lunedì 12 novembre 2012

Arteterapia in carcere. Scambio di esperienze tra Italia e Mozambico

Una compagnia di Teatro Stabile invitata nei principali Festival del Paese, coreografie e spettacoli di danza che nulla hanno da invidiare a quelli dei professionisti, detenuti che nel frattempo sono divenuti fotografi, artisti, pittori, poeti e scultori… Questi sono soltanto i risultati più concreti dell’esperienza che ProgettoMondo Mlal ha introdotto per la prima volta nelle carceri del Mozambico grazie a un primo, e oggi un secondo, progetto di cooperazione allo sviluppo cofinanziato dall’Unione europea e portato avanti in stretta collaborazione con il Ministero di Giustizia mozambicano.
Inutile dire che si tratta di risultati straordinari. Sia per l’ambiente in cui sono stati di giorno in giorno proposti, costruiti e realizzati -il carcere- sia per l’orizzonte sociale all’interno del quale sono stati calati –la difficile realtà mozambicana-, sia infine per l’obiettivo tutt’altro che scontato –il recupero e il reinserimento del detenuto- che l’iniziativa porta implicitamente con sé. 
Se oggi il governo mozambicano guarda con più attenzione alle potenzialità rieducative del periodo di detenzione e all’opportunità di sostenere e promuovere un possibile reinserimento del singolo detenuto, una volta scontata la pena,  questo lo si deve anche all’impegno con cui la Ong veronese, e la sua equipe in Mozambico, hanno seminato in questi ultimi 4 anni.
Seminato in Mozambico (con i Progetti Diritti in carcere, Vita Dentro e Liber’arte) e seminato in Italia proponendo visite di formazione scambio tra le realtà dei due Paesi. Ed è in quest’ottica che, dopo una prima visita del 2010, sarà ancora una volta in Italia, dal 13 al 20 novembre prossimi, una delegazione ufficiale del Paese e del nostro Progetto.
Accompagnati dal nostro capoprogetto Francesco Margara, sono già a Roma il vicedirettore del Sistema penitenziario Mozambicano, Samo Paulo Gonçalves, due direttori dell’Istituto penitenziario di Nampula e del carcere minorile di Maputo, Justino Jochua Bohale e Tomas Chico Alberto Quembo, e l’operatore culturale Carlos Alberto Ruben Xirinda.
Il programma li porterà in diversi istituti di pena di Lazio e Toscana (gli istituti minorili di Roma, Firenze, Volterra Ponteremoli e Sollicciano), giovedì 15 saranno ospiti della Comunità di Sant’Egidio, dove interverranno, oltre all’ambasciatrice del Mozambico, Carla Elisa Luìs Mucavi, in rappresentanza del ministro Riccardi che 20 anni fa proprio nella sede di Sant’Egidio, fu mediatore e testimone degli accordi di pace che posero fine alla dolorosissima guerra civile in Mozambico, Leone Gianturco del Ministero alla Cooperazione e Cira Stefanelli, dirigente del Dipartimento di Giustizia Minorile.
Un appuntamento pubblico è infine in programma a Fiesole venerdì 16 novembre (ospitato nella sede Fondazione Michelucci, ore 14.30): Arteterapia in carcere, scambio di esperienze tra Italia e Mozambico. Voluto e sostenuto dall’Unione europea questo seminario, moderato da Melania Ceccarelli di ProgettoMondo Mlal Toscana, con la partecipazione dell’ambasciatore del Mozambico, il Presidente del tribunale di Sorveglianza di Firenze, il provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, il direttore del Centro Giustizia Minorile di Firenze, e il Garante dei diritti dei detenuti della Regione Toscana, metterà a confronto i progetti realizzati in questi 4 anni nei carceri mozambicani con delle esperienze tutte italiane  (il teatro in carcere in Toscana e nella casa circondariale di Saluzzo, e l’iniziativa artistico artigianale della casa circondariale di Genova).

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