giovedì 13 dicembre 2012

Il post Festival del Cinema Africano

La XXXII edizione del Festival di Cinema Africano quest’anno prevedeva due grandi appuntamenti per venerdì 14 dicembre. Il primo, in programma alle ore 18 presso lo Spazio Culturale Fondazione San Zeno (via Mazzini 2, Verona; 2° piano, sopra il negozio Tezenis), prevede l’inaugurazione della mostra fotografica Come si dice scuola in Africa?
Appuntamento che vuole focalizzare l’attenzione sul diritto all’istruzione. Una sorta di viaggio dentro il mondo della scuola, raccontato attraverso le immagini scattate nei progetti sostenuti dalla Fondazione San Zeno. Un approfondimento sul diritto e sulla qualità dell'istruzione intesa come pratica di libertà e strumento di sviluppo sostenibile, che rimarrà in esposizione dal 14 al 31 dicembre (entrata libera).
L’inaugurazione prevede la proiezione del film di apertura del Festival (vincitore del Premio Scuole e del Premio Giuria Al di là del muro)
THE FIRST GRADER
Un bellissimo film ambientato in un villaggio di montagna del Kenya, che racconta una storia vera: quella di Kimani Nganga Maruge, che “alla tenera età” di 84 anni, decide di imparare a leggere e scrivere. La radio dice «istruzione gratis per tutti», e Maruge farà di tutto per ottenerla, ma in classe ci sarà posto per un vecchio combattente della tribù dei Mau Mau?

Il secondo appuntamento prevede il ritorno a Verona di un grande attore e autore senegalese Mohamed Ba* e del suo nuovo spettacolo teatrale
Sono incazzato bianco
Un racconto teso e fluente, tra comico e dramma. Un racconto sulla vita vera, delle persone italiane solo a metà. L’appuntamento è al Teatro Aurora, alle ore 21 (Via Fracastoro 1, Borgo Venezia, Verona). L’evento è organizzato in collaborazione con il COSPE, e prevede l’intervento del presidente Fabio Laurenzi. All’iniziativa di chiusura del Festival aderisce il Cartello Nella mia città nessuno è straniero!

*Mohamed Ba, mediatore e animatore culturale, ha aderito al movimento per la promozione della letteratura africana e al Circolo dei giovani lettori per l’alfabetizzazione nelle zone rurali. Migrato in Francia, è stato coordinatore dell’operazione Un immigré, un livre. Nel 1998 ha pubblicato Parole de nègre, sulle migrazioni nei paesi del Sahel. È fondatore del gruppo Mamafrica, che usa le percussioni per diffondere la cultura africana ed è autore e interprete di monologhi teatrali.

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