono”. Continua Cattai: “Solo un uomo coraggioso può aprire una strada inedita all’interno della storia millenaria della Chiesa. Riconoscendo con grande umiltà in venir meno delle proprie forze ha scelto di mettersi da parte per permettere ad altri di svolgere il delicato compito di essere successori di Pietro. Una scelta fatta per il bene della Chiesa, nella libertà e nell’umiltà. Un esempio per tanti in questo nostro mondo. Con la nostra preghiera, insieme a tutti i nostri volontari, lo sosteniamo nelle sue fatiche e preghiamo perché il suo successore, in continuità con Papa Benedetto, sia luce di speranza in un mondo disorientato e privo di orizzonti.”

venerdì 8 febbraio 2013

Decima edizione di Terra Futura a maggio. Per un modello diverso di sviluppo

TERRA FUTURA, mostra convegno delle buone pratiche di sostenibilità
Firenze, Fortezza da Basso, dal 17 al 19 maggio 2013
“UNA NUOVA GOVERNANCE PER UNA NUOVA DEMOCRAZIA EUROPEA”
A dieci anni dalla prima edizione, oggi più che mai, per un modello diverso di sviluppo.


È necessario rifondare la governance di un’Europa a rischio di implosione, per ridarle credibilità e legittimazione. Dal sistema istituzionale a quello economico-sociale, dal welfare alla sostenibilità ambientale, alla finanza: servono nuove risposte e maggiore democrazia.
Attorno a questa urgenza si svilupperà la decima edizione di Terra Futura, mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, dal 17 al 19 maggio 2013 a Firenze, alla Fortezza da Basso, promossa da Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale, insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente.
Nata all’indomani della prima edizione del Forum Sociale Europeo - ospitato proprio alla Fortezza da Basso di Firenze nel 2002 -, Terra Futura ne ha raccolto il testimone, facendo proprie e portando avanti denunce, riflessioni, obiettivi e istanze per un altro mondo possibile. Da allora sono trascorsi dieci anni: anni di dibattito culturale, di scambio e diffusione di percorsi e buone prassi, nella costruzione continua di alleanze tra i diversi attori della sostenibilità. Best practice che – finora da più parti liquidate come nicchie o ritenute inconcepibili quali basi di un diverso sistema - sarebbe finalmente l’ora di prendere in seria considerazione. «Oggi molte di queste proposte, tanto sul piano teorico quanto pratico, si rivelano percorsi obbligati, più che alternative possibili». Così si legge nel Position Paper, il documento condiviso che riassume la visione politica dei partner di Terra Futura, in cui si chiede con forza “un’altra Europa”: più sociale, più democratica, capace di comprendere le dinamiche generate dalla globalizzazione e di essere all’altezza dei problemi e delle nuove sfide.
«Le soluzioni non verranno dall’alto, come in questi anni si è reso evidente» afferma Andrea Baranes, presidente della Fondazione culturale Responsabilità etica, «ma sarebbe miope non vedere che le regole del gioco e le condizioni quadro in Europa e negli stati nazionali rivestono una grande importanza nel delimitare i nostri margini di azione. L’Europa deve sempre di più diventare uno spazio animato e riconquistato dalle nostre azioni e dalle nostre relazioni, in una solidarietà di intenti e nella condivisione di un unico destino: sono questi, infatti, i soli veri antidoti alla divisione, alla competizione, al risorgere di barriere e di conflitti. E sta qui la sola protezione possibile ai diritti fondamentali che, se non sono di tutti, non sono di nessuno. Dal mondo politico ci aspettiamo che torni ad ascoltare e a rappresentare i bisogni e le richieste dei cittadini, frenando la spaventosa crisi di democrazia e rappresentanza che sta dilagando da anni a tutti i livelli».
Terra Futura vuole anche in questa decima edizione alimentare il dibattito su un modello diverso di sviluppo e avanzare proposte concrete. Le buone pratiche di vita, di governo e di impresa, numerose delle quali nate dal basso, saranno infatti ancora al centro della mostra alla Fortezza da Basso. Prodotti, progetti e percorsi protagonisti anche dell’ampia rassegna espositiva, organizzata secondo diverse sezioni tematiche per offrire ai visitatori un panorama completo di tutte le novità nel campo della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Ricco e articolato anche il programma culturale, che si distingue come sempre per l’attualità dei temi trattati e gli ospiti di rilievo che interverranno a seminari, convegni e dibattiti.


giovedì 7 febbraio 2013

Bienvenidos! chiude i battenti, ricordando i Codici di condotta del buon turismo

Radunate nel palazzo del Ministero della Cultura nella capitale La Paz, le imprese di turismo solidale comunitario si sono ritrovate per raccontare a un numeroso pubblico le mete e i risultati concreti raggiunti dal progetto Bienvenidos.
Finanziato dall’Unione Europea e durato tre anni, il programma promosso da ProgettoMondo Mlal per lo sviluppo di un turismo solidale e comunitario di di 33 comunità contadine e indigene del paese andino, ha infatti appena chiuso i battenti.
Rappresentanti della delegazione dell’Unione Europea in Bolivia, del Ministero della Cultura, della Rete boliviana di turismo comunitario, della CIOEC Nazionale e di ProgettoMondo Mlal hanno partecipato vivamente all’evento di chiusura, con entusiasmo e parole di apprezzamento per la qualità dei risultati raggiunti. Presenti anche 4 sindaci che hanno ribadito la volontà di destinare risorse dei propri municipi per fomentare il turismo comunitario come parte dell’economia locale e strumento per la generazione di reddito.
Il clima di festa l’hanno creato due gruppi culturali provenienti, il primo, dal popolo indigeno Tacana dell’amazzonia e il secondo dal popolo indigeno aymara (altopiano) che hanno voluto condividere il loro bagaglio culturale coinvolgendo la platea con danze e strumenti musicali tipici.
I gruppi appartenenti a sei dipartamenti su nove, oltre a raccontare del progetto, hanno voluto lanciare ai partecipanti l’invito a conoscere gli sperduti luoghi da cui provengono, ricchi di cultura autentica e viva, di paesaggi sconfinati e ancora poco toccati dal turismo di massa.
Inoltre hanno presentato i Codici di condotta a cui turisti, imprese e comunitá devono attenersi affinché il turismo proposto dalle comunitá mantenga l’autenticitá.
Il salone infatti era addobbato con i cartelli dei Codici per ricordare che il turismo comunitario getta le sue basi nella preservazione della cultura e dell’ambiente.
Al termine, oltre al brindisi, a tutti è stata distribuita una borsa di tela abbellita con strisce colorate a tinte naturali, fatte a mano da sapienti donne artigiane- tessili dell’altopiano, e con la scritta appunto “Bienvenidos!”.

Anna Alliod,
ProgettoMondo Mlal Bolivia

lunedì 4 febbraio 2013

Haiti: Vita di famiglia

Senza andare troppo lontano, ho percorso 10 metri e sono andata a trovare Vuasen, ovvero il vicino più prossimo. Casa sua dista non più di un metro dalla nostra e mi sono fatta raccontare la sua giornata, il suo lavoro e qualcosa della sua famiglia.
Dopo avergli chiesto il nome almeno 10 volte e non averlo mai capito ho deciso di chiamarlo Vuasen, a lui non dispiace anzi è contento in quanto si sente il vicino eletto.
Vuasen ha una moglie e 2 figlie, possiede una piccola parcella giusto dietro casa e gestisce un minuscolo bar ristorante senza troppa fortuna. Lui è esperto in sementi infatti ha collaborato con il progetto Nuove Energie nella ricerca delle sementi più appropriate per la piantine forestali che costituiscono il bosco energetico.
La vita è regolata dal sole, l’alzata è alle 5.30 e il riposo inizia non oltre le 20.30, giusto un paio d’ore dopo la calata del sole. La giornata passa spesso tranquilla, la moglie si dedica alla cucina e al lavaggio dei panni, le bimbe, di 2 e 4 anni, giocano in cortile, spesso sole, in compagnia di galline, pulcini, caprette e maialini. Verso sera partono con le loro tanichette d’acqua e vanno alla fontana a far scorta.
Nel periodo primavera estate Vuasen si dedica alla sua parcella in cui pianta fagioli e mais, prodotti base dell’alimentazione locale, mentre d’inverno, in cui il terreno è a riposo, sbarca il lunario facendo lavoretti saltuari, recuperando sementi e vendendo qualche bibita. Mantiene pulito il nostro giardino (parola grossa) e ci taglia la siepe.
Da quando ha saputo che lavoriamo con MPP alla promozione e alla diffusione di pannelli solari per istallazione domestiche non ci dà un attimo di respiro e ogni giorno ci chiede se può averne uno… in regalo!
Il suo desiderio è quello di comprarsi un frigo per poter vendere le bibite fresche, gli ho detto che per un sistema come quello che vuole lui ci vogliono parecchi soldi ma lui sembra non sentire ragione e continua a chiederci il pannello. “Vuasen, per far andare un frigo non ci vuole solo il pannello ma anche un inverter e tante batterie”. Ieri mi ha chiesto una bibita fresca, ma alla mia risposta “non ce l’ho” è rimasto sorpreso, ho provato a rispiegargli che avere un pannello non vuol dire avere un frigio funzionante, forse l’ha capito, staremo a vedere. Di fatto anche il nostro frigo funziona solo per qualche ora al giorno.

Luisa Zamperini
ProgettoMondo Mlal Haiti