lunedì 24 dicembre 2012

Un concorso per le scuole in memoria di Melgari

UN CONCORSO
IN MEMORIA DI ENZO MELEGARI
RIVOLTO ALLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO
DELLA PROVINCIA DI VERONA
Globalizzazione, cooperazione, sostenibilità
L’alfabeto di Enzo Melegari oggi

Nel luglio di 10 anni fa Verona perdeva un educatore, pensatore e protagonista del movimento di solidarietà e cooperazione internazionale dagli anni Settanta fino agli anni 2000. Nel decennale della sua scomparsa, ProgettoMondo Mlal, Organismo di volontariato internazionale di cui Enzo Melegari è stato dirigente e presidente fino al giorno della sua scomparsa, propone per ricordarlo un concorso a premi rivolto agli studenti che si apprestano a diventare, o che sono appena diventati, maggiorenni: cioè cittadini a pieno titolo del Mondo.
Uomo di pensiero, mediazione, dialogo, scambio e ascolto, dopo una lunga esperienza di volontariato in Sudamerica, Enzo Melegari è stato autore di molti progetti di Educazione allo sviluppo rivolti a scuole e giovani, in America latina come in Europa, sui temi appunto dei Diritti Umani, protagonismo dei giovani, solidarietà e cittadinanza attiva.
L’idea è quindi restituire spazio e valore a quegli insegnamenti ancora così attuali in un’epoca in cui le giovani generazioni cercano appunto nuovi orizzonti su cui esercitare il proprio protagonismo e proiettare le proprie ambizioni. La finalità del concorso indetto da ProgettoMondo Mlal è dunque fare tornare a vivere “l’alfabeto di Enzo”, i concetti-chiave su cui egli ha fondato il suo impegno di intellettuale cristiano, di cooperante e soprattutto di educatore, e rinnovarne il significato di fronte alle sfide globali di questo inizio di secolo.

Le classi o i gruppi di studenti che intendano partecipare al concorso potranno iscriversi entro il 31 gennaio 2013 richiedendo il modulo a info@mlal.org.
In relazione al numero di classi/gruppi aderenti, ProgettoMondo Mlal organizzerà poi un incontro centrale, o più incontri decentrati nelle varie scuole, per facilitare gli studenti e i loro insegnanti nell’approccio all’ “alfabeto di Enzo” e agli scenari contemporanei entro cui le sue parole-chiave trovano oggi valore e cittadinanza.
Entro il 15 maggio 2013 le classi/gruppi aderenti dovranno poi elaborare un lavoro di ricerca (project – work) sotto forma di testo, di Presentazione Power Point, di ipertesto, di video, di mostra, di brano musicale o di qualunque altra forma di comunicazione che abbia carattere mono, multi o interdisciplinare e che prenda spunto da una delle parole-chiave dell’alfabeto di Enzo Melegari, attualizzata nel contesto locale e /o globale del secondo decennio del Duemila.
Tra queste parole-chiave, richiamate nel libro “Spiccioli di Saggezza” che verrà consegnato alle scuole aderenti, ricordiamo in particolare: Diritti umani; Esclusione; Globalizzazione; Guerra; Migrazioni; Obiezione di coscienza; Paura; Protagonismo; Solidarietà; Sostenibilità; Sviluppo; Volontariato.
Ovviamente ciascun project work, pur vertendo su una o più di queste parole, ne potrà richiamare altre che ne sono in logica connessione.
Tutti i lavori dovranno non solo esplorare il campo di ricerca, ma anche interrogarsi su cosa possono fare oggi i giovani italiani per affrontare la sfida locale/globale che è sottintesa alle parole chiave prescelte.
Una giuria composta dal Presidente di ProgettoMondo Mlal, 1 rappresentante del mondo accademico veronese, 1 rappresentante del mondo politico veronese, 1 giornalista e da Grazia Melegari, sorella di Enzo, attribuirà tre premi: 1.000 al primo e 500 a due ex aequo, per complessivi di 2000 euro ai 3 lavori giudicati più interessanti sotto il profilo dei contenuti e della proposta.
La presentazione di tutti i lavori svolti e la premiazione dei vincitori avverrà durante una cerimonia pubblica prevista per metà anno 2013.

mercoledì 19 dicembre 2012

E per capodanno la lotteria solidale Chievo-Perù

L’impegno dell’AC ChievoVerona e di ProgettoMondo Mlal a favore di bambini e adolescenti della periferia di Lima continua, questa volta sugli spalti dello stadio Bentegodi di Verona.
Il 16 dicembre ha infatti preso il via la lotteria solidale Chievo-Perù, per la quale l’AC ChievoVerona ha messo in palio numerosi premi: giornate in compagnia della squadra, maglie autografate, abbonamenti, biglietti in poltronissima e tantissimi altri gadget e premi.
Il banco di prova è stato la partita Chievo-Roma, dove la preziosa vittoria della squadra veronese si è arricchita grazie al contributo solidale di tifosi e famiglie presenti allo stadio Bentegodi.
I volontari di ProgettoMondo Mlal hanno promosso sugli spalti la vendita dei biglietti, raccogliendo così un prezioso sostegno alla crescita e formazione dei bambini e adolescenti peruviani di Amauta, Lima. Tra le iniziative da realizzare anche la costruzione di un impianto sportivo multidisciplinare per riaffermare ancora una volta il valore sociale dello sport come strumento di crescita e di prevenzione da situazioni di disagio.
C’è ancora tempo per dare il proprio contributo, acquistando i biglietti della lotteria (€ 2 cadauno) o la t-shirt Chievo-Perù (10 €): sono infatti previsti altri appuntamenti di raccolta fondi, prima dell’estrazione dei premi in data 19 febbraio, durante le seguenti partite:

Chievo-Atalanta 06.01.2013
Chievo-Parma 20.01.2013
Chievo-Juve 03.02.2013
Chievo-Palermo 17.02.2013

E’ anche possibile dare il proprio contributo –e così assistere alle partite– in qualità di volontario, aiutandoci a promuovere la vendita dei biglietti in pre-partita e durante l’intervallo.
Per informazioni chiamare lo 045.8102105 o scrivere a info@mlal.org.

martedì 18 dicembre 2012

A Qalauma l’anno scolastico si chiude con 9 giovani successi


Come per la maggior parte degli adolescenti, di certo conseguire questo traguardo non è stato semplice; tuttavia dopo un anno di studio e duro lavoro, ce l’hanno fatta. Per la prima volta dalla sua inaugurazione, il 6 dicembre scorso a Qalauma si è tenuta la cerimonia di consegna dei diploma di maturità.
E’ stata una giornata piuttosto lunga per i nove ragazzi reclusi nel primo vero carcere minorile in Bolivia inaugurato ufficialmente a febbraio dello scorso anno. I ragazzi, già a partire dalle prime ore della mattinata, aspettavano eleganti e belli come non mai di essere chiamati per potersi recare a ricevere la prova della loro fatica.
In una biblioteca agghindata per l’occasione con tanto di fiori, podio e bandiera nazionale, alla presenza di mamme commosse, padri compiaciuti e amici sorridenti, allo scoccare del mezzogiorno il padrino dell’evento, nonché responsabile del Programma Qalauma per ProgettoMondo Mlal Roberto Simoncelli, ha dato inizio alla cerimonia prendendo per primo la parola e dando il benvenuto a tutti i presenti.
Dopo un breve discorso da parte del dirigente scolastico e un “in bocca al lupo” del direttore del Centro, è stata la volta del sub-direttore che ha chiuso le formalità e invitato tutti i presenti a felicitarsi con i giovani diplomati, stimolando il pubblico a fare un brindisi, rigorosamente analcolico, in loro onore. Si è dato così inizio alla consegna vera e propria dei certificati: sulle facce dei 9 giovani diplomati finalmente un sorriso rilassato e compiaciuto.
In un’atmosfera gioiosa, tra abbracci, regali e decine di scatti di fotografie, la festa, accompagnata anche da succulenti spiedini di carne e verdure preparati dai ragazzi dei laboratori di panetteria e gastronomia, si è prolungata fino al tardo pomeriggio.

Rosilde Brizio
Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Bolivia

venerdì 14 dicembre 2012

"E poi soltanto un uomo". Un libro di Gianfranco Testa

Quarant'anni di America Latina raccontati da un missionario, Gianfranco Testa, vissuto più di 4 anni nelle carceri argentine ai tempi della dittatura dei colonnelli, e poi migrato in Nicaragua e Colombia.
Anni intensi e raccolti nelle pagine del libro autobiografico “E poi soltanto un uomo”, presentato di recente a Fossano dalla vicepresidente di ProgettoMondo Mlal, Ivana Borsotto insieme al settimanale locale “La fedeltà”.
“Credo che mi sia stata assegnata questa responsabilità di riflettere e discutere sul libro di Padre Testa perché ho conosciuto l’America Latina in diversi viaggi del mio lavoro con ProgettoMondo Mlal in Colombia, Perù , Argentina, Bolivia, Haiti, Nicaragua e ancora oltre”, commenta Borsotto.
“So bene che le mie esperienze sono state più superficiali della lunga e intensa vita missionaria di Padre Testa che ha gironzolato per anni in America Latina, ma ho visto in presa diretta le periferie, i campi bruciati dalla siccità, le bambine abbandonate, le bande giovanili, le carceri, e anche l’impegno, il lavoro, la speranza e le delusioni di donne e uomini che lottano per il riscatto e la dignità della persona. E allora un po' ho capito che l’America Latina è per noi  uno specchio, un banco di prova, uno stimolo al cambiamento e all’azione”.
La presentazione del libro per la nostra vicepresidente ha rappresentato quindi un grande onore, focalizzato nel cercare di promuovere una lettura che, a sua detta, “appassiona e fa riflettere. Non solo sull'America Latina, ma ancor più su noi stessi”.
È un libro di fede e speranza, da cui impariamo che la carità è lotta, cioè un impegno diretto, personale a sporcarsi le mani e, come dice Don Ciotti, a lavorare con i poveri. È un libro che ci mostra la vita reale, i paesaggi, le processioni e la festa delle candeline, le case dei preti, le bastonate e le torture, una caduta da cavallo e una gita al mare, cosa può fare un televisore o un camion in viaggio da Achuapa a Leon, il ghiaccio contro il mal di denti nelle carceri, la paura, i morti nascosti nelle sterpaglie. È un libro di incontri, di amici: Padre Joaquin, Enrique Erro, Monsignor Distefano, Suor Josefina, i confratelli e le consorelle, il cavallo Payo e il cane Amigo. È un libro di formazione, con le parole generatrici di pensiero, con i corsi di alfabetizzazione in cella e quelli sul perdono e la riconciliazione, con le parole della Bibbia sempre meditata. Con l’Esodo in Argentina, Esdra e Neemia in Nicaragua, i Profeti in Colombia. È un libro di fiducia nell’amore e di speranza nella giustizia della Chiesa, con Paolo IV che a Bogotà nel ’68 afferma che “il povero è sacramento di Dio” ma con il Nunzio Apostolico che gioca a tennis con il dittatore Massera, con la lavata del capo in Segreteria di Stato a Roma da parte di un futuro Cardinale (al rientro dall’Argentina) e con il “ringraziamento a Dio per non aver più dovuto tornare lì. Un libro, quindi, che ci assicura che è bello vivere cantando sempre le lodi del Signore”.

giovedì 13 dicembre 2012

Il post Festival del Cinema Africano

La XXXII edizione del Festival di Cinema Africano quest’anno prevedeva due grandi appuntamenti per venerdì 14 dicembre. Il primo, in programma alle ore 18 presso lo Spazio Culturale Fondazione San Zeno (via Mazzini 2, Verona; 2° piano, sopra il negozio Tezenis), prevede l’inaugurazione della mostra fotografica Come si dice scuola in Africa?
Appuntamento che vuole focalizzare l’attenzione sul diritto all’istruzione. Una sorta di viaggio dentro il mondo della scuola, raccontato attraverso le immagini scattate nei progetti sostenuti dalla Fondazione San Zeno. Un approfondimento sul diritto e sulla qualità dell'istruzione intesa come pratica di libertà e strumento di sviluppo sostenibile, che rimarrà in esposizione dal 14 al 31 dicembre (entrata libera).
L’inaugurazione prevede la proiezione del film di apertura del Festival (vincitore del Premio Scuole e del Premio Giuria Al di là del muro)
THE FIRST GRADER
Un bellissimo film ambientato in un villaggio di montagna del Kenya, che racconta una storia vera: quella di Kimani Nganga Maruge, che “alla tenera età” di 84 anni, decide di imparare a leggere e scrivere. La radio dice «istruzione gratis per tutti», e Maruge farà di tutto per ottenerla, ma in classe ci sarà posto per un vecchio combattente della tribù dei Mau Mau?

Il secondo appuntamento prevede il ritorno a Verona di un grande attore e autore senegalese Mohamed Ba* e del suo nuovo spettacolo teatrale
Sono incazzato bianco
Un racconto teso e fluente, tra comico e dramma. Un racconto sulla vita vera, delle persone italiane solo a metà. L’appuntamento è al Teatro Aurora, alle ore 21 (Via Fracastoro 1, Borgo Venezia, Verona). L’evento è organizzato in collaborazione con il COSPE, e prevede l’intervento del presidente Fabio Laurenzi. All’iniziativa di chiusura del Festival aderisce il Cartello Nella mia città nessuno è straniero!

*Mohamed Ba, mediatore e animatore culturale, ha aderito al movimento per la promozione della letteratura africana e al Circolo dei giovani lettori per l’alfabetizzazione nelle zone rurali. Migrato in Francia, è stato coordinatore dell’operazione Un immigré, un livre. Nel 1998 ha pubblicato Parole de nègre, sulle migrazioni nei paesi del Sahel. È fondatore del gruppo Mamafrica, che usa le percussioni per diffondere la cultura africana ed è autore e interprete di monologhi teatrali.

mercoledì 12 dicembre 2012

ProgettoMondo Mlal cerca volontari allo Stadio Bentegodi!

ProgettoMondo Mlal cerca volontari allo Stadio Bentegodi di Verona per domenica 16 dicembre dalle 13 alle 17.30.
I volontari avranno accesso gratuito allo stadio e potranno quindi assistere alla partita di serie A Chievo-Roma.
In cambio si chiede loro di promuovere, sugli spalti nel pre-partita e durante l’intervallo, la vendita dei biglietti della lotteria solidale Chievo-Perù.
Il ricavato della lotteria andrà a finanziare il progetto Chievo-Perù, portato avanti in partnership con l’AC ChievoVerona che prevede la costruzione di un impianto sportivo multidisciplinare per giocare a pallone o a volley, la ristrutturazione e ampliamento di uno spazio di ritrovo e accoglienza, il sostegno alla crescita nello studio, gioco e formazione di bambini ed adolescenti di Amauta, periferia della metropoli di Lima.

Per partecipare manda una mail con
nome, cognome luogo e data di nascita

a info@mlal.org entro il 14 dicembre
oppure chiama 045.8102105 o il 340.4867441 (orari ufficio)

I volontari dovranno presentarsi alle 13 allo stadio Bentegodi di Verona.

La stessa opportunità vale, con le stesse modalità, anche per le seguenti partite:

Chievo - Atalanta 06/01 Chievo - Milan 30/03
Chievo - Juve 03/02 Chievo - Catania 14/04
Chievo - Parma 20/01 Chievo - Genoa 28/04
Chievo - Palermo 17/02 Chievo - Cagliari 05/05
Chievo - Napoli 10/03 Chievo - Torino 12/05

lunedì 10 dicembre 2012

Bambini e giovani vicentini “ambasciatori dello sviluppo sostenibile”

Si chiama “Youth4Earth”. E’ il nuovo progetto europeo per la diffusione dello sviluppo sostenibile tra i bambini e i giovani.
Di recente l’assessore all’istruzione Alessandra Moretti ha dato notizia dell’approvazione del progetto di cui il Comune di Vicenza è capofila da parte dell’Unione Europea che lo ha finanziato, assegnando 824.216 euro per la sua realizzazione.
Il settore Servizi scolastici ed educativi del Comune, insieme ai partner ONG ProgettoMondo Mlal Italia, la municipalità croata di Osijek e l’associazione Breza, la città polacca di Czestochowa e l’associazione Cz-Art, li utilizzeranno per mettere a punto, sulla scia del progetto europeo da 1 milione di euro da poco concluso, interventi di formazione, laboratori, seminari, eventi, tirocini lavorativi e scambi interculturali sui temi che costituiscono il 7° Obiettivo del Millennio, sancito dalle Nazioni Unite: diritto universale dell’acqua e corretto uso delle risorse idriche, lotta alla deforestazione e tutela della biodiversità, lotta alla povertà estrema, politiche di sviluppo sostenibile a partire dal settore cruciale dell’energia.
“Questo progetto – ha precisato l’assessore Moretti – a differenza del precedente viene esteso anche ai giovani delle superiori e dell’università. Dai 3 anni ai 25 anni, attraverso iniziative proposte nelle scuole e nei centri giovanili, inviteremo tutti i nostri ragazzi a diventare ambasciatori dello sviluppo sostenibile, proseguendo, tra l’altro, la condivisione di attività con una comunità del Burkina Faso”.
“Per quanto riguarda il coinvolgimento del mondo della scuola – ha proseguito l’assessore, che ha sottolineato la capacità del settore Servizi educativi di intercettare preziosi finanziamenti europei - , in un momento di grande difficoltà economica come quello attuale questo progetto ci consente di ampliare il piano dell’offerta formativa, sviluppando attività molto significative, altrimenti inaccessibili”.
Il costo totale del progetto è di 1 milione e 98 mila euro; il Comune di Vicenza non metterà soldi, ma personale e strutture.

mercoledì 5 dicembre 2012

Bolivia: Spritualità, dinamite e censimento

Dal primo giorno in cui sono atterrato in Bolivia ho immediatamente intuito la sorprendente diversità, quasi magica, di questo Paese. Anche solo a livello di immagini: si esce dall’aeroporto e, in una valle dominata dal ghiacciaio dell’Ilimani, ti appare davanti La Paz con le sua case di mattoni rossi ammassate, e aggrappate come delle capre, nel fango delle montagne. É poi sufficiente una passeggiata negli interminabili e suggestivi mercati, zeppi di odori e colori (non proprio rispettosi delle migliori pratiche e norme igienico sanitarie), per respirare, nella confusione quotidiana dei claxon e nuvole nere dei gas di scarico del centro, l’aria “pura” di questa città a 4 mila metri di altezza sul livello del mare.
Ma cosa esattamente si nasconda dietro la tenerezza, l’umiltà, la gentilezza, ma anche la furbizia dei suoi abitanti –compresa una incredibile e sfacciata capacità di ricorrere alla scienza della bugia per giustificare allegramente un ritardo abissale o l’ennesima mancanza- rimane per me ancora misterioso.
Un amico antropologo sostiene che il consumo generalizzato e indiscriminato di alcol fino alla perdita dei sensi, aiuti a chiarirsi da “corazón a corazón”. Altri suggeriscono il ricorso a un “curandero”, o piú semplicemente a una suocera andina, per decifrare comportamenti inusuali.
E in effetti anche io ho personalmente visto mia suocera discorrere animatamente con la casa del vicino, o richiamare fuori dal balcone l’anima di mia figlia perché -a suo dire- scappata in seguito a uno spavento.
Proprio in questi giorni, poi, sto leggendo il libro di un educatore della nostra equipe boliviana in cui vengono raccontate le incredibili storie vissute in un carcere di La Paz. Il libro si intitola “celda 28” (cella numero 29), ovvero la cella che tempo addietro, con la stessa scioltezza con cui si acquista il pane in bottega, il mio amico educatore comprò da un detenuto per svolgere le sue attività di ricercatore in maniera indipendente.
É vero che, con il tempo, a tutto si fa un po’ il callo e dunque, anche se non si riescono a capire sempre le ragioni di quanto accade, quantomeno le anormalità diventano normalità. Anche se non sempre l’eccezione conferma la regola: mia moglie mi ha ad esempio raccontato la surreale storia, accaduta nel suo paese di origine, di un matrimonio celebrato da un prete cattolico (!) tra un bella signora e il suo compagno defunto. Quale sarà stata la ragione del matrimonio? Rispondeva a questioni legali di eredità (poi con il notaio tutto si risolve…) o per dimostrare che l’amore non ha limiti di tempo? Preferisco pensare alla seconda. Comunque, per la cronaca, la funzione si é svolta con regolarità, con lo sposo che giaceva nella bara e la partecipazione commossa della comunità, gli immancabili testimoni, la festa sfrenata, gli ettolitri di birra e la benedizione di Dio. ... Ed io che prima di questo racconto trovavo ancora parecchio sorprendente un altro matrimonio –a cui avevo personalmente assistito - di vacche sull’altipiano...
Un po’ mi dispiace che la Bolivia, nonostante tutti questi anni, riesca ancora -e immancabilmente- a rompere i miei schemi di lettura e interpretazione costruiti con tanta fatica....
Un’originalità che vale anche in campo politico, sebbene, per alcuni aspetti, dovrebbe essere una scienza un po’ piú razionale. A pochi giorni dal mio arrivo nel paese, ho personalmente visto l’incredibile pazienza e gentilezza dei boliviani, già per me incomprensibili, trasformarsi in una interminabile manifestazione di protesta con una settantina di morti.
Si trattava solo dell’inizio di un processo tutt’ora in corso, che ha poi portato alla nascita dello stato Plurinazionale di Bolivia (una bella formula avanguardista, e tutta boliviana, per dare riconoscimento al mosaico di etnie, culture, nazioni presente nel territorio).
Da quel giorno sono ormai passati quasi 10 anni, e molte particolarità di questo Paese, come le manifestazioni imprevedibili con il blocco delle strade principali e gli scoppi di dinamite al posto dei petardi, sono entrate nella mia piú assoluta normale quotidianità. Tanto che, circa un mese fa, anche una nostra operatrice é rimasta ferita dallo scoppio di una carica di dinamite fatta esplodere per fare un po’ di baccano in strada durante una protesta di minatori, mentre io nel mio cuore sospettavo fosse soltanto la scusa per non avere presentato un documento in tempo.
Detto tutto questo, qualcosa di boliviano ho assimilato anche io! Oggi ad esempio é il giorno del censimento nazionale e io sono a casa perché in ufficio non sono potuto arrivare.
Vige infatti una sorta di coprifuoco, chi trasgredisce rischia la una multa di 500 euro e, se ho capito bene, persino la detenzione. La città é deserta, tutto chiuso. Censiscono tutti: cittadini boliviani, residenti, stranieri, turisti.
Chi lo spiegherà perciò ai turisti perché non possono uscire dall’Hotel, e soprattutto come faranno gli addetti boliviani a comunicare con i turisti tedeschi o inglesi? In epoca di globalizzazione, qui in Bolivia, si sente infatti ripetere in modo ricorrente -e per dircela tutta anche un po’ ideologica- di de-colonizzazione e rivalutazione storico-culturale, dell’ alto insegnamento dell’Aymara e Quechua più che dell’utilità di apprendere tutti la lingua inglese... E’ vero anche che, per comunicare, una soluzione alla fine si trova sempre!
Mi chiedo se realmente non ci fosse una soluzione meno drastica che limitasse meno la libertà di movimento a un’intera popolazione. E giungo alla conclusione di sempre: nessuna alternativa era possibile.
Pensandoci bene, credo sia un retaggio degli anni della dittatura, trascorsi però da 30 anni, o forse semplicemente la conferma che da queste parti sono un po’ tutti matti davvero.
E mi consolo ascoltando Juancito, un amico boliviano che invece è parecchio soddisfatto dell’iniziativa tanto da commentarmela con un “é para que descansen!” (“un modo per riposarsi”). Bella risposta: l’unico giorno in cui i funzionari arriveranno puntuali é proprio oggi: alle 8 di mattina avevo infatti già il funzionario dell’Istituto Nazionale di statistica in casa!
E mentre mi intervista, noto che segna crocette qui e là con la matita!!!, lasciando interi spazi vuoti che chissà chi, quando e come, riempirà…
Non voglio pensarci. Non mi rimane che godere di questo giorno di privazione di libertà!

Roberto Simoncelli
ProgettoMondo Mlal Bolivia

Una rete di giovani imprenditori

In questi ultimi mesi abbiamo dato vita a una serie di incontri con lo scopo di creare un'organizzazione, o Rete, tra i giovani imprenditori di Chinandega che hanno partecipato al Progetto Futuro Giovane, integrando i vecchi partecipanti con i nuovi giovani che hanno appena concluso i corsi di formazione.
Dopo una prima fase, volta a favorire la conoscenza e la cooperazione tra tutti i partecipanti, e alcuni incontri settoriali, siamo giunti alla quarta assemblea generale. Nel corso degli incontri i ragazzi hanno iniziato a definire gli obiettivi, linee di lavoro e le attività che svolgeranno insieme come gruppo organizzato che prende il nome di “Red Futuro Joven Chinandega”. Tra gli obiettivi definiti fin’ora si può riscontrare la volontà dei partecipanti di crescere ancora non solo come singoli, ma in un’ottica di gruppo.
Sono infatti consapevoli che organizzati acquistano maggiore visibilità di fronte alle istituzioni e possono far sentire più forte la loro voce in rappresentanza dei bisogni e le esigenze dei giovani impresari di Chinandega. Sono inoltre coscienti che lo scambio continuo e reciproco con coetanei che vivono le loro stesse esperienze di imprenditori alle prime armi possa aiutarli a crescere e migliorarsi. Tra le attività previste si riscontra invece la volontà di promuovere e dare maggior visibilità sia ai ragazzi che alle loro piccole imprese: la creazione di un gruppo (per le comunicazioni interne della “Red” quali date delle prossime riunioni, memorie di tutti gli incontri, ecc.) e una pagina facebook (per pubblicizzare le storie dei ragazzi e le loro attività); l’installazione di stand, approfittando anche dell’avvicinarsi del periodo natalizio, con l’esposizione dei propri prodotti nelle differenti comunità.
Non poche sono le difficoltà riscontrate fin’ora nell’avanzamento di questo processo. Indubbiamente non è facile riuscire a conciliare il lavoro di tutti, con le riunioni per l’organizzazione della Red, ma i giovani sono animati e si impegnano a partecipare, dimostrando il loro interesse per un tipo di economia più comunitaria e partecipativa.

Marianna Costanzo
casco Bianco
Futuro Giovane
Nicaragua





martedì 4 dicembre 2012

Avrei (ancora) un'obiezione!


Si svolgerà a Firenze nei giorni 15 e 16 dicembre 2012, organizzato dalla Conferneza Nazionale degli Enti di Servizio Civile e dal Movimento Nonviolento. Convegno a 40 anni dal riconoscimento legale dell’obiezione di coscienza al servizio militare1972 - 2012; Dal carcere al servizio civile. Percorsi per una difesa civile, non armata, nonviolenta
 
Sabato 15 dicembre, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, ore 10.00-13.00
Sessione inaugurale “Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale”
Saluti
  • Matteo Renzi, Sindaco di Firenze
  • Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana
  • Luca Orsoni, Presidente della CRESCIT
video Pietro Pinna “La mia obiezione”
L'obiezione di coscienza al servizio militare: una storia italiana
(prof. Nicola Labanca, Univ. di Siena)
Il contributo dell’obiezione di coscienza alla costruzione della pace, ai diritti umani, alla difesa della patria
(Mao Valpiana, Movimento Nonviolento)
Il contributo del servizio civile alla partecipazione dei giovani
(Licio Palazzini, CNESC)

Conclusioni
(Andrea Riccardi, Ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione)

Sabato 15 dicembre, Convitto della Calza, Sala Pontevecchio, ore 15.00-19.00

La storia dell’obiezione di coscienza al servizio militare in Italia
(Nicola Labanca, Sergio Albesano)

L’obiezione di coscienza al servizio militare in Europa e nel Mediterraneo
(Sam Biesemans, Jean Fabre, Luca Buzzi)

Dall’obiezione di coscienza a un Modello di Difesa alternativa
(Nanni Salio, Massimo Paolicelli, Nicola Lapenta)

I giovani nel servizio civile e nel servizio civile nazionale
(Francesco Spagnolo, Silvia Conforti)

Testimonianze:
Gli obiettori in carcere (Matteo Soccio, Alberto Trevisan, Piercarlo Racca, Mario Pizzola)
Obiettori in lotta (Lorenzo Porta, Sandro Gozzo)
La difesa degli obiettori (Maurizio Corticelli, Nicola Canestrini)
L’impegno in Parlamento (Maria Teresa Capecchi)
Le organizzazioni della società civile (Giuliana Bonino, Sandra Bettio)
Obiezione senza confini (Samuele Filippini)
Sabato 15 dicembre, Convitto della Calza, Sala Pontevecchio, ore 21.00

Film “Non uccidere (Tu ne tueras pas)” di Claude Autant-Lara (1961)
introduce Goffredo Fofi
Domenica 16 dicembre, Teatro della Pergola, ore 10.00-13.00
 L’ambizione: il servizio civile per tutti
(Daniele Lugli, Diego Cipriani)

Un’alleanza per il futuro del servizio civile

- il contributo della società civile e dei movimenti
(Tavola Pace, Forum Terzo Settore, Forum Giovani, Sbilanciamoci, Pax Christi, MIR)

- il futuro del servizio civile nella prossima legislatura: le risposte dei partiti
(Rappresentanti dei partiti)

Conclusioni
(Primo Di Blasio, CNESC e Pasquale Pugliese, Movimento Nonviolento)

lunedì 3 dicembre 2012

Il trattamento sostenibile della vigogna ad Apolobamba

In questi primi mesi, d’accordo con le fasi di avanzamento del progetto, è iniziato il monitoraggio ambientale e l’implementazione sul territorio di strumenti innovativi e programmi di sensibilizzazione per la gestione sostenibile delle risorse naturali nell’area di Apolobamba, in collaborazione con i soci AIQ (Asociacion Integral Villa San Antonio de Qutapiqina) e ITDG-Soluciones Practicas.
Apolobamba è un’area protetta dal SERNAP (Servizio Nazionale Aree Protette) dal 1972 ed è stata denominata dal 2000 Area de Manejo Integrado Nacional Apolobamba (ANMIN-A) con l’obiettivo di proteggere la vigogna (Vicugna Vicugna) e compatibilizzare la conservazione della biodiversità e il patrimonio culturale con lo sviluppo sostenibile della popolazione locale.
L’ANMIN-A conta una superficie di 483.743,80 ha (4.837 km²) e si trova all’estremo ovest del Dipartimento di La Paz, nelle province Bautista Saavedra, Franz Tamayo e Lecos Larecaja, al confine con Perù. I principali municipi dell’area sono Pelechuco, Curva, Charazani e Guanay. L’area presenta una diversità altitudinale che varia dagli 800 m s.l.m. ai 6200 m s.l.m., occupando la regione della Cordigliera di Apolobamba ed estendendosi lundo la zona montana umida fino allo Yungas (valle) di Carijana.
L’ANMIN-A presenta quindi una immensa diversità faunista e nella parte della Cordigliera è l’area protetta di Bolivia con la maggior popolazione di vigogna, contando, secondo l’ultimo censimento del 2009, 11878 esemplari per una densità di 10.31 per km². Conta infatti il 66.6% di vigogne presenti nelle 4 aree protette dell’altipiano addette al trattamento sostenibile dell’animale selvatico. E’ in quest’area, precisemente nel paesino di Ulla Ulla, che si trova il Museo della Vigogna e il Centro Nazionale della Vigogna, centro nazionale di raccolta della pregiata e rara fibra.
Apolobamba è inoltre riconosciuta dall’UNESCO come Riserva della Biosfera dal 1977 e come Patrimonio Orale e Intangibile dell’Umanità dal 2003 per la cosmovisione andina rappresentata dalla cultura Kallawaya.