lunedì 19 novembre 2012

La settimana del Festival tra film e momenti culturali

La settimana del Festival si apre con tre prime nazionali e la replica pomeridiana delle prime visioni già proiettate durante il weekend. Sarà una settimana intensa, che vedrà alternarsi gli appuntamenti in sala a momenti culturali in libreria, presso l’associazione Interzona e il teatro Camploy. La cultura africana contaminerà Verona in diverse parti della città, andando oltre il cinema, presentando libri e progetti, con uno sguardo attento al sociale.

I FILM Al Cinema Stimate, alle 21, è in programma la prima visione nazionale del cortometraggio namibidiano Eembwiti (di Perivi John Katjavivi), in cui si ripropone la tematica della globalizzazione. Nei 12 minuti di girato si assiste al confronto generazionale e alla crescente perdita delle tradizioni di una famiglia cittadina, al rientro nella casa natia per una visita alla vecchia nonna. Attraverso una semplice, ma suggestiva descrizione dell'attività agricola, l’anziana offre ai nipoti una visione affascinante e sacrale della vita e dell'orgoglio di questo Paese. A seguire, un’altra prima nazionale, questa volta un lungometraggio che arriva dal Malawi: The last fishing boat (di Joyan Shemu), ch e racconta la storia di un turista che si innamora della terza moglie di un poligamo, la quale dovrà scegliere tra il marito e il ricco straniero, mettendo in discussione la propria tradizione.
In contemporanea, al cinema Santa Teresa, verrà proiettato il documentario in concorso Call Me Kuchu (di Katherine Fairfax Wright e Malika Zouhali-Worrall, Uganda/Usa). Sugli schermi del Festival africano arriva il discusso tema dell’omosessualità attraverso la storia dell’ultimo anno di vita dell’attivista gay ugandese, David Kato, e della sua lotta contro la legge che stabilisce la carcerazione per gli omossessuali e i malati di Aids.
Sempre alle 21, al teatro Camploy, prosegue la Sezione Viaggiatori e Migranti, con l’italiano Ferrhotel (di Mariangela Barbanente), in cui si raccontano le vicende di un piccolo albergo a Bari che diventa casa rifugio per un gruppo di ragazzi e ragazze somale, e la loro voglia di riscatto attraverso il lavoro. A seguire la prima visione nazionale dello spagnolo Velingara Theatre (di Javier Arcos Campillio e Javier Jarillo Siles). Nel sud del Senegal, a Velingara apunto, degli adolescenti sognano di diventare attori teatrali. Per riuscirci dovranno combattere non solo contro le proprie paure, ma contro le famiglie e la società.


LE REPLICHE DEL POMERIGGIO Alle 18.30, al cinema Santa Teresa verrà proiettato Lyiza (di Marie-Clementine Dusabejambo), la storia della giovane ruandese protagonista del cortometraggio omonimo, e Nairobi half life (di David Tosh Gitonga). Contemporaneamente, al teatro Camploy ci sarà la replica di Soubresauts (di Leyla Bouzid, Tunisia / Francia), il cortometraggio che racconta la vicenda di una ragazza della borghesia tunisina che subisce un’aggressione, e del lungometraggio Taka takata (di Damir Radonic), l’esilarante commedia sudafricana su una sgangherata squadra di calcio di Johannesburg.

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