lunedì 30 luglio 2012

Dalla caotica La Paz a uno sconfinato deserto di sale. Giovani piacentini in viaggio con ProgettoMondo Mlal


È trascorsa già una settimana dall'approdo a La Paz dei giovani piacentini partiti alla scoperta della Bolivia insieme alla storica volontaria di ProgettoMondo Mlal, Danila Pancotti.
I sei ragazzi - grazie al programma Kamlalaf, patrocinato anche quest’anno dal comune di Piacenza per promuovere percorsi formativi che portino i giovani a confrontarsi con sé e gli altri – stanno visitando il Paese andino in lungo e in largo, con un itinerario studiato apposta per loro da Tusoco Viajes, un tour operator nato nel 2009 come braccio commerciale della Red Tusoco (partner locale di ProgettoMondo Mlal nel programma Bienvenidos!) che si trova a La Paz, porta di ingresso della Bolivia, nella calle Sagarnaga, cuore pulsante del turismo della città.
I giovani viaggiatori alle prese con l’esclusivo viaggio, il videomaker freelance Federico Maccagni, Emanuele Mazzocchi (vigile del fuoco), Alberto Rossi, Cecilia Tirelli (entrambi studenti in Lettere) e l'educatrice Giulia Antozzi, ci scrivono e documentano le prime impressioni.

"La Paz ci ha accolti in tarda serata, dopo un giorno di viaggio, togliendoci il respiro sia per la sua bellezza notturna sia per la temuta altitudine che immediatamente si è fatta sentire. Il caldo africano della nostra penisola è ormai alle spalle; qui il freddo dell'emisfero australe fa da padrone. Nemmeno il tempo di abituarci al caos e allo smog di questa immensa città, che subito il nostro tour ci impone un lungo viaggio sul tipico mezzo boliviano, il bus cama, più o meno attrezzato per itinerari notturni.
La prima meta del nostro tour è la città di Cochabamba. Guidati dai cooperanti del Progettomondo Mlal e dai ragazzi del servizio civile internazionale – che oltre a illustrarci i progetti in corso in territorio boliviano, ci offrono una panoramica generale sulla politica, l'economia e la società del paese - visitiamo la sede dell'Apt, Associazione Produttori di Trigo (grano), che riunisce i piccoli produttori locali permettendo loro di accedere al mercato con prodotti finiti meno soggetti alle oscillazioni del prezzo della materia prima.

Dopo la visita della città, l'itinerario ci ha portati nelle vicinanze di Villa Tunari, dove all'interno del parco nazionale Carrasco abbiamo ammirato alcune rare specie di mammiferi e volatili presenti esclusivamente in Bolivia, come i Murcielagos Hematofagos, conosciuti comunemente come pipistrelli-vampiri. L'organizzazione del parco è stata per noi il primo esempio di progetto di turismo comunitario e responsabile portato avanti dai locali con l'appoggio della rete Tusoco, il nostro tour operator di riferimento, particolare nel suo genere in quanto organigramma e direttivo sono formati da rappresentanti di varie comunità che scelgono il turismo come strumento di sviluppo complementare alle normali attività economiche.
Fattore interessante, per noi difficile da concepire, è che proventi e guadagni vengono ripartiti interamente tra i comunitari a favore di uno sviluppo complessivo e sostenibile.
Nel medesimo ambito, abbiamo poi vissuto un'esperienza molto intensa a più di 3000 metri, lontano dalla frenesia cittadina, in due comunità isolate, la cui economia, basata prettamente sulla coltivazione della quinua e l'allevamento dei lama, si è recentemente arricchita attraverso l'attività del turismo.
Nonostante la loro poca esperienza nel settore, quello che ci ha colpiti degli abitanti è stata la loro accoglienza e il calore umano che ci hanno trasmesso; sorprendente la disponibilità nel raccontarci le tradizioni, le usanze, l'organizzazione interna (da cui potremmo peraltro prendere ottimi spunti ) e soprattutto la loro storia.
La loro offerta turistica ci ha portati nei luoghi dei Chulpas, civiltà preincaica autoctona, che i comunitari chiamano in castigliano "padres", facendo riferimento al legame ancestrale che tuttora li lega soprattutto a livello spirituale. Le escursioni compiute ci hanno dato la possibilità di ammirare splendidi paesaggi davvero indimenticabili.
Tra gli innumerevoli luoghi, impossibile non citare Il Salar di Uyuni, uno sconfinato deserto di sale che la nostra guida Don Florencio ha esaltato come la prima meraviglia del mondo.
Dopo tre giorni vissuti quasi da eremiti siamo tornati nella caotica La Paz pronti a conoscere un progetto completamente diverso da quelli precedenti: Qalauma, la prima struttura in Bolivia completamente dedicata al recupero dei giovani detenuti tra i 16 e i 21 anni, creata grazie al sostegno di ProgettoMondo Mlal e di altre organizzazioni internazionali.
Il metodo utilizzato per il reinserimento dei ragazzi nella società consiste nella creazione di un progetto educativo personalizzato che coinvolge la famiglia, la comunità e si propone di dare una formazione per il loro futuro lavorativo. All'interno della struttura sono stati realizzati diversi laboratori, tra cui un piccolo panificio, una carpenteria e una sartoria. Abbiamo anche partecipato al laboratorio di teatro dove i ragazzi ci hanno stupiti per la partecipazione e la volontà di reinserirsi nella società.
Ora è la volta di Apolobamba, a 4650 metri di altitudine".

Qui sotto Alberto e Giulia, in due brevi video, raccontano suggestioni e incontri di una parte del viaggio:



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