martedì 16 ottobre 2012

Il rientro più difficile

Rientrare in Brasile è sempre strano, dopo tanti incontri con tanta bella gente ci si sente un po’ soli. Per noi è stato come sempre difficile, dopo giorni di ospitalità, paesaggi naturali strepitosi, centri storici curati, e tutto accompagnato da una cucina italiana che non finisce mai di appassionarti.
Dopo aver dormito per 40 giorni in case fatte ben, con materiali e professionalità solide, entrare nelle case brasiliane, sempre precarie e instabili, con l’odore di muffa perenne, la differenza si vede e si sente.
Quando ripensiamo al viaggio appena concluso, Nomio mi fa notare che alcuni garage e cantine, visti nelle case italiane, potrebbero diventare comodamente la sua casa, per come sono fatti e la bellezza delle rifiniture, oltre perché hanno spesso cucina e bagno.
Mi ricorda anche quanto sono belle e moderne e attrezzate le scuole pubbliche italiane, mi fa notare l'eleganza degli italiani nel vestire, soprattutto agli anziani che per strada incontravamo andare a messa o al mercato e, magari, addirittura in sella a una bicicletta!
E' sempre interessante tornare in Italia con un brasiliano, perché poi è lui che ti fa notare cose per noi sono scontate, ed è questa la ricchezza dello scambio tra noi, quando si è attenti a cogliere quel qualcosa di magico che insegna.
Una volta tornati in Brasile è più difficile anche ritornare in favela. Bisogna aspettare alcuni giorni, riambientarsi con il Paese, prima di farsi travolgere da un paesaggio che qui nelle periferie di Salvador è veramente fatiscente: immondizie dappertutto, strade con crateri, allagamenti, muri decrepiti senza intonaco né colore, trafficanti che girano armati e polizia che risponde violenta.
Ma quel che ci soffoca di più è la mancanza di sicurezza nelle strade, quando in Brasile scende la sera è proibito uscire a passeggiare con gli amici, come fermarsi a parlare in piazza fino a tardi, magari con le portiere della macchina aperta.
Quando siamo in Italia ci mancano alcune cose brasiliane, e quando siamo in Brasile ci manca l'Italia. Forse ci sentiamo stranieri in entrambe i Paesi, ma voglio credere che ciò sia per noi un vantaggio. In questo modo, puoi raccogliere qualcosa un po’ da tutto e tutti e cercare un buon equilibrio. Perché non c’è dubbio che alla fine, tante diversità, fanno ricchezza.

Loris Campana
ProgettoMondo Mlal Brasile

1 commento:

  1. Anonimo26.10.12

    Cari Loris e Maria, grazie per aver condiviso con noi queste vostre difficoltà.
    Vi stimiamo tanto per gli sforzi che fate per queste persone e per la testimonianza delle contraddizioni che popolano questo mondo. Se noi tutti fossimo un po0 come voi forse il mondo sarebbe migliore.

    Un abbraccio Edo e Bru (vs ospiti dicembre 2009)

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