lunedì 25 giugno 2012

Golpe in Paraguay, tagliata la luce alla TV di Stato

Sabato 23 giugno, alle 5 di pomeriggio, il governo golpista invia la polizia nella sede della Tv di Stato (l'equivalente della nostra Rai, con soli 6 mesi di funzionamento al aire) per ordinare a giornalisti e operatori di chiudere la programmazione attuale.
La notizia si diffonde rapidamente e un gruppo di giovani, studenti di giornalismo e comunicazione, e professionisti indipendenti del settore, si raduna in strada dando inizio a una piccola manifestazione pacifica contro il governo golpista.
Da parte sua la Tv Pubblica comincia a trasmettere quanto sta succedendo in strada e spontaneamente si aggiungono via via sempre più persone, fino a trasformare l’happening in una vera e propria manifestazione di piazza in cui, ciascun cittadino si sente libero di manifestare la propria opinione e ripudio alla dittatura.
La festa continua fino all’una di notte, quando sul posto si presenta anche il presidente destituito Fernando Lugo, dichiarando che i golpisti vanno considerati responsabili per avere riportato il Paese all'epoca della dittatura, che vanno considerati anche collusi con mafia e narcotraffico (in allusione aperta a Horacio Cartes, uno dei leader del partito Anr, noto imprenditore) e quanto sta accadendo aumenterà la povertà estrema della popolazione. La trasmissione continua fino alle 4 della mattina di domenica mentre, in parallelo, le immagini della manifestazione e le dichiarazioni degli intervenuti vengono trasmesse in streaming per i compatrioti emigranti in Argentina, Brasile, Spagna etc etc.
Così, i Paesi del Mercosur iniziano a dare forti segnali diplomatici in segno di protesta contro il golpe, che culminano con il richiamo del corpo diplomatico presente in Paraguay, l'invito alla riunione del MERCOSUR rivolto solamente al presidente destituito Lugo, a cui, domenica 24, inviano un aereo personale per portarlo in Argentina, sede della riunione.
Anche i governi di Venezuela, Colombia, Bolivia, Chile condannano il golpe, e nello specifico il Venezuela richiama il corpo diplomatico, sospende le forniture di petrolio al Paraguay (Venezuela è il principale fornitore di petrolio del Paraguay).
Intanto, a livello locale, la protesta continua con un festival organizzato spontaneamente dai cittadini di fronte alla sede della Tv pubblica, con programmazioni aperte e musiche di protesta, il tutto diffuso in diretta fino alle 3 di domenica quando il governo ordina all'Amministrazione Nazionale di Elettricità di sospendere l’erogazione di elettricità alla Tv di Stato… Con questo atto si consacrano anche pubblicamente la natura dittatoriale e l'atteggiamento di censura adottati dal governo golpista. Ritorna lo spettro delle dittature militari.

Francesco Anichini
ProgettoMondo Mlal Paraguay

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