venerdì 30 novembre 2012

La migrazione vista da "dentro"


Dopo 5 mesi di intenso lavoro, letture, redazione di documenti e lezioni, è giunto a termine il Diplomato in Migrazione, Diritti Umani e Politiche Pubbliche, lanciato dal Progetto Perù Migrante in collaborazione con l’Università Antonio Ruiz de Montoya di Lima. Il corso post-laurea - elaborato con un approccio interdisciplinare e un’ottica marcatamente volta alla protezione dei diritti umani - ha coinvolto più di 60 persone che si occupano della tematica migratoria e delle problematiche ad essa relazionate. Come parte integrante dell’equipe di progetto e in considerazione dell’obiettivo formativo - e non solo lavorativo - del mio anno come volontario internazionale, partecipare come studente al Diplomato mi è sembrata una grande occasione per approfondire argomenti da me poco conosciuti e così dare un maggior contributo alle attività del Progetto.
E’ stata una bellissima esperienza: non sempre si ha l’opportunità di affrontare tematiche così delicate insieme agli stessi protagonisti delle dinamiche migratorie (in questo caso, migranti e loro familiari, funzionari pubblici e professionisti della società civile). Allo stesso tempo, il materiale accademico utilizzato per impartire le lezioni era di assoluta qualità, supportato da docenti di fama continentale che conoscono in profondità le problematiche migratorie latino-americane e peruviane in particolare, e che quindi hanno saputo dare un assoluto valore aggiunto al Diplomato.
Tra le novità che hanno caratterizzato il corso, sicuramente, c’è stato l’approccio didattico: la metodologia di insegnamento è assolutamente non convenzionale, lontana dai classici nozionismi che caratterizzano troppo spesso l’insegnamento nelle Università Italiane, dove il ruolo di “formatore” e di “studente” è ben definito. In questo caso, tutti ci siamo sentiti studenti e formatori allo stesso tempo, poiché ognuno di noi aveva una “storia” da raccontare, aveva un bagaglio di conoscenze derivate dall’esperienza diretta, da condividere, e quindi parte importante di un processo di ricerca e approfondimento sulla migrazione peruviana.
La condivisione di queste esperienze è stato ciò che più mi ha colpito, e ancor di più il dare un valore concreto e importante ad esse: l’obiettivo finale non era solo formativo, ovvero generare uno spazio accademico multidisciplinare sulle varie dimensioni della migrazione, ma era anche creare una piattaforma di persone impegnate nella risoluzione delle problematiche migratorie, in cui discutere e riflettere apertamente sulle possibili proposte e soluzioni. Anch’io, nonostante non avessi ampie conoscenze sulla tematica, mi sono sentito parte di questo meccanismo, di questo movimento che giorno dopo giorno acquisiva consapevolezza dell’enorme lavoro che stava realizzando nel raccogliere e condividere cose che in Perù mai prima erano state affrontate ad un così alto livello accademico. Far parte di questo processo mi ha spronato giorno dopo giorno - nonostante sia stato necessario un impegno continuo - ad approfondire ancor di più le tematiche parte del Diplomato.
Oggi, a distanza di 5 mesi, mi sento più informato sul complesso mondo che si concentra attorno alla parola “Migrazione”. Questa esperienza non solo mi ha formato a livello teorico, ma mi ha anche messo di fronte ai problemi concreti che chi emigra vive ogni giorno, e mi ha reso più consapevole su ciò che realmente si può fare per dare voce a questa “categoria” di persone che spesso, proprio per il fatto di essere “migranti”, voce non ha.

Carlo Giordano
Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Perù Migrante

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