giovedì 29 novembre 2012

Haiti, la grande vulnerabilità dei più piccoli

Dopo il terremoto del gennaio 2010, ci sono due tendenze molto preoccupanti che riguardano l’estrema vulnerabilità di cui sono vittime i più piccoli.
La prima è la violenza di genere e sui minori. Secondo Kofaviv, la Commissione di difesa delle vittime di violenza, dopo il terremoto del 2010, sono minorenni la maggioranza delle vittime, e nel 62,5% dei casi hanno un’età compresa tra i 10 ed i 15 anni. Ragazze che hanno perso la famiglia, e che entrano nel traffico della prostituzione forzata per sopravvivere.
Le zone di frontiera, come Fonds-Verrettes, costituiscono inoltre una terra franca per il mercato illecito con la Repubblica Dominicana di cui, i giovani in cerca di lavoro e le donne, sono vittime speciali di un traffico umano mai in diminuzione, come suggeriscono i rapporti e le testimonianze del Garr, Gruppo di appoggio ai rimpatriati e rifugiati, che dagli anni ’90 lavora nella zona sulla problematica frontaliera, promuovendo l’organizzazione comunitaria per la protezione dei diritti umani.
La seconda tendenza riguarda le adozioni internazionali. Secondo l’Organizzazione di Adozione Francese -Paese di destinazione prioritaria per le adozioni ad Haiti con un budget tra i 10 ed i 15 milioni di USD e 1.000 bambini adottati all’anno- dal 2010 l’età media è precipitata: sempre più anziani i genitori e sempre più piccoli i bambini oggetto delle adozioni, la cui età media è scesa tra gli zero ed i tre anni.
Generalmente, il prezzo per ottenere in adozione un bambino hatiano si situa tra i 10-15 mila dollari. Le famiglie biologiche, haitiane, non godono di alcuna tutela rispetto alla destinazione del figlio, di cui spesso vengono private senza consapevolezza del processo e delle sue implicazioni. Ma soprattutto, in tutta questa lunga catena di drammi personali e familiari, resta in secondo piano l’interesse del bambino.
Essendo i bambini l’oggetto del processo, ed essendo non solo minorenni, ma anche totalmente incoscienti e incapaci di scegliere, è ovvio che sono loro i soggetti più fragili e vulnerabili. Ciò implica una riflessione profonda per definire COSA è veramente l’interesse dei bambini. Secondo il Premio Nobel Amarthya Sen “Sviluppo Umano è aumentare le opportunità di scelta e dunque la libertà degli individui. Lo Sviluppo Umano non dipende solo del Benessere Economico”.
Inoltre, considerata la debolezza delle Istituzioni (peggiorata dalla catastrofe economica e sociale derivante dal terremoto), e l’ingente traffico economico che le adozioni internazionali possono rappresentare, è d’obbligo un quadro normativo ed un sistema sociale di supporto al processo delle adozioni: a fine di garantire, ad esempio, che il bambino sia accolto dai genitori capaci di dargli (materialmente ed affettivamente) le condizioni migliori per Svilupparsi e non solo in grado di pagare di più e più in fretta per averlo, cadendo spesso vittima dei ricatti praticati da Kresh locali (come vengono chiamati in creolo gli Orfanatrofi, che gestiscono il processo) talvolta poco etiche e generalmente molto poco controllate.

Petra Bonometti

ProgettoMondo Mlal Haiti

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