venerdì 15 giugno 2012

Marocco. Giovani e Tabù

Actuel Hébdo”, settimanale generalista di attualità, che ha per motto l’”esprit ouvert” (“la mente aperta”), riporta in copertina l’immagine di due carote incrociate a mo’ di divieto e il titolo emblematico: “Sexe: le calvaire du célibat”, ovvero, “Sesso: il calvario del celibato”.
Ovviamente, curiosa di capire che cos’hanno a che fare le carote con il sesso, prendo la rivista al volo.
Il n. 138 della rivista ha un dossier dedicato a testimonianze di giovani marocchini/e che parlano della loro vita sessuale da celibi, definendola “un calvario”, ma ancora nessun accenno alla storia delle carote…
Il dossier è però interessante e mi aiuta a riordinare le idee rispetto a situazioni percepite a Beni Mellal e dintorni. In Marocco ormai l’età del matrimonio è a 29 anni per le donne e a 31 per gli uomini. Sono sempre più frequenti le relazioni prematrimoniali o, quanto meno, se ne parla di più.
Potrebbe sembrare normale ma siamo in Marocco, dove il divieto culturale si unisce a quello religioso e i due si scontrano alle pulsioni tipiche e normali dei giovani. Tra l’astenersi e lo sconvolgere apertamente l’ordine socio-culturale e familiare prestabilito è difficile trovare il giusto mezzo, e l’unica maniera è avere dei rapporti di nascosto. E’ evidente che la percezione della sessualità si sta trasformando: non solo nella metropoli di Casablanca ma anche nella Beni Mellal provinciale si vedono gruppi misti e perfino coppiette che si tengono per mano o si abbracciano per strada. A scuola le classi sono miste e così sono anche i luoghi di lavoro.
In una società dove i rapporti prematrimoniali sono illeciti, ma dove l’uomo comunque deve dimostrare la sua virilità, il sesso prematrimoniale è una tappa d’obbligo per molti ragazzi.
I giovani più abbienti sono al sicuro sotto il tetto di uno degli appartamenti di famiglia, ma quelli di estrazione più popolare devono destreggiarsi tra parcheggi (per chi ha un’auto), stanze in appartamenti condivisi, terrazze di palazzi e buie sale cinematografiche.
Quanto alle ragazze, seppur persuase che avere delle relazioni sessuali prima del matrimonio sia possibile, sono allo stesso tempo convintissime che la donna debba conservare la sua verginità come una sorta di “certificato di garanzia” da consegnare al futuro marito. Gli uomini sono ovviamente altrettanto convinti di questo.
In questa “schizofrenia sociale”, si inseriscono finalmente le carote, ebbene sì! L’imam (guida spirituale) Zemzemi, altresì noto per una fatwa (parere di un dotto ma senza esecutorietà) datata circa un anno e che autorizzava il rapporto sessuale con la moglie (appena) morta, presenta le carote come un mezzo, soprattutto per le donne, per non cadere nel peccato di un rapporto prematrimoniale e preservare la propria castità. D’altronde, come il prominente imam aggiunge, la pratica della carota è ben documentata nella storia musulmana. Perché stupirsi dunque?! Per le donne che non vogliono cadere nel peccato ci sono quindi, l’astensione o la carota. Quanto agli uomini, la carota resta sempre consigliata ma più alternative sono possibili…
Al di là delle sparate di questo ʿālim (dotto musulmano), che hanno creato un bel polverone, ciò che emerge dai fatti è un paese, il Marocco, dove i giovani tra 15 e i 24 anni costituiscono il 20.5% della popolazione (secondo l’ultimo censimento del 2004) e il 31% ha meno di 14 anni.
I giovani costituiscono il potenziale di questo Paese e sono i protagonisti dei suoi cambiamenti. Sono loro il motore dello sviluppo e della promozione di un progetto di società moderna, democratica e rispettosa dei diritti umani. E’ perciò importante sostenere lo sviluppo della loro personalità e dare loro modo di esprimersi e capire che cosa vogliono da loro stessi e dagli altri. La questione del sesso prematrimoniale, vissuta in maniera sofferta, non è infatti altro che un aspetto della condizione di adolescenti e giovani che non hanno luoghi per poter socializzare - al di là della scuola o del bar - per conoscersi e per sviluppare normali relazioni umane di amicizia o semplice scambio di conoscenza.
E’ quindi importante promuovere luoghi di aggregazione per i giovani di entrambi i sessi, anche al di là della scuola e del lavoro per creare momenti di crescita personale, comprensione, valorizzazione e rispetto reciproci. Questo dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni e delle associazioni che si occupano dei giovani, che non sono solo un corpo con bisogni carnali ma hanno prima di tutto l’esigenza di sviluppare la loro personalità nel rispetto di sé stessi/e, dei loro diritti e dei diritti dell’altro genere.
E questo è senz’altro l’impegno attuale di ProgettoMondo Mlal in Marocco, attraverso la realizzazione del progetto “Bambini in Viaggio che, sul tema della migrazione propone sempre la creazione di spazi di aggregazione, confronto e informazioni per glia adolescenti: le mediateche; e del progetto “La Forza delle Donne”, specificatamente dedicato alla formazione, informazione sui diritti delle giovani donne. La valorizzazione e il rispetto dei diritti delle donne non può prescindere dalla conoscenza di questi diritti, e senza conoscenza reciproca tra i sessi non si possono creare le condizioni per il rispetto dei diritti umani e della donna in particolare.

Sara Buzzoni
capo progetto Bambini in Viaggio
ProgettoMondo Mlal Marocco

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