mercoledì 31 ottobre 2012

Cooperanti si diventa. Un Webinar della Focsiv


Dopo il successo del webinar di orientamento sul volontariato internazionale "Voglio partire con le ONG" realizzato lo scorso maggio, la rivista FOCSIV Volontari per lo Sviluppo, promuove ora, per  il 15 novembre prossimo, il webinar gratuito “Cooperanti si diventa a partire dalle 18 sul sito stesso  della rivista. 
Il webinar sarà un'occasione per presentare concrete opportunità di formazione e di coinvolgimento nella solidarietà internazionale, con particolare riferimento ai giovani. Si parlerà di Servizio Volontario Europeo nei paesi in via di sviluppo, di Servizio Civile all’estero in Africa, America Latina, Asia ed Est Europa, delle proposte di stage nelle ONG all’estero e in Italia, si informeranno i partecipanti sui corsi di formazione al volontariato internazionale promossi dalle ONG associate e della opportunità formativa SPICeS (Scuola di Politica Internazionale, Cooperazione e Sviluppo), in occasione dell’uscita del bando 2013.

Il numero  di posti è limitato e gli interessati devono iscriversi sul
sito.
Per informazioni formazione@volontariperlosviluppo.it, tel 011/8993823

lunedì 29 ottobre 2012

Haiti: Primo bilancio del post uragano Sandy, 50 i morti

Fonds-Verrettes, 28 ottobre 2012 - Le conseguenze dell'uragano Sandy che si è appena abbattuto su Haiti sono molto peggiori di quelle dell'uragano Isaac che l'ha di poco preceduto. In tutta l'isola si contano già 50 morti e il bilancio continuerà nei prossimi giorni.
Fonds-Verrettes, dove è in corso il nostro progetto "Viva Haiti", è ancora isolato per le cattive condizioni della strada, fratturata e impraticabile dopo che l’acqua si è ritirata. 
Il trattore che doveva aggiustare la strada, a causa di manifestazioni dei locali, è fermo all'inizio del lungo tratto sterrato che lascia la via principale proveniente da Port-au-Prince. Ciò significa che non si sa quando la strada principale sarà rimessa in condizioni di viabilità.
Un primo bilancio dei danni è stato fatto a livello locale.
Famiglie evacuate e alloggiate nel rifugio comunitario di Fonds-Verrettes: circa 200; Orti distrutti: 900; Morti accertati: 3; Dispersi: 1; Case danneggiate: 550; Case distrutte: 233; Scuole danneggiate: 2; Scuole distrutte: 3; Chiese distrutte: 3; Strade de centro: impraticabili; Strade all’interno della Municipalità: impraticabili in vari punti; Strada tra Fonds-Verrettes e Port-au-Prince: impraticabile per tutto il tratto del fiume; inoltre, un ponte crollato sulla via asfaltata a metà strada con la capitale (all’ltezza di Ganthier) rende difficile il passaggio delle auto.
Si prevede un aumento dei danni rilevati nei prossimi giorni. Nel frattempo, la popolazione si riprende e conta i danni. Ma l’isolamento dal resto del paese inizia a far scarseggiare i beni di prima necessità.

Petra Bonometti
responsabile "Viva Haiti" ProgettoMondo Mlal

domenica 28 ottobre 2012

Haiti: Le macerie del giorno dopo

27 ottobre 2012, Fonds-Verrettes, Haiti - Una visita di ricognizione ci dà una misura dei danni già visibili: numerose case danneggiate, intere superfici del centro urbano completamente sommerse d’acqua, fino a due metri.
Sotto il sole di questa mattina, la catastrofe splende maestosa e parla da sé, senza retorica.
Abbiamo dovuto intraprendere diverse vie secondarie, tra le colline, per arrivare a piedi al cantiere del nostro centro comunitario. L’auto non può muoversi a causa di tratti di strada o ancora inondati, o crollati al passaggio dell’acqua, o invasi dalla vegetazione trasportata dal vento.
Arrivati al cantiere, 18 operai (tra loro 13 del luogo) sono al lavoro: appena visto il bel tempo hanno cominciato a versare il cemento ed elevare muri: nessun danno all’opera, ma il capo cantiere dice che il camion con i materiali per la fase successiva è fermo a Ganthier (cittadina tra Port-au-Prince e Fonds-Verrettes) in attesa che le condizioni della strada ne permettano il passaggio.
Quando il camion potrà arrivare, noi di conseguenza potremo rientrare a Port-au-Prince: speriamo che ciò sia possibile nel corso del weekend. Inoltre sembra che un ponte sia crollato in prossimità di Ganthier. Chi ci darà conferma è una animatore comunitario del nostro progetto che si è diretto a piedi verso il luogo (30 km circa di cammino): d’altra parte non c’è altro modo per i locali per verificare lo stado delle vie di comunicazioni.
Un operatore di Fonkoze, associazione di microfinanza che lavora in tutta la municipalità, ci informa che sta partendo per Foret Des Pins, nella regione più elevata, a fine di stimare i danni sofferti dai suoi clienti, soprattutto commercianti. 20 km a piedi, teme che la moto non possa passare in certi punti: la strada è tutta sterrata, frequentemente si creano delle larghe fratture e in più certi punti sono impraticabili, a causa degli alberi caduti.
A ritorno dal cantiere, dobbiamo inerpicarci sulle colline, per tagliare il tratto di Fonds-Meril che porta alla centrale di polizia e al centro urbano: impossibile passare, l’acqua ha creato una laguna profonda fino a 2 metri. I bambini ci sguazzano come fosse una piscina di fortuna.
A Cazeau trovo una beneficiaria, Mireille, studente del corso di posa di ceramica, una delle più intraprendenti, e un’animatrice nata: culla il nipotino, accanto alla casa inondata dei suoi fratelli e genitori.
“Io vivo a Soulancé, non lontano dal vostro ufficio: quella zona è più elevata e al sicuro. Non ho sofferto danni, ma questa casa, dove vive la mia famiglia, è stata travolta dall’acqua. L’entità dell’inondazione ha raggiunto i livelli del 2004, ma con una differenza importante. I Fonds-verrettiani stavolta hanno avuto il tempo di correre ai ripari: in 5 giorni di pioggia abbiamo avuto il tempo di abbandonare le case a rischio, che sono state inondate nel corso di venerdi pomeriggio e di questa notte. Grazie a Dio, stavolta eravamo all’erta: non come il 23 maggio 2004, quando un solo lungo giorno di pioggia bastò per gonfiare i torrenti tra i monti e a riversarli d’improvviso nel centro, durante la notte, quando tutti dormivano e nessuno se l’aspettava. L'uragano Sandy è stato più clemente: ha abbaiato, prima di mordere”. Mireille sorride e mi accompagna al rio.  
Il mercato che riposa sul greto del fiume, è stato portato completamente via dal passaggio dell’acqua: non molte infrastrutture, giacché è un mercato povero e precario, in attesa di una costruzione solida, in una zona più sicura. Ma il torrente di fango si è portato via tutte le bancarelle, i frigoriferi (per così dire...non hanno corrente): i mercanti si sono ritrovati bloccati dall’acqua che passava ai lati del letto del fiume e non hanno potuto attraversarlo con i loro attrezzi. Fa impressione vedere ora la distesa del fiume, la sua fisionomia si è volta in una distesa bianca, lucente nel sole del mezzogiorno, un deserto di pietra, desolato.
Un mercato di fortuna si è creato nelle vie centrali, a pochi metri dal Comune: le donne, i commercianti si arrangiano alla meglio per vendere ciò che possono; gli abitanti si accalcano per trovare qualcosa da mettere sotto i denti.
Oggi è una giornata di ripresa, di prime osservazioni e stime dei danni, nei prossimi giorni ci saranno delle valutazioni ufficiali, da parte delle istituzioni pubbliche e della protezione civile.
A Fonds-Verrettes la gente è sotto shock ed è preoccupata di riparare i danni. Probabilmente dovremo riprogrammare certe attività: la cerimonia prevista per il 18 novembre in occasione della battaglia di Vertieres del 1803 (che determinò la fine de lla schiavitù e l’indipendenza di Haiti) e per la consegna ufficiale dei certificati ai beneficiari, dovrà probabilmente essere rinviata: non è il momento di festeggiamenti, e molti non saranno in condizione di partecipare.

Petra Bonometti
responsabile "Viva Haiti" ProgettoMondo Mlal

sabato 27 ottobre 2012

Il lungo strascico di Sandy

 Fonds-Verrettes, 26 ottobre 2012 - Dopo 5 giorni di pioggia ininterrotta, il fiume venerdì era in piena e la popolazione ricordava l’inondazione del maggio 2004. La strada, che corrisponde al letto del fiume, è completamente sommersa. Pur senza allarmismo, tutti sono preparati al peggio. 
Non c’è modo di arrestare la salita del livello dell’acqua che sta invadendo la strada principale, quella che connette la regione con Port-au-Prince (e che coincide con il letto del fiume normalmente in secca) con le vie interne dei quartieri più bassi dove, tra l’altro, si trovano l’edificio del Comune e la Scuola Elementare Nazionale. Quest'ultima aloggiata in un edificio di fortuna, in via provvisoria dal 2004.
La popolazione locale dice che non si era mai visto prima un perdurare tanto lungo e intenso delle piogge nella zona, e che, sebbene per ora non si contino morti tra la popolazione, non si ha idea dei danni che ciò possa provocare. Non preparati al fenomeno, fatalisti, ma soprattutto molto dediti alla lettura della Bibbia, e con il sorriso sempre sulle labbra, gli haitiani pensano al diluvio universale. D’altra parte, è sorprendente constatare che 5 giorni di pioggia, in un contesto vulnerabile e non preparato come questo, possono rappresentare una catastrofe.
Finalmente, durante la notte le piogge si sono arrestate e sabato mattina il sole è tornato a splendere. La strada è ancora impraticabile, ma un po' alla volta il livello dell’acqua scende.

Petra Bonometti, 
cooperante ProgettoMondo Mlal Viva Haiti

giovedì 25 ottobre 2012

Haiti: Con Sandy alle porte

Fonds-Verrettes, 25 ottobre 2012. L’uragano Sandy doveva passare al largo della costa occidentale, e dirigersi direttamente verso Cuba e le Bahamas, dove si prevede l’impatto maggiore.
Haiti doveva essere toccata solo di striscio, trovandosi nel cono periferico di Sandy. Qualche danno maggiore era previsto per l’estremità a Sud-Ovest dell’isola, nella zona di Jeremy e Cayes. Ma Sandy si è dimostrata ben all’altezza di suo cugino Isaac e sta picchiando più duro del previsto su tutta l’isola, dove la maggior parte dei dipartimenti sono in Allerta Rossa.
Le piogge e il vento sono aumentati progressivamente nel corso di mercoledì 24 ottobre e dalle 15 in poi la capitale era paralizzata per il fuggi fuggi simultaneo della gente che correva a rifugiarsi a casa. Oggi tutto fermo nella capitale e nel Sud del paese.
L’equipe del progetto Viva Haiti si trova a Fonds-Verrettes, ben al sicuro nella nostra casa-ufficio. Il vento picchia forte con raffiche miste a pioggia che arrivano a 120 km/h. Nessun pericolo qui, ma l’importante è restare al sicuro lontano dal fiume gonfio, che costituisce da sempre la maggiore minaccia. Sembra che una propagine di Sandy stia investendo la costa meridionale e orientale: è da lì infatti che stanno arrivando i venti più forti.
Il rientro in capitale è in stand-by sino al ritorno in secca e a condizioni di sicurezza del rio, sul cui giaciglio passa l’unica strada.

Petra Bonometti
cooperante ProgettoMondo Mlal "Viva Haiti"

mercoledì 24 ottobre 2012

Le Ong si rivolgono al parlamento: Dare seguito al Forum della cooperazione internazionale

Il Forum
Si è chiuso il Forum della cooperazione internazionale voluto dal Ministro Riccardi. Ha avuto il grande merito di riportare l’attenzione politica e mediatica sull’inderogabile necessità per l’Italia di aprirsi al mondo, superando introversioni e guardando i grandi cambiamenti della globalizzazione per potere costruire il futuro. E’ riuscito anche a coinvolgere, sia nella preparazione che nell’adesione, un ampio numero di attori, pubblici e privati, profit e non profit, singole persone interessate, molti giovani. Una significativa occasione di incontro e confronto di cui si sentiva la necessità, data la consapevolezza del carattere globalizzato dei problemi e delle risposte da fornire, che rendono in parte superata la vecchia distinzione tra dimensione interna e internazionale.

Parole significative sono venute dal Presidente Napolitano: “la cooperazione allo sviluppo è imperativo etico di solidarietà, …critico investimento strategico nelle relazioni internazionali del Paese e per la tutela degli interessi dell’Italia nel mondo, …politica estera nel senso più nobile e più elevato della parola, come indice di presenza e immagine dell’Italia nel mondo, …impegno internazionale a lungo termine, che il Forum riporta al centro del dibattito politico italiano, anche nella prospettiva di una revisione normativa che i tempi rendono ormai matura”.
Quali possono essere ora i seguiti, a pochi mesi dalla fine della legislatura? Il messaggio complessivo del Governo al Forum ha lasciato, infatti, un’impressione strana, di buone intenzioni senza chiara finalizzazione. “Ognuno faccia la sua parte”, recita la dichiarazione finale, che però non contiene alcun definito programma governativo né alcun impegno.

Approvare la nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo, per guardare al futuro
La revisione normativa rimane una priorità inderogabile, dopo ben 15 anni di tentativi falliti in successive legislature. Occorre chiudere definitivamente la lunga fase della legge 49 del 1987, la cui sola evocazione porta al secolo scorso, ad un mondo che non c’è più, a rapporti tra Stati che sono radicalmente cambiati e a modalità di cooperazione in parte superate.
Una riforma legislativa entro la fine di questa legislatura è possibile. Si tratta di portare a termine l’iter di approvazione in Senato del Ddl elaborato dalla Commissione Esteri, migliorandone i contenuti con gli emendamenti già presentati e con altri che recepiscano i suggerimenti scaturiti dal Forum, che le Ong si impegnano a presentare. I Senatori hanno mostrato attenzione, interesse e volontà di procedere. E’ importante ora che la Commissione Esteri della Camera faccia altrettanto, accompagnando i lavori emendativi del Senato e recependo in forma definitiva il testo che sarà approvato in prima lettura. Pressante è quindi la richiesta al Presidente della Commissione Esteri della Camera, on. Stefani e ai Capigruppo onorevoli Pianetta, Tempestini, Adornato, Evangelisti, Allasia, Antonione, Menia, Romano, perché non si lascino sfuggire, come purtroppo già successo nelle passate legislature, l’opportunità della nuova legge. Con i necessari emendamenti, il testo predisposto dal Senato può accogliere i principali punti di forza individuati nei gruppi di lavoro preliminari al Forum, a partire da quelli più volte evidenziati dalle Ong: l’unicità del riferimento politico - un Ministro dedicato o un Viceministro agli Esteri con mandato rafforzato in linea con le migliori esperienze europee -; la forte regia interministeriale, per il coordinamento delle attività e la coerenza delle politiche; il fondo unico; l’agenzia attuativa di cui si sente l’esigenza da tempo, il coinvolgimento dei territori e dei soggetti pubblici e privati interessati; la valorizzazione delle Ong; il miglioramento della qualità e dell’efficacia; il riallineamento delle risorse per onorare gli impegni internazionali e assumere un ruolo significativo nella Comunità internazionale. Sarà così attuato quanto contemplato nel Documento di economia e finanza approvato dal Consiglio dei ministri il 18 aprile, che stabiliva “un’azione tesa a riformare la disciplina legislativa che regola la cooperazione, in sinergia con il Parlamento”. Ognuno faccia la propria parte, è l’invito del Forum. Oggi il Parlamento è chiamato a fare la sua, responsabilmente e senza ulteriori rinvii, a 25 anni dalla legge ancora in vigore.

La cooperazione internazionale coinvolge tutti
Il Forum ha ribadito quanto le Ong evidenziano da tempo: che la politica e le relazioni internazionali dell’Italia, paese che non ha obiettivi egemonici di potenza, non possono esprimersi che come rapporti di cooperazione, con ogni paese e in ogni ambito di comune interesse: politico, economico ma anche culturale, ambientale, relativo allo sviluppo sostenibile, alla promozione degli investimenti, alle migrazioni, alla salute, alle comunicazioni, alla sicurezza. Il Forum ha rappresentato una conferma di quest’ampia visione della cooperazione internazionale: ha visto infatti la presenza di mezzo Governo, la significativa partecipazione del Presidente del Consiglio, un Presidente africano, alti rappresentanti dell’Unione europea e di Organizzazioni internazionali, il pronunciamento di significativi esponenti di regioni, enti locali, ministeri, del mondo dell’impresa, della finanza, del sindacato, del terzo settore, dei media, dell’università, delle organizzazioni non governative. Una visione della cooperazione internazionale che deve diffondersi culturalmente in tutta la società italiana ed divenire centrale nelle politiche del Governo e dei partiti. Il Ministro Riccardi è stato chiaro: “Questi due giorni ci hanno proiettato nel futuro. Le forze politiche che si candidano a governare questo paese non potranno ignorare la cooperazione come politica centrale. Si tratta di una questione essenziale: gli italiani devono poter conoscere e scegliere quale sia il ruolo del loro Paese nel mondo della globalizzazione”.

La cooperazione allo sviluppo nei programmi dei partiti
Le Ong chiedono ai Partiti politici di esprimersi in merito, nei propri programmi elettorali, sia a livello nazionale che regionale: i cittadini devono poterne valutare l’affidabilità e la credibilità anche in relazione a questa visione internazionale capace di legare i temi interni a quelli internazionali per il futuro dell’Italia nel mondo globalizzato.
Più in particolare, con la cooperazione allo sviluppo l’Italia partecipa agli sforzi coordinati della comunità internazionale per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della povertà e di promozione dei diritti umani, della giustizia economica, sociale e ambientale, di uno sviluppo inclusivo e sostenibile, della pace, acquisendo credibilità, rilevanza e ruolo politico a livello internazionale. Ed è anche interesse italiano stabilire relazioni di cooperazione con paesi che, se adeguatamente aiutati, potrebbero non solo accelerare il processo di emancipazione economica e sociale, ormai avviato quasi ovunque, ma divenire partner preziosi in processi di sviluppo a vantaggio reciproco. L’Africa, vicina a noi, rappresenta in questo senso un esempio di straordinaria opportunità.
L’esperienza internazionale insegna che ogni euro speso per lo sviluppo ‑ in rapporti di partenariato autentici, con spirito etico e solidaristico, nel legittimo reciproco interesse ‑, può generare un ritorno uguale o superiore, in termini economici e politici, per il paese che ha capito l’importanza della cooperazione internazionale, adottandola come politica centrale. L’Italia, pur nei limiti di bilancio, deve ora seguire due direzioni: a) riacquisire credibilità presso le Istituzioni internazionali saldando i debiti relativi agli obblighi pregressi; b) avviare un percorso definito di graduale adeguamento degli stanziamenti annuali per la cooperazione internazionale allo sviluppo, tale da porre l’Italia in linea con gli impegni e obiettivi assunti a livello europeo e internazionale.

Per informazioni:
- Segreteria AOI, Associazione ONG Italiane, ong@ong.it , 06.66019202-6877796;  340.3909629;
- Segreteria CINI, Coordinamento Italiano Network Internazionali, segreteria.cini@cininet.org ,  348.7240285
- Segreteria LINK2007 – Cooperazione in Rete, segreteria@link2007.org ,  339.7039756.

martedì 23 ottobre 2012

La settimana di Perù Migrante in Italia

seminario
PERU’ MIGRANTE
mercoledì 7 novembre 2012
ORE 17.30
Sala delle Colonne
piazza Palazzo di Città, 1
TORINO

Oltre il 13% della popolazione peruviana vive all’estero, tuttavia è ancora debole l’attenzione sociale dedicata al fenomeno migratorio e, in maniera specifica, per quanto riguarda le misure di prevenzione alla migrazione clandestina e di protezione e difesa delle vittime del traffico illegale.
Il progetto di cooperazione allo sviluppo Perù Migrante punta al rafforzamento
dei diritti degli immigrati grazie alla promozione di:
• corsi di formazione sulle procedure pratiche e legali nei casi di violazione dei diritti umani;
• sostegno alle Associazioni di migranti che in caso di necessità si organizzano per aiutarsi reciprocamente in tutte le tappe del percorso migratorio e ai famigliari che rimangono a casa;
• un coordinamento nazionale di queste associazioni,
• un rafforzamento da parte di organizzazioni della società civile dei sistemi di vigilanza e monitoraggio sul fenomeno dell’emigrazione,
• iniziative di informazione e sensibilizzazione delle comunità locali per promuovere una migrazione consapevole.
Il progetto prevede significative iniziative di scambio, ricerca e collegamento anche in Italia, soprattutto con Torino dove la comunità peruviana conta oltre 14 mila persone, Milano e Genova e gli altri Paesi latinoamericani meta di migrazione.
In questa prospettiva il Seminario, organizzato in collaborazione con Ufficio Pastorale Migranti di Torino e con il Comune di Torino si pone i seguenti obiettivi:
a) far conoscere il progetto Perù Migrante, affinché il maggior numero di peruviani possa beneficiarne;
b) pubblicizzare i risultati della ricerca realizzata sulla presenza delle associazioni di peruviani nelle città di Torino, Milano e Genova,
c) presentare e distribuire la Guida prodotta per i peruviani in Italia

ProgettoMondo Mlal, è una Ong attiva da oltre 45 anni nella cooperazione internazionale con la realizzazione in America Latina e Africa di progetti di sviluppo locale, di educazione e formazione professionale, sicurezza alimentare e di promozione dei diritti umani e per il protagonismo di donne e giovani.
Presente in Perù da oltre trent’anni, ProgettoMondo Mlal ha costruito una efficace relazione di cooperazione con la Defensoria del Pueblo, creata nel 1996 in applicazione della Costituzione peruviana, allo scopo di assicurare la piena attuazione dei diritti costituzionali e fondamentali delle persone e delle comunità.
Grazie al sostegno dell’Unione Europea, e in collaborazione con Defensoria del Pueblo, Forum Solidaridad Perù, Caritas Migrantes di Torino e ISMU, la Ong ProgettoMondo Mlal sta realizzando in Perù il progetto Perù Migrante, iniziativa che si pone l’obiettivo di ridurre i livelli di vulnerabilità legale, sociale ed economica di cui sono vittime i migranti peruviani, soprattutto quando coinvolti dai
flussi illegali di migrazione clandestina e dalla tratta di persone verso Europa, Italia e altri paesi dell'America Latina.

IL PROGRAMMA DEL SEMINARIO

SALUTI ISTITUZIONALI
Elide Tisi, Assessore alle Politiche Sociali Comune di Torino
Mario Lonardi, Presidente di ProgettoMondo Mlal
Sergio Durando, Direttore dell’Ufficio Pastorale Migranti Torino
Luis Luna De La Cruz, Consul Adscrito del Perù en Turìn 
PROIEZIONE
del videoreportage “Il Paese rubato
TESTIMONIANZA
di Carolina Cardenas
IN DIFESA DEI DIRITTI DI CHI EMIGRA: il progetto Perù Migrante
Carlos Alberto Leandro Ramírez García, Defensoria del Pueblo Peru’
A FIANCO DI CHI EMIGRA: il progetto Perù Migrante
Miriam Marysol Torres Lopez, Forum Solidaridad Perù
Giann Antonio Velásquez Marchena, Forum Solidaridad Perù
INSIEME PER I DIRITTI DEL MIGRANTE: la ricerca “Le associazioni di peruviani in
Lombardia, Piemonte e Liguria”
Marco Caselli, Fondazione Ismu
INFORMARE SUI DIRITTI: la Guida per i peruviani immigrati in Italia
Alessandra Barzaghi, Fondazione Ismu
Margot Ccanto, Ufficio Pastorale Migranti Torino
moderatrice: Ivana Borsotto, ProgettoMondo Mlal

ORGANIZZAZIONE:
Margot Ccanto Ufficio Pastorale Migranti
cell. 348 88 15 776 - lmccanto@yahoo.es
Ivana Borsotto ProgettoMondo Mlal Piemonte
cell. 393 94 22 592 - ivana.borsotto@mlal.org

Qui sotto tutto il programma della "Semana de Perù Migrante en Italia", che si svolgerà dal 6 al 9 novembre 2012. Per iscriversi ai 3 eventi utilizzare i seguenti link o visitare il sito www.ismu.org.

6 novembre 2012 - Palazzina Liberty - Largo Marinai d'Italia 1, Milano - Evento di presentazione della Guìa para el migrante peruano

7 novembre 2012 - Sala delle Colonne - Piazza Palazzo di Città 1, Torino - Seminario Perù Migrante

8-9 novembre 2012 - Sala N. 2 (dei 500) ingresso 4 - Palazzo Lombardia - Piazza Città di Lombardia 1, Milano - Seminario - Italia e Perù: trame di viaggi tra irregolarità e promozione dei diritti

Scarica:
il pdf del seminario a Torino
il pdf della settimana su Perù  migrante 

giovedì 18 ottobre 2012

Nel comedor dei bambini lavoratori

Approfittando della Cumbre de Jefes de Estado y de Gobierno de América del Sur y Países Árabes (per cui il Governo peruviano ha stabilito l’1 e 2 ottobre come giorni festivi) ho deciso di viaggiare a Cajamarca e unire alla vacanza una visita al Manthoc, partner locale del progetto Il Mestiere di Crescere.
Appena arrivata in città , con le ragazze che mi avrebbero ospitato - anche loro arruolate per il servizio civile – mi ritrovo a un incontro organizzato dal progetto sul tema della partecipazione infantile. Mi sento del tutto a mio agio, i ragazzi e le ragazze sono sempre molto calorosi e mi coinvolgono nelle dinamiche che organizzano nel corso della giornata. Spesso sorrido nel vedere molti volti che mi sono familiari: volti che appaiono nel video del progetto.
Ho l’occasione di conoscere anche i due ragazzi che a fine novembre viaggeranno a Bogotá: in collaborazione con il Molacnat’s (Movimiento Latinoamericano y del Caribe de Niñas, Niños y adolescentes Trabajadores) il programma di ProgettoMondo Mlal ha infatti organizzato un incontro internazionale di giovani da diversi paesi latinoamericani (Paraguay, Argentina, Perú, Bolivia, Colombia, Ecuador, Guatemala, Venezuela e Messico) che si riuniranno per analizzare la situazione dei diritti dell’infanzia e le politiche pubbliche nei vari paesi con l’idea di rafforzare l’articolazione tra le varie organizzazioni di bambine, bambini e adolescenti.
Junior, il delegato del Manthoc, mi racconta che stanno dialogando via skype con i giovani delle diverse organizzazioni per preparare l’evento e mi spiega anche quanto per lui sia un impegno importante, dato che con altri 5 ragazzi dovrà rappresentare il Perù in questo incontro.
Dopo aver dedicato due giorni alla visita della città e delle montagne che la circondano, Giovanna (che sta svolgendo il servizio civile presso il Manthoc) mi invita a visitare la scuola e il comedor. Mi spiega che questa scuola è frequentata sia da bambini lavoratori che da bambini che per diversi motivi non sono accettati nelle altre. Le classi sono abbastanza numerose e vengo accolta da un “Buenos dias profesora!” in ciascuna di esse.
Dato che siamo quasi all’ora di pranzo visito il comedor, dove mangiano gli studenti pagando simbolicamente per ogni pasto 50 centesimi di soles. A cucinare ci sono le mamme degli studenti che, a gruppi di tre, si danno i turni per preparare i pranzi e sistemare la cucina. Stanno cucinando pollo con riso e verdure e una di loro divide i chicchi di grano che poi vengono inviati al mulino per fare la farina che servirà per il pane.
Nella scuola è stato anche creato un “comitato di ragazzi per il comedor” che si riunisce ogni venerdì per stilare il menu della settimana cercando di variare la dieta il più possibile. Ecco che sul tavolo in cucina sono pronti i vari piatti e nel comedor, dopo aver passato il “controllo” di un maestro che verifica che si siano lavati le mani, arrivano gli studenti divisi nelle varie classi, prima quelli più piccoli poi mano a mano gli altri.
Tenendo la cartella sulle spalle mangiano velocemente e giocano tra di loro, c’è chi corre qua e là, molti chiedono il bis. Una bambina, tutta orgogliosa, mi mostra la lattuga che hanno piantato nell’orto della scuola e che tra poco raccoglieranno e i cuy (un porcellino d’india) che allevano. Prima di uscire dal comedor tutti si mettono in fila a lavare i piatti e le posate che hanno usato.
Sono pronti per tornare a casa dopo una mattinata di studio, qualcuno però si ferma nel grande cortile per l’allenamento di calcio, è il turno della squadra maschile mentre l’indomani si allenerà quella femminile. Finito l’allenamento saluto tutti perché devo andare a prendere il bus per tornare a Lima. Un gruppo di bambini mi accompagna, aspetta con me l’arrivo di un mototaxi e mi saluta gridando Adios per poi correre a casa.
Torno a Lima felice di non aver solo fatto la turista, ma di aver conosciuto bambini, bambine, collaboratori e maestri che mi hanno accolto con calore e allegria.

Giulia Valania
Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Perù

mercoledì 17 ottobre 2012

Il prete e l'antropologo. Un libro accattivante presentato a Verona il 19 ottobre

Fondazione Nigrizia, Ivres e ProgettoMondo Mlal
organizzano l’incontro sul libro
IL PRETE E L'ANTROPOLOGO
TRA GLI INDIOS DELL'AMAZZONIA


19 OTTOBRE - 16.30
Sala Africa Missionari comboniani, Vicolo Pozzo 1


partecipano
Silvia Zaccaria, antropologa e curatrice del libro; Daniela Marchese, antropologa; Giuseppe Magri, segretario generale Fondazione Nigrizia; Mario Lonardi, presidente ProgettoMondo Mlal, Alessandro Pasi, collaboratore Ivres, Padre Silvano Sabatini (in videointervista), missionario della Consolata

modera
Ismail Ali farah

Un libro dal titolo accattivante in grado di stimolare riflessioni critiche riguardanti la figura del missionario. Il libro instaura un rapporto quasi familiare con il suo lettore, complice il linguaggio dell'autore che rifugge eccessivi tecnicismi, portandolo ad ascoltare la storia della vita di padre Sabatini: una storia alla continua ricerca della verità, in cui l'aspetto critico della ricerca del Dio cristiano si snoda attraverso episodi peculiari, come le anse del grande Rio delle Amazzoni. Silvano Sabatini, missionario della Consolata, inizia la sua vocazione con in mente l'Africa, tuttavia per ragioni di carattere ecclesiastico svolgerà la prima missione in Brasile, terra alla quale dedicherà tutta la propria vita. Sarà l'incontro con i "selvaggi" abitatori della selva amazzonica a segnare inevitabilmente la sua ricerca della verità: egli scopre Dio negli usi e costumi degli indios. Il motivo fondamentale della dittologia "prete e antropologo" - la quale nella comprensione superficiale può apparire ossimorica - risiede nell'insegnamento alla riflessione critica che l'antropologia ci sprona a realizzare. Questo non significa essere sempre certi delle proprie posizioni oppure essere pronti a cambiarle, ma, al contrario, averne rispetto assecondandone con giudizio la trasformazione.
Lo stesso Sabatini risponde alle critiche degli antropologi, attraverso una puntuale citazione di "Evangelizzazione e Culture" di padre Bindo: se da un lato si possano rimproverare i missionari di considerare i popoli unicamente come popoli peccatori da evangelizzare, dall'altro si possono rimproverare gli antropologi di considerare i popoli unicamente come "genuino materiale per i loro studi".
Per concludere citiamo un passo dalla quarta di copertina: "grazie a Gabriel, Davi e Umusin, che gli narrano le mitologie di quei popoli sulla creazione dell'universo, scopre però che Dio è già tra gli indios e ha tanti nomi: Macunaima, Omami e Yebà Burò". Recensione a cura Ivres - AP maggio 2012

Segreteria organizzativa: IVRES, via L.Settembrini 637123 Verona- tel 045.8674665- email: info@ivres.it

martedì 16 ottobre 2012

Il rientro più difficile

Rientrare in Brasile è sempre strano, dopo tanti incontri con tanta bella gente ci si sente un po’ soli. Per noi è stato come sempre difficile, dopo giorni di ospitalità, paesaggi naturali strepitosi, centri storici curati, e tutto accompagnato da una cucina italiana che non finisce mai di appassionarti.
Dopo aver dormito per 40 giorni in case fatte ben, con materiali e professionalità solide, entrare nelle case brasiliane, sempre precarie e instabili, con l’odore di muffa perenne, la differenza si vede e si sente.
Quando ripensiamo al viaggio appena concluso, Nomio mi fa notare che alcuni garage e cantine, visti nelle case italiane, potrebbero diventare comodamente la sua casa, per come sono fatti e la bellezza delle rifiniture, oltre perché hanno spesso cucina e bagno.
Mi ricorda anche quanto sono belle e moderne e attrezzate le scuole pubbliche italiane, mi fa notare l'eleganza degli italiani nel vestire, soprattutto agli anziani che per strada incontravamo andare a messa o al mercato e, magari, addirittura in sella a una bicicletta!
E' sempre interessante tornare in Italia con un brasiliano, perché poi è lui che ti fa notare cose per noi sono scontate, ed è questa la ricchezza dello scambio tra noi, quando si è attenti a cogliere quel qualcosa di magico che insegna.
Una volta tornati in Brasile è più difficile anche ritornare in favela. Bisogna aspettare alcuni giorni, riambientarsi con il Paese, prima di farsi travolgere da un paesaggio che qui nelle periferie di Salvador è veramente fatiscente: immondizie dappertutto, strade con crateri, allagamenti, muri decrepiti senza intonaco né colore, trafficanti che girano armati e polizia che risponde violenta.
Ma quel che ci soffoca di più è la mancanza di sicurezza nelle strade, quando in Brasile scende la sera è proibito uscire a passeggiare con gli amici, come fermarsi a parlare in piazza fino a tardi, magari con le portiere della macchina aperta.
Quando siamo in Italia ci mancano alcune cose brasiliane, e quando siamo in Brasile ci manca l'Italia. Forse ci sentiamo stranieri in entrambe i Paesi, ma voglio credere che ciò sia per noi un vantaggio. In questo modo, puoi raccogliere qualcosa un po’ da tutto e tutti e cercare un buon equilibrio. Perché non c’è dubbio che alla fine, tante diversità, fanno ricchezza.

Loris Campana
ProgettoMondo Mlal Brasile

lunedì 15 ottobre 2012

La Bolivia conquista l'EcoFestiValPesio

Il turismo responsabile di ProgettoMondo Mlal conquista l'EcoFestiValPesio e porta a casa il primo premio.
Il video documentario “Bienvenidos!”, girato in Bolivia nel 2011 dalla Kenzi Production sotto la regia di Annamaria Gallone, per raccontare l'avvio di attività turistiche e di accoglienza al di fuori delle rotte battute dal turismo internazionale, ha infatti ricevuto il primo premio FRITILLARIA come miglior corto sulla biodiversità.
Le motivazioni della giuria? “L'idea di interazione culturale e il grande rispetto per le popolazioni locali sono i pregi di questo documentario che propone un'idea di turismo consapevole”.
Nello stesso Festival, ProgettoMondo Mlal ha ricevuto anche un'ulteriore gratificazione, arrivata questa volta dai giovani studenti.
Il cortometraggio “Con permesso vogliamo crescere” è infatti vincitore del premio Miglior Corto Ecologico decretato dagli alunni della scuola secondaria di 1° grado dell'Istituto Comprensivo T.Vallauri di Chiusa di Pesio. Secondo i bambini, infatti, il video girato sempre in Bolivia, in una delle zone più depresse, con la Kenzi production e la regia di Annamaria Gallone illustra “con professionalità e partecipazione a realtà di una scuola dall'altra parte del mondo, invitandoci a riflettere anche sulla nostra realtà”.
Il tema è quello delle merende scolastiche e, non a caso, dallo stesso video, è nato anche lo spot della campagna sul diritto al cibo che ProgettoMondo Mlal promuove fino alla metà di gennaio: “Io non mangio da solo”.
Dice la vicepresidente di ProgettoMondo Mlal, Ivana Borsotto, presente alla premiazione dei video: “Si tratta di riconoscimenti davvero importanti, sia per il nostro lavoro che per quello dei partner locali e delle comunità con cui collaboriamo. Vedendo la serie di video in rassegna al Festival, anche corti di animazione che affrontato tematiche dure e non sempre facili da affrontare, si coglie un filo rosso comune. È importante confrontarsi e tessere reti di esperienze per dire le cose in modo più forte e incisivo”.

Il video vincitore:



venerdì 12 ottobre 2012

Promossi dall'Unione Europea con ottima pagella

Anche se ormai i riflettori di finanziatori e controllori sono spenti da un anno, da quando cioè anche formalmente è stato portato a compimento, gli ispettori inviati dall’Unione europea hanno conferito al Progetto Vita Contadina (Vida Campesina) in Bolivia un giudizio davvero lusinghiero. Hanno infatti scritto nero su bianco che, quanto è stato costruito in più di tre anni di lavoro da ProgettoMondo Mlal e i suoi partner locali, risulta ancora produttivo ed efficace. Il lavoro ha insomma dato risultati visibili e durevoli, ha contribuito concretamente a ridurre la povertà delle aree coinvolte e, dunque, a fare crescere le loro comunità economicamente e socialmente.
A decretarlo, con l’attribuzione di ben 5 B (il voto più alto, la A, viene attribuito molto raramente) è stata un’ispezione che l’Unione europea, come cofinanziatore del Progetto, ha effettuato nelle scorse settimane in Bolivia per misurare appunto “rilevanza e qualità del progetto”; “efficacia dell’implementazione”; “risultati”; “impatto” e “sostenibilità nel tempo” del Progetto Vida campesina.
Rilevanza e qualità del progetto – si legge nella relazione finale – sono molto alte”. E questo per la qualità del sostegno offerto alle Organizzazioni economiche contadine, per la promozione data a ben 4 settori produttivi, per la distribuzione su un largo territorio nazionale e per l’ottimo lavoro che era stato fatto a monte, prima ancora di implementare il progetto, con le realtà economiche locali.
“L’implementazione” del progetto è stata giudicata molto positiva perché anche le piccole variazioni apportate al progetto nel corso dei 3 anni di attività non hanno influito sul budget previsto e le 4 catene produttive risultano avviate correttamente, così come sono stati bene realizzati i 25 corsi di formazione e le 116 iniziative di accompagnamento tecnico offerte alle singole Organizzazioni contadine (Oecas).
Inoltre – si legge ancora nella relazione della commissione esaminatrice- i risultati si vedono a tutt’oggi: “sono state create opportunità economiche e sociali in un’ampia area di intervento, assolutamente trascurata da altri aiuti, l’82% delle Oecas è ampiamente in attivo, sono stati portati sul mercato 47 nuovi prodotti, è stato creato e adottato già da 14 Oecas un marchio di qualità economica e sociale, ora riconosciuto su ben 56 prodotti. I corsi di formazione ai 217 leader delle associazioni di produttori hanno creato 129 nuovi imprenditori e circa 300 nuovi posti di lavoro.
Per quanto riguarda poi “l’impatto” ottenuto dal Progetto, sempre gli ispettori mandati dalla Ue, hanno certificato che sono tangibili un miglioramento nelle condizioni di vita delle comunità coinvolte e una riduzione del livello di povertà, è stato raggiunto un maggiore livello di sovranità alimentare, per quanto riguarda cereali, latte e frutta, e il marchio di qualità creato dal Progetto è ora riconosciuto dal Ministero per lo Sviluppo economico.
Infine, l’indice che senz’altro più sta a cuore a chi crede nella cooperazione internazionale quale motore di sviluppo e avvio di un ciclo virtuoso che va oltre l’intervento puntale esterno: la prova “sostenibilità”, che risulta anch’essa pienamente superata. Non si è trattato cioè solo di un intervento spot, legato alla presenza di un organismo internazionale in Bolivia, o comunque dipendente da una qualche forma di aiuto umanitario internazionale. No, scrivono gli ispettori “A oggi, a distanza di un anno dall’intervento, le Organizzazioni contadine boliviane risultano tutte attive, possono vantare una gestione economica corretta, sono stati aperti e occupati nuovi spazi di mercato, le iniziative produttive sono bene integrate tra loro e collaborano anche con nuovi progetti in itinere. E infine la chicca: la scelta dei partner boliviani, il rapporto di conoscenza, stima e collaborazione reciproca, nonché il lavoro fatto con loro, è la garanzia che quanto seminato è stato seminato bene e continuerà a dare frutti.

giovedì 11 ottobre 2012

Sì alla cooperazione rafforzata

Profondo apprezzamento per l’adesione dell’Italia alla cooperazione rafforzata per l’introduzione a livello europeo di un'imposta sulle transazioni finanziarie.
E’ quanto esprime FOCSIV alla notizia del sì del nostro Paese, il 9 ottobre a Lussemburgo.
“Questo passo rappresenta il punto di partenza di un percorso a livello europeo per far sì che la finanza si sviluppi in modo compatibile e coerente con una crescita equa e sostenibile - spiega il Presidente FOCSIV Gianfranco Cattai –. Per questo esprimiamo il nostro più autentico apprezzamento per il sì dell’Italia alla cooperazione rafforzata sulla FTT (financial transaction tax), dichiarato dal nostro Paese in occasione dell'Ecofin a Lussemburgo”.
“In linea con quanto espresso dalla Campagna 005, che come FOCSIV sosteniamo con i nostri 65 Organismi Soci (tra cui ProgettoMondo Mlal, ndr), in questa felice circostanza riteniamo doveroso ricordare anche l’impegno della Federazione sul tema della FTT a partire dal 2001 con la Campagna Robin Hood Tax” sottolinea Cattai che conclude sottolineando l’importanza che “l’adozione a livello europeo della FTT si completi con l’indicazione della destinazione vincolante d’uso del gettito proveniente dalla tassazione a iniziative di cooperazione internazionale, affinché il percorso accompagnato e sollecitato dalla società civile e dalle ONG possa dirsi pienamente compiuto”.

martedì 9 ottobre 2012

Ads Cortenuovese per le periferie di Lima


Anche l’A.S.D. Cortenuovese ha scelto di contribuire alla raccolta fondi a sostegno del Progetto di solidarietà internazionale Chievo-Perù, a favore dei bambini e adolescenti di Amauta, l’estrema periferia che sorge nella zona desertica che circonda Lima.
Nato dalla collaborazione tra ProgettoMondo Mlal e l’A.C. Chievo Verona, il Progetto Chievo-Perù sta raccogliendo fondi per realizzare un piccolo centro sportivo multidisciplinare munito di servizi e spogliatoi e alcuni locali per l’attività di studio e ricreazione di bambini e adolescenti che vivono in condizioni di disagio.
ProgettoMondo Mlal, ChievoVerona e Asd Cortenuovese hanno in comune la stessa mission: fare crescere bambini e adolescenti perché possano essere artefici del proprio futuro. Al nord come al Sud del mondo.
Anche la Cortenuovese, fondata nel 1973 in provincia di Bergamo, dal 2005 ha deciso di puntare soprattutto sulla costruzione di un settore giovanile di livello. Grazie all’arrivo di collaboratori qualificati, di allenatori giovani che frequentano i corsi e i campus gestiti da professionisti, e un curioso interesse determinato dall’attiva affiliazione con il ChievoVerona, i risultati si sono concretizzati 2 scuole calcio (con 4 squadre di pulcini, per un totale di 65 piccoli atleti), una squadra di giovanissimi, una di allievi una juniores e la prima squadra che per due anni ha sfiorato la promozione in prima categoria.
“Attraverso l’affiliazione al ChievoVerona- dice Roberto Cucchi, Responsabile Organizzativo della Cortenuovese- la Società ha sposato in pieno i valori, i metodi di lavoro e il fatto di essere, ogni anno che passa, una piacevole realtà e non più semplicemente una piacevole sorpresa. Sposare i valori del Chievo, vuol dire sposarne anche la voglia e la volontà di aderire il progetto Chievo - Perù con iniziative che la Cortenuovese andrà a organizzare autonomamente, oppure insieme alla Società Clivense, in particolare in vista del prossimo Natale”.
La prima occasione di collaborazione a favore del Progetto Chievo-Perù è stato l’Open Day della scuola calcio, tenutosi il 1 settembre scorso: all’interno del Chievo Village, allestito con giochi gonfiabili, tornei di esibizione e presentazione delle squadre della società, la Cortenuovese ha dedicato uno spazio alla promozione e alla vendita della la t-shirt Chievo-Perù con il simpatico logo del Progetto creato in Perù.
Inoltre, con il sostegno della Pizzeria Trecigni di Cortenuova, tradizionale luogo di ritrovo per i ragazzi della società, è stato creato un menù speciale per il giovedì sera con pizza, birra e caffè al prezzo di 10€ a persona, di cui 2 € vengono devoluti di volta in volta al Progetto Chievo-Perù.
Da oggi la Cortenuovese entra a fare parte del bel gruppo di società che portano in campo il valore sociale del calcio come strumento di sviluppo, partecipazione, riscatto e soprattutto di prevenzione da realtà di disagio e violenza in cui vivono molti degli adolescenti della periferia di Lima.
Tutti possono contribuire al progetto Chievo-Perù con una donazione sul cc di Banco Popolare IT 29D0503411723000000008282, intestato a ProgettoMondo Mlal con causale Progetto Chievo-Perù o acquistando la t-shirt creata in Perù con il logo del progetto sul sito del ChievoVerona (www.chievoverona.it).

lunedì 8 ottobre 2012

Fiorella Mannoia: l'arte ci salverà

Questa volta non è venuta per cantare ma per ascoltare e dare voce agli altri che, come lei vedono nel Sud del mondo, uno scrigno di bellissime esperienze da portare in dote anche nel nostro Nord.
Per una volta (ma lo sta facendo da molte settimane e nelle principali città d’Italia) un’artista come Fiorella Mannoia ha rinunciato a essere il centro dell’attenzione per dare invece spazio ad Axe, un Progetto educativo che in Brasile ogni anno raccoglie dalla strada più di mille bambini e adolescenti attraverso la musica, la danza e l’arte in generale.
Accompagnata da 6 ballerini di capoeira del Progetto Axe, che in questi mesi partecipano a ogni suo concerto, Fiorella Mannoia è tornata a Verona un mese dopo il concerto al Teatro romano, e si è seduta in una sala (in realtà quella molto bella e accogliente del Foyer del teatro di Giulietta messa a nostra disposizione dal direttore Paolo Valerio), al fianco di altre 9 portavoce di altrettante realtà veronesi che, proprio come lei, credono nell’arte quale strumento di crescita e soprattutto insostituibile risorsa comune e popolare.
L’incontro di sabato pomeriggio a Verona, patrocinato dal Comune di Verona e promosso da ProgettoMondo Mlal, è stato davvero bello e insolito.
In circa 3 ore si sono succedute al microfono più di una decina di testimonianze che, tutte insieme, hanno aperto una finestra originale su Verona. Città d’arte e di musica per antonomasia nasconde in realtà molte esperienze professionali e sociali che non hanno mai calcato le scene dell’Arena: una Ong di cooperazione internazionale come ProgettoMondo Mlal, l’Accademia circense che ha sede proprio nella nostra città, l’associazione Terra dei popoli, l’Orchestra giovanile veronese, e poi il Teatro dei vaganti, il bellissimo progetto per bambini di Disegnare musica, e l’Estravagario Teatro Verona, nonché l’istituzione scolastica Liceo coreutico, e per finire il Microcosmo arte terapia Carcere Montorio, tutte accumunate da una stessa visione dell’arte come educazione e una stessa missione: incontrare i giovani oggi, valorizzandone protagonismo e potenzialità nella fase più delicata e importante, quella della crescita.
Un approccio educativo, nonché di sviluppo, in cui Fiorella Mannoia crede profondamente. Per lei, grazie alla sua professionalità e personale ricerca artistica, tale approccio ha preso forma di parole e musica, così come di coinvolgimento per “Progetto Axé”, l’organizzazione no-profit fondata dall’italiano Cesare de Florio la Rocca a Salvador (Bahia).
"I ragazzi di Progetto Axé studiano danza, arte, musica, capoeira – ha detto con molta semplicità e convinzione la cantante romana – forse diventeranno artisti professionisti, forse no, ma sicuramente non saranno più quelli di prima: la loro vita sarà diversa, i loro figli saranno diversi, perché grazie al Progetto Axé loro sono cambiati”.
In rappresentanza del Progetto Axe ha parlato poi il coordinatore, Marcos Candido, che dal Brasile portava ai partecipanti all’incontro la sua esperienza nella pedagogia del desiderio e il contributo educativo ereditato da Paulo Freire. Fiorella ha conosciuto il Progetto Axe i suoi ragazzi già molti anni fa nei suoi viaggi in Barsile: "Con l’esperienza fatta con i ragazzi di Progetto Axé – ha poi spiegato Roberta Giassetti in rappresentanza del Progetto Axé Italia- Fiorella ci regala una grande opportunità.
Grazie al suo sostegno infatti, non solo il Progetto ha modo di farsi conoscere, ma soprattutto questi ragazzi hanno avuto l’occasione di essere visibili: proprio loro, che erano evitati dalla gente e che la gente faceva finta di non vedere, sono tornati a essere visti dalla società e con grande successo".
Approccio ed esperienza condivisi anche da ProgettoMondo Mlal che nei 20 Paesi in cui è presente, in Africa come in America Latina, realizza programmi di cooperazione allo sviluppo che hanno spesso come cuore dell’intervento proposte educative legate all’arte e alla riscoperta delle proprie tradizioni culturali che promuovono la danza, la musica e altre forme espressive a leva principale dello sviluppo di una comunità. Sia questa l’adolescenza emarginata delle favelas brasiliane o i detenuti delle carceri africane in Mozambico.

leggi anche:  L'Arena - 7 ottobre 2012

giovedì 4 ottobre 2012

Insegnanti a scuola di sviluppo sostenibile

 Ha avuto inizio il 26 e 27 settembre scorso il primo corso di formazione degli insegnanti e degli educatori coinvolti in “We are the planet, il progetto di educazione allo sviluppo sostenibile cofinanziato dall’Unione europea, guidato dalla Provincia di Teramo e al quale partecipano ProgettoMondo Mlal, l’associazione di artisti “Solstizio”, la Diputacion provincial di Avila (Spagna), la Municipalità di Strovolos (Cipro) e quella di Nova Gorica (Slovenia).
 Al corso hanno partecipato sedici insegnanti di scuole di ogni tipo, da quelle dell’infanzia alle superiori, passando per le primarie e le medie. Accanto a loro,  quattro rappresentanti di associazioni ambientaliste, enti gestori di parchi naturali e centri di educazione ambientale.
I due incontri formativi sono stati guidati da Roberta Morosillo e Attilio Orecchio, entrambi operatori di ProgettoMondo Mlal. Il primo è stato focalizzato sugli 8 obiettivi del Millennio e in particolare sul settimo, quello che appunto riguarda l’economia sostenibile, l’accesso universale alle risorse idriche e la conservazione della biodiversità. Il secondo ha invece affrontato l’aspetto pedagogico, vale a dire le strategie e gli strumenti per una didattica che sia realmente in grado di coinvolgere e motivare i bambini e i giovani, fino a  renderli protagonisti dell’auto – apprendimento e dell’impegno civico  in materia di sviluppo sostenibile.
Al termine della seconda giornata è stato anche presentato il Manuale didattico del progetto, cioè la proposta di 22 distinti percorsi didattici che gli insegnanti potranno proporre ai loro studenti. Le prime due unità sono rivolte ai bambini della scuola dell’infanzia, e riguardano l’acqua e i rifiuti. Le altre 20 affrontano  cinque temi – chiave del 7° Obiettivo del Millennio, cioè acqua, energia sostenibile, turismo responsabile,  biodiversità e  vita nelle baraccopoli: per ogni tema vengono proposti quattro percorsi differenziati per fasce d’età degli alunni.
 Il corso prosegue il 4 ottobre con un incontro gestito dagli esperti di Solstizio e dedicato al metodo per  realizzare laboratori artistici nelle scuole sui temi del 7° Obiettivo.
Da novembre avrà poi inizio il lavoro educativo con gli alunni delle scuole coinvolte: in una quarantina di classi della provincia (le stesse in cui insegnano i partecipanti al corso di formazione)  si prevede dapprima una mattina di “laboratorio didattico” con due esperte di ProgettoMondo Mlal (Roberta Morosillo ed Eleonora Baldi), poi l’avvio dei laboratori artistici e la prosecuzione, in parallelo, degli stessi percorsi di apprendimento descritti dal Manuale.
Un analogo  processo di formazione degli educatori e di successivo lavoro didattico e artistico con i ragazzi si svolge contemporaneamente in Slovenia, Spagna e Cipro, e poi si ripeterà in tutti e quattro i paesi all’inizio dell’anno scolastico 2013/2014.
Nel corso dei laboratori artistici i bambini e i ragazzi realizzeranno oggetti di vario tipo, che saranno venduti nel corso di eventi pubblici, quali feste scolastiche o sagre di paese, per ricavare fondi a beneficio del Burkina Faso e del Benin. Si tratterà in particolare di favorire micro – progetti realizzati all’interno  di scuole africane gemellate con quelle europee: piccole opere  che avranno a che fare con il diritto all’acqua potabile (ad esempio, pannelli fotovoltaici per alimentare pompe) o il diritto a servizi igienici essenziali (ad esempio latrine ecologiche).
Tutti i materiali, compreso il manuale didattico nella versione italiana  e le relazioni dei formatori del corso, sono reperibili sul sito del progetto (www.wearetheplanet.net) nella sezione “area teachers”. 

Attilio Orecchio
ProgettoMondo Mlal Italia