lunedì 28 maggio 2012

Terra Futura chiude con 80mila visitatori

Chiude con oltre 80mila visitatori la nona edizione di Terra Futura che si è svolta a Firenze tra il 25 e il 27 maggio scorsi. In tutto sono state 550 le aree espositive e oltre 4000 gli enti rappresentati (associazioni, reti e movimenti, cooperative, enti e istituzioni, imprese eticamente orientate…), 250 gli appuntamenti culturali che hanno visto l’intervento di quasi 1000 relatori, 230 i laboratori, momenti di animazione, le mostre. E ancora, 600 gli incontri della “Borsa delle imprese responsabili”, che ha visto la partecipazione di 120 realtà e ha voluto favorire nuove opportunità di green&social business.
Ancora una volta da Terra Futura, la mostra convegno delle buone pratiche di sostenibilità svoltasi alla Fortezza da Basso a Firenze, arriva un messaggio e insieme una conferma: esiste un panorama ampio e diversificato di buone pratiche che, facendo economia reale, mette al centro le persone e la loro dignità, ridà valore al lavoro, rispetta l’ambiente e tratta le risorse naturali come bene comune da salvaguardare, dice con il proprio impegno quotidiano il suo forte “no” alle mafie, allo strapotere della finanza speculativa,... Ma non solo. C’è un modello nuovo complessivo a cui guardare e in via di costruzione: un nuovo modo di pensare e di fare economia, di produrre e di consumare, di gestire il territorio, di governare, di tessere le relazioni sociali, di vivere la propria quotidianità di cittadini compiendo scelte di responsabilità ed esercitando il diritto alla partecipazione e alla democrazia...
Tante sono le organizzazioni impegnate a unirne i molteplici tasselli perché tutto ciò non si limiti a un puzzle, ma disegni un sistema diverso: per andare oltre la crisi - economica, politica, etica… - e ri-fondarsi su basi nuove. Terra Futura, anche in questa sua nona edizione le ha fatte incontrare, accanto a imprese che nella sostenibilità hanno saputo vedere anche la via per innovarsi e essere più competitive ed enti locali che con scelte e politiche sostenibili hanno avviato percorsi virtuosi.

venerdì 25 maggio 2012

Haiti. Una campagna successo di azione collettiva

"Insieme perché un altro 23 maggio non arrivi a Fonds Verrette". Questo il titolo della campagna di sensibilizzazione che si è svolta dal 20 al 23 maggio nel comune di Fonds Verrettes, a sud di Haiti e poco distante dalla capitale. Quattro giornate di attività, in un luogo tra i più poveri del Paese, per commemorare le vittime dell’uragano che il 23 maggio 2004 colpì la zona e la vicina città di Jimani appena oltre la frontiera con la Repubblica Dominicana.
Un’occasione per promuovere lo sviluppo umano e sostenibile e il lavoro congiunto tra Ong, istituzioni locali e società civile organizzata, con un occhio di riguardo alla protezione ambientale e alle sue implicazioni per la tutela dei diritti umani.
Il nostro progetto “Viva Haiti” è stato il maggior promotore di questa attività realizzata in sinergia con la Piattaforma per la tutela di diritti umani e dei Rifugiati (Garr) - di cui il nostro soio locale del progetto (Cresfed) fa parte - e in partenariato con il Comune, la Protezione Civile e altre organizzazioni del territorio.
Un evento, davvero significativo in una realtà così povera e alle prime armi nel processo di coordinazione, che ha rappresentato un esempio positivo di sinergia tra attori locali, istituzioni e società civile, e la cooperazione internazionale.
La campagna di sensibilizzazione, oltre a prevedere consultazioni mediche gratuite e un’azione di riforestazione in collaborazione con la scuola nazionale, ha inoltre animato e informanto la popolazione con emissioni radiofoniche e video organizzate dalle Organizzazioni locali e dalla Protezione Civile. I giovani di Fonds-Verrettes, beneficiari del nostro progetto, si sono dati un gran da fare per concretizzare il particolare appuntamento, allestendo anche materiali di sensibilizzazione e informazione (compresa l’esposizione di pannelli informativi e le magliette della marcia prodotti dal nostro progetto)che hanno evidenziato e diffuso i messaggi elaborati dagli stessi giovani in coordinazione con le istituzioni locali. Persino i piedistalli di supporto ai pannelli sono stati prodotti dai giovani fabbri ferrai che stanno realizzando gli stage professionali nel progetto.
Il 23 maggio è stata la giornata chiave della campagna. Dopo la Messa mattutina, la marcia di rivendicazione dei diritti umani ha percorso le strade di Fonds-Verrettes, sfilando simbolicamente davanti alle istituzioni e arrivando fino al luogo di incontro principale dell’evento, la piazza del Comune dove l’agenda d’azione portata dai manifestanti è stata consegnata al sindaco. Gli interventi dei rappresentanti della Mairie, delle ONG e Organizzazioni della Soietà Civile, si sono alternati alla testimonianza dei rappresentanti delle organizzazioni della Repubblica Domenicana che hanno raccontato come è stata vissuta la tragedia dall’altro lato della frontiera e hanno ribadito la loro solidarietà verso il popolo haitiano.
Apice della giornata, la rappresentazione teatrale di un gruppo di giovani artisti che hanno rappresentato la tematica intergenerazionale e l’importanza del ruolo dei giovani per la costruzione di un domani migliore.
Il Progetto Viva Haïti, ha fortemente promosso e sostenuto questa campagna, con le sue risorse umane, organizzative, creative ed economiche, partecipando alla quasi totalità delle attività. Inoltre l’alleanza con il Garr ha costituito un fattore di successo fondamentale per la campagna e il punto di partenza per la collaborazione tra i nostri due progetti nell’organizzazione di un insieme di attività concernenti la problematiche di frontiera, che si svolgeranno a Fonds-Verrettes nei prossimi mesi.
Questa iniziativa è inoltre un esempio di successo di azione collettiva, in cui ogni organizzazione contribuisce con il meglio che può e sa fare, a tutto beneficio della popolazione.

Petra Bonometti
capoprogetto "Viva Haiti"

Servizio volontario europeo

La nostra Organizzazione ha ottenuto l'accreditamento da parte dell'Agenzia Nazionale Giovani che le consentirà di coordinare progetti e inviare volontari nell'ambito del Servizio Volontario Europeo (SVE).
Il SVE è l'Azione 2 del Programma “Gioventù in Azione” dell’Unione Europea che, quale Servizio di apprendimento, offre la possibilità ai giovani europei, dai 18 ai 30 anni, di fare un'esperienza nel mondo del volontariato, apprendere nuove competenze, nuove lingue e vivere un'esperienza di impegno e crescita. E' un Servizio di apprendimento nel senso che riconosce valore all'apprendimento non formale che favorisce lo sviluppo personale e sociale, e all’apprendimento informale che permette di imparare attraverso la pratica. I principi del SVE sono la dimensione interculturale dell’esperienza, il ruolo attivo del volontario e la piena accessibilità per i giovani, anche con minori opportunità, ad esempio ostacoli economi o sociali.
Il SVE prevede, infatti, che i giovani vengano selezionati più per la motivazione che li spinge a mettersi in gioco in un'esperienza di volontariato in Europa come nel resto del mondo, che per la formazione accademica o professionale.
Come tutti i Programmi europei, anche per il SVE, è necessario concorrere a un bando. Per ProgettoMondo Mlal si tratta di utilizzare il SVE per promuovere esperienze di volontariato brevi (minimo 15 giorni) e più lunghe (massimo 1 anno) nei nostri progetti nei Paesi in Via di Sviluppo. Uno strumento in più per favorire la partecipazione e il protagonismo dei giovani.
info: educazione@mlal.org

giovedì 24 maggio 2012

Convegno SPeRA. ProgettoMondo Mlal porta l'Africa a Genova.

Le iniziative per aiutare l'Africa sono moltissime e la solidarietà italiana viaggia su binari diversi che incrociano l'interesse per uno stesso continente.
Il terzo Congresso SPeRA, che si svolgerà a Genova dal 14 al 16 giugno prossimi al Mu.MA Museo del Mare, punta proprio a dar voce ai programmi di aiuto in fase di realizzazione, rivolgendosi a tutti gli operatori di Ong, Onlus, Fondazioni e associazioni di volontariato che hanno progetti di solidarietà rivolti all'Africa sub sahariana.
Quelli che ProgettoMondo Mlal sta realizzando in Burkina Faso e Mozambico – e le cui relazioni saranno sottoposte alla commissione di SpeRA - sono in tutto 5, allargati a più di una delle tematiche che saranno illustrate e sviscerate nel corso del congresso organizzato in collaborazione tra l'Università di Genova e il Ministero degli Affari Esteri.
Donne, infanzia, denutrizione e sanità con i programma Acqua, Mamma! e Amici di Keoogo in Burkina Faso. Ma anche lavoro e formazione a fianco dei detenuti di Nampula in Mozambico, con i programma Liber'Arte e Vita Dentro.
Ma ProgettoMondo Mlal sarà a Genova anche con la sessione del convegno dedicata ai film documentari realizzati su territorio africano.
Le immagini saranno quelle di An Ka Here So, che in lingua dioula significa “la nostra casa della salute, della pace”. Il video realizzato da Annamaria Gallone  e prodotto da Kenzi, dà voce alla coordinatrice del progetto e ad alcuni infermieri che vi partecipano per  migliorare le condizioni sanitarie e sociali della popolazione delle regioni Hauts Bassins e Cascades agendo su tre piani di intervento: sanitario, educativo, economico.

Sicurezza alimentare in Honduras. Al centro c'è l'acqua

Il problema è l’acqua! È questo quello che rispondono i contadini dell’Honduras meridionale quando si parla dei bassi livelli di produzione che si realizzano nei loro terreni.
In realtà, se la stagione secca è molto lunga (da novembre ad aprile) è anche vero che le piogge torrenziali degli ultimi anni, concentrate nei mesi di settembre e ottobre, hanno distrutto buona parte dei raccolti di mais e sorgo.
Le risposte che, con il progetto di cooperazione “Emergenza Honduras” stiamo dando a questi problemi, in collaborazione con i produttori dei municipi di Nacaome e Goascoran, prevedono l’installazione di sistemi di irrigazione, la conservazione dei terreni e la diversificazione produttiva.
Al centro di tutte queste attività c’è l’acqua: nella escavazione dei pozzi che forniranno acqua ai 27 sistemi di irrigazione che si stanno istallando per poter produrre nelle stagione secca; nelle opere di conservazione del suolo, muri di pietra, barriere vive ( con piante foraggiere ) e canalette di deflusso delle acque che permetteranno di arginare l’erosione dei terreni e la perdita dei raccolti, nelle stagione delle piogge torrenziali; e anche nella coltivazione di piante alternative al mais (yuca, banane e fagioli) che permettono di avere diversi prodotti, da consumare e vendere, nei differenti periodi dell’anno.
Inoltre stiamo producendo e piantando alberi da frutto e forestali al fine di rimboschire le aree duramente colpite dall’irrazionale uso della legna a scopo domestico e dalla poco lungimirante abitudine di incendiare i campi per aumentarne la fertilità. Gli alberi in questo modo ci permetteranno di proteggere le fonti d’acqua sotterranee che alimentano i preziosi pozzi da cui attingere acqua per l’agricoltura. .
Abbiamo così progettato, insieme ai contadini, un’azienda modello dove nella parte collinare si piantano alberi per la legna, più in basso, dove arriva l’acqua pompata dai pozzi, frutta ( mango,guayaba,tamarindo,limone e arance ) e nella parte protetta da muri di pietra e barriere vive coltiviamo fagioli, mais,yuca e banane cercando di ridurre al minimo l’utilizzo di fertilizzanti e antiparassitari di sintesi.

Mirco Bellagamba
Capo progetto “Emergenza Honduras”

...LARDO AI GIOVANI! Uno spettacolo a Bassano per i giovani reclusi in Bolivia


sabato 2 giugno 2012
ore 20.45
Castello degli Ezzelini
Bassano del Grappa (Vicenza)


Sabato 2 giugno, alle 20.45 al Castello degli Ezzelini a Bassano del Grappa (Vicenza), grazie al patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Bassano del Grappa, i Seven Gnoms offriranno uno spettacolo a sostegno del Progetto di cooperazione Qalauma, realizzato nel primo carcere minorile della Bolivia, da ProgettoMondo Mlal.
I Seven Gnoms, cabarettisti e musicisti, vi racconteranno attraverso alcuni quadretti, con tanto di cori a cappella e di canzoni scritte per l’occasione, storie di risparmiatori, navigatori, viaggiatori e maghi, fra cui quella del famoso mago Clister Peretta (che invece della mano, legge parti meno nobili del corpo). Dunque, una sorta di giro in bici (“on do rod”) che, partendo da Bassano, ci porterà in giro per l’Italia attraverso i vizi e le virtù della nostra gente. Il giro sconfinerà in Francia all’epoca della Rivoluzione, raccontando la vera storia della ghigliottina bilama: “la prima lama solleva il coppino, la seconda elimina la te-sta alla radice!”.
Insomma musica, cabaret, storia, comicità, balletto: lardo ai giovani, con i pezzetti dei Seven Gnoms! L'ingresso è a offerta libera.
L’obiettivo del progetto "Qalauma, giovani trasgressori", è quello di contribuire al recupero sociale di adolescenti e giovani problematici, sia ragazzi che ragazze, attualmente reclusi nel Centri di rieducazione minorile di La Paz. Si offre loro la possibilità di accrescere alcune competenze professionali e di migliorare le relazioni famigliari e sociali, grazie alla collaborazione anche con le famiglie.
Le attività sono rivolte al recupero di 150 giovani adolescenti (120 ragazzi e 40 ragazze) che tra i 16 e i 21 anni hanno infranto la legge: un’iniziativa “pilota” che si prevede possa essere replicata in futuro per coinvolgere una fetta maggiore della popolazione detenuta minorile. La legge penitenziaria boliviana n. 2298 proibisce infatti che i minori di età convivano in carcere insieme agli adulti, ma prima dell’inaugurazione del Centro Qalauma, nel febbraio di quest’anno e grazie ai finanziamenti di governo e solidarietà italiana, non esisteva nessuna struttura che prevedesse per loro uno spazio specifico. Eppure in Bolivia esistono 570 minori di 21 anni che stanno scontando una pena in carceri per adulti.
A fronte di ciò, già da alcuni anni, il progetto di cooperazione Qalauma, di cui è anima e cuore lo storico volontario di ProgettoMondo Mlal Riccardo Giavarini, premiato nel 2011 anche con il Premio Volontario dell’anno, offre un’opportunità di recupero ad adolescenti e giovani finiti in carcere per reati fondamentalmente originati dalla povertà e dunque dalla vita di strada, dove il ricorso continuo a furti e ad altri reati, è a volte l’unica opportunità reale per sopravvivere.
Lo spettacolo dei Seven Gnoms sarà dunque un omaggio alla solidarietà internazionale. E le offerte libere raccolte con la serata promossa dal gruppo ProgettoMondo Mlal Vicenza andranno a sostenere il Progetto Qalauma.
per informazioni sulla serata: progettomondovicenza@mlal.org – tel. 320.0144451


SEVENGNOMS musicabaret
Nato nel 1983 nell’ambito della "Sagra dei Nani" alla Valletta del Silenzio di Vicenza, il gruppo musicabarettistico dei SevenGnoms, band composta da 8 elementi: (Alessandro D’Alessandro voce; Beppe Adrogna tastiere; Carlo Trentin voce recitante; Daniele Fabris batteria; Marino Girotto chitarre e voce; Mario Miraglia sax; Mauro Bertuzzo basso; Roberto Zoppelletto chitarre, flauto e voce), in vent'anni di attività ha creato nove allestimenti e tre dischi.
INFO:www.sevengnoms.it

Festa di compleanno Focsiv con Benedetto XVI

Evidenziare le ingiustizie e testimoniare i valori su cui si fonda la dignità della persona, promuovendo le forme di solidarietà che favoriscano il bene comune. E' il mandato che Benedetto XVI conferma alla FOCSIV parlando ai membri della federazione nell'aula Paolo VI sabato 19 maggio, in occasione del suo 40esimo anniversario. Tra i presenti anche Mario Lonardi, presidente di ProgettoMondo Mlal che fa parte della Focsiv.
"Il volontariato, risorsa insostituibile della società, comporta non tanto il dare delle cose, ma il dare se stessi in aiuto concreto verso i più bisognosi", ha detto il Pontefice.
Sottolineando l'importanza del volontariato internazionale, in particolare Benedetto XVI ha sollecitato la FOCSIV a continuare "a confidare soprattutto nella forza della carità che viene da Dio portando avanti il suo impegno contro ogni forma di povertà e di esclusione, in favore delle popolazioni più svantaggiate". Un impegno che il Papa invita a "proseguire con gioia nell’impegno personale e associativo, testimoniando il Vangelo del dono e della gratuità".
Prima dell'udienza, i membri della federazione hanno partecipato alla celebrazione eucaristica nella Basilica di san Pietro presieduta dal vescovo Mariano Crociata, Segretario generale della Conferenza episcopale italiana, il quale nell'omelia ha invitato i presenti a "procedere al rilancio che questo gesto celebrativo, coronato dall’incontro con il successore di Pietro, vi chiede e vi impegna ad assumere con rinnovato entusiasmo e immutata generosa dedizione".
"Abbiamo tanti sogni - scrive il Presidente FOCSIV Gianfranco Cattai riflettendo sul significato di questo compleanno in un breve testo che è innanzitutto un saluto ideale a Benedetto XVI -: che i giovani siano sensibili e scelgano generosamente l’impegno del volontariato internazionale; che le istituzioni pubbliche destinino maggiori attenzioni e risorse per i popoli impoveriti, azzerando il debito e non investendo denaro per le armi".
Sogni dai quali nasce "il nostro impegno e il desiderio di voler unire la nostra piccola voce alla Sua di denuncia per le ingiustizie, la fame, la sete, le guerre, l’ignoranza, l’oppressione, gli sfruttamenti, in obbedienza a Cristo che ci invia per le strade del mondo. Sentiamo profondamente la responsabilità del mandato missionario che mettiamo in atto rispondendo alle finalità proprie della Federazione" conclude Cattai.

Guarda le foto della giornata

LEGGI il messaggio integrale di Benedetto XVI (clicca qui)
LEGGI il testo integrale dell'Omelia del vescovo Crociata (clicca qui)
LEGGI il testo integrale del Presidente FOCSIV Gianfranco Cattai (clicca qui)

Ascolta il servizio andato in onda su Radio Vaticana con l'intervista al Presidente Cattai (clicca qui)

mercoledì 23 maggio 2012

"Voglio Partire con le ONG". Il successo di un webinar che informa attraverso il dialogo

Nel quadro delle celebrazioni per il 40° FOCSIV, lo scorso 7 maggio si è realizzato il webinar “Voglio partire con le ONG” promosso dalla Rivista FOCSIV Volontari per lo Sviluppo, realizzata dall'aggregazione di Soci FOCSIV composta da: ACCRI, ADP, CEFA, CELIM Milano, CISV, COMI, COPE, CVM, GVS, LVIA, MLFM, OVCI, VISPE e PROGETTOMONDO MLAL con l’obiettivo di fornire informazioni di base circa il mondo della cooperazione internazionale e delle ONG e offrire orientamento al volontariato internazionale.
Al webinar, realizzato in collaborazione con l'Ufficio Volontariato della Federazione, si sono iscritte più di 220 persone (su un’aula virtuale di 100 posti) e ha visto la partecipazione di volontari internazionali degli organismi CISV e LVIA, di volontari in servizio civile e dell’organismo IBO Italia, che ha presentato le iniziative di volontariato di breve durata da loro promosse. A fine webinar si è registrato un notevole apprezzamento per l’iniziativa da parte dei partecipanti, tant’è che si sta immaginando di organizzare altri webinar simili o su tematiche più specifiche.
È attualmente disponibile su YouTube la registrazione audio-video del webinar.
Per il presidente della Focsiv, Gianfranco Cattai, “il significativo numero di iscritti al webinar e il crescente numero di persone interessate alle tematiche di cooperazione intercettate da “Volontari per lo Sviluppo” tramite il sito Internet, i social network e le attività formative on line promosse nell’ambito di ONG 2.0 sono un chiaro segnale che, malgrado la crisi, il settore della cooperazione e del volontariato internazionale continua ad attrarre centinaia di persone”. Cattai sottolinea inoltre che “è degno di nota il fatto che la popolazione interessata (e il mondo giovanile in particolare) sembri preferire alla sola ricerca di testi pubblicati sui siti web, la metodologia informativa e di orientamento “attraverso il dialogo”, attuabile tramite l’utilizzo degli strumenti informatici online e in grado di offrire ai partecipanti la possibilità di uno scambio maggiormente personalizzato, nonché un concreto risparmio economico, rendendo superflui gli spostamenti logistici”.

martedì 22 maggio 2012

Primo Maggio a Nampula. Festa con ravioli e capretto

La mattina del 1 maggio le strade erano quasi deserte, nessun viavai di auto, né di pedoni, né di clacson, solo la grande sfilata dei lavoratori, ognuno con la sua divisa colorata, un coro di centinaia di voci che cantava una canzone dedicata a questo giorno di festa.
Nonostante andassi un pò di fretta, mi sono goduta questo spettacolo. Al ristorante mi stavano aspettando, era o dia um de mayo anche lì.
L’idea di un primo maggio a base di cibo, famiglia e festa al Prato Feliz (il ristorante in cui ProgettoMondo Mlal aiuta detenuti ed ex detenuti delle carceri mozambicane a rifarsi una vita e reinserirsi nella società), è piaciuta subito a tutti i lavoratori del progetto "Vita Dentro". Io e Francesco abbiamo lavorato due intere serate per creare materialmente italianissimi ravioli con la ricotta e gli spinaci.
E dove si trovano ricotta e spinaci in Mozambico? Mi chiedevo io, nota ad amici e conoscenti per essere una cuoca mediocre. Fortuna che Francesco ai fornelli è più a suo agio di quanto non lo sia io, e se gli spinaci sono stati sostituiti con il couve, la ricotta è invece stata interamente prodotta in casa. Circa trecento ravioli pronti per essere cotti e mangiati da 50 persone.
Naturalmente il Prato Feliz è rimasto chiuso al pubblico durante il nostro pranzo, che prevedeva un piacevole mix tra la cucina italiana e quella mozambicana. Il secondo piatto della giornata era infatti un buonissimo caril di cabrito e un altrettanto buonissimo cabrito grigliato, talmente buono che io non l’ho nemmeno visto: nel giro di un attimo era già sparito.
La storia del cabrito per il primo maggio merita una breve parentesi, che probabilmente non a tutti piacerà. Il giorno prima, Arune era arrivato al ristorante con un simpatico capretto al guinzaglio, capretto che, quello stesso pomeriggio, è stato sacrificato alla causa davanti ai miei occhi.
Diciamo che si tratta di una vera delizia per chi abitualmente mangia solo mandioca e chima.
La giornata è davvero trascorsa come una festa. C’erano musica, chitarrista e cantanti vari, barzellettieri e ballerini. Gli ultimi reduci hanno abbandonato il campo quando ormai era sera inoltrata, quando del pranzo, (conclusosi con il discorso che il nostro capoprogetto era stato democraticamente invitato a tenere), non era rimasto che qualche sparuto raviolo, quando ormai di birre e vino casa mor ne avevano tutti le panze piene.
Il clima era particolarmente gradevole e festoso perché, il primo maggio non è semplicemente la festa dei lavoratori, ma anche la festa del Prato Feliz, il suo primo compleanno.

Francesca Grego
Casco Bianco Mozambico
ProgettoMondo Mlal

“Bambini in Viaggio” sulla TV berbera

Parlare in Marocco di migrazione, per raggiungere la fascia di popolazione giovane che vive nell'area che più è tentata dal fenomeno, significa - ad esempio - sapere comunicare nella lingua tamazight, l’idioma utilizzato dai berberi, riconosciuto come seconda lingua ufficiale del Marocco con la nuova costituzione votata il 17 giugno 2011. E in berbero, ProgettoMondo Mlal ha infatti scelto di tradurre anche il nome del suo progetto Bambini in Viaggio. A dimostrare come il gesto sia stato apprezzato, l'intervista che l'emittente televisiva berbera “Tamazight” ha voluto fare nei giorni scorsi al nostro coordinatore dell'equipe in Marocco, Mustapha Yakoubi, che ha illustrato le attività del programma nato con l’intento di promuovere una migrazione responsabile.
“Tamazight” (femminile del termine berbero amazigh con cui viene designata la lingua) è un canale che trasmette programmi culturali e di interesse generale solo in tamazight, l’idioma utilizzato dai berberi, riconosciuto come seconda lingua ufficiale del Marocco con la nuova costituzione votata il 17 giugno 2011.
Mustapha, che è nato e cresciuto a Zaouiat Cheikh, un villaggio berbero a circa 65 km da Beni Mellal, ha illustrato in lingua tamazight gli obiettivi e le attività del progetto in un’intervista che è stata trasmessa dalla rete berbera la settimana tra il 7 e il 13 maggio.
Lo stesso progetto “Bambini in Viaggio” ha fin dall’inizio voluto riconoscere la complementarità dell’elemento arabo e berbero nell’identità marocchina, inserendo per la prima volta il titolo del progetto in berbero al centro del logo, accanto alla versione araba.
Le province d’intervento del progetto, soprattutto a Beni Mellal e a Nador, sono zone in cui la comunità berbera è molto presente ed è particolarmente legata alle sue tradizioni e alla sua lingua: andare in onda sulla rete “Tamazight” aiuta quindi a raggiungere chi non ha dimestichezza con l’arabo e ad avvicinare la popolazione locale per meglio spiegare il senso del progetto.
Il nostro responsabile marocchino, che da tempo collabora con ProgettoMondo Mlal e conosce molto bene le attività sul campo, ha potuto fare una panoramica non solo degli obiettivi di “Bambini in Viaggio”, ma anche di quanto il progetto offre concretamente ai ragazzi che partecipano ai percorsi delle mediateche, con attività di comunicazione sociale e percorsi didattici e di riflessione sul fenomeno della migrazione e sulle sue conseguenze.

Giulia Pezzato,
Casco Bianco ProgettoMondo Mlal
Bambini in viaggio”, Marocco

lunedì 21 maggio 2012

Gli orti di Haiti festeggiano Slow Food

Gli orti comunitari di Haiti spengono le candeline del 26esimo compleanno di Slow Food a Marostica.
In occasione dell’anniversario della sua fondazione, l’associazione nata nel 1986 da Carlo Petrini per promuovere l’interesse per un cibo “buono, pulito e giusto”, oltre che in centinaia di piazze italiane, sabato 26 maggio sarà anche a fianco di ProgettoMondo Mlal Vicenza con il progetto Orti in condotta.
Il nostro aderente, e già cooperante Maurizio Radin, aprirà infatti le porte della sua fattoria sociale la Pachamama a Marsan di Marostica, in una splendida area a ridosso delle colline di San Benedetto in via Cobalchini 5.
Per tutto il pomeriggio di sabato 26 maggio bambini e genitori insieme, potranno sperimentare attività ludiche e didattiche tra orti e asini, gustare una gustosa merenda di prodotti tipici, e sostenere così le attività di ProgettoMondo Mlal per garantire prodotti freschi e sani per la mensa dei piccoli haitiani e per le loro famiglie.
Non è la prima volta che ProgettoMondo Mlal incrocia Slow Food.
L’attività sviluppata dalla Ong di Verona per contribuire, a partire dalle scuole, alla ricostruzione di Haiti dopo il terribile terremoto del 2010 (e insieme garantire un’alimentazione variata e costante alle comunità locali coinvolgendole direttamente), si è intrecciata con alcune scuole della provincia di Torino che, all’interno del progetto Orti in Condotta promosso da Slow Food, stanno realizzando orti scolastici biologici la cui vendita va a finanziare il progetto “Scuole per la rinascita”.
Adesso, il fiduciario della condotta di Vicenza, Oscar Graldi, ha accettato con entusiasmo coltivare il legame creatosi, e organizzare l’evento a Marostica.
Il ricavato della giornata sarà interamente devoluto a ProgettoMondo Mlal e indirizzato all’isola caraibica per quell’educazione al “buono, pulito e giusto” che in questo caso significa anche lotta per la sicurezza alimentare.


Il turismo responsabile fa una Festa Encantada

2-3 giugno 2012
Fondazione Piccini
via Terzago 11
Calvagese della Riviera (Bs)


Per i turisti responsabili, e per coloro che vorrebbero diventarlo; per tutti i viaggiatori passati per Casa Encantada, e anche per quelli che un giorno potrebbero capitarci; per gli amanti del Brasile e per chi vorrebbe conoscerlo di più… il weekend del 2-3 giugno è per loro!
Per festeggiare i 10 anni di impegno a Salvador de Bahia, nella gestione della pousada di turismo responsabile Casa Encantada, la coppia di volontari di ProgettoMondo Mlal, Maria Revelin e Loris Campana, è rientrata in Italia e, al termine della tournee che per tutto il mese di maggio li ha visti ospiti di scuole, associazioni, amministrazioni comunali, gruppi di sostenitori (gli Encantados) nelle principali città del nordest, organizza una grande festa a ritmo di samba aperta a tutti.
Luogo di ritrovo per la festa sarà la casa della Fondazione Piccinini a Calvagese della Riviera, con tanti diversi appuntamenti di spettacolo, scambio, laboratori di musica, attività artistiche, ma anche un incontro di approfondimento sul tema del turismo responsabile con il prof Alfredo Somoza e un incontro con il direttore di ProgettoMondo Mlal, Valentino Piazza, sull’esperienza di cooperazione allo sviluppo che l’Ong veneta sta portando avanti in Brasile e in Bolivia proprio sul tema del turismo responsabile.
A fare da colonna sonora della Festa Encantada, il suono delle percussioni, grazie alla presenza di Nomio e Loris, esperti percussionisti, e di tutti gli ex ospiti di casa Encantada che, dal giorno del loro primo viaggio in Brasile, non hanno più smesso di cimentarsi con le percussioni…
Infine, la Festa, sarà anche l’occasione per raccogliere esperienze, suggerimenti, consigli, sostegno e quant’altro… per arricchire la proposta di Casa Encantada e rilanciarne al massimo tutto il suo potenziale come anche iniziativa di cooperazione allo sviluppo.
Qui il programma dettagliato della due giorni a Calvagese.

Per chi volesse saperne di più: casaencantada@mlal.orgturismo@mlal.org – 045.8102105

venerdì 18 maggio 2012

Banca Etica a Verona. Il 26 maggio ProgettoMondo Mlal presenta la sua economia solidale

Banca Etica incontra Verona, per un appuntamento – nel pomeriggio di sabato 26 maggio a Villa Buri - aperto a tutti coloro che credono in un'altra economia, solidale e non speculativa, tutti coloro che non vogliono prestarsi allo sfruttamento del sistema finanziario e non esserne più inconsapevoli complici.
Sul territorio scaligero sono circa un migliaio i soci di Banca Etica, tra cui ProgettoMondo Mlal, che dal 2003 raccoglie i fondi per i suoi programmi di cooperazione allo sviluppo in America Latina e Africa con oltre una trentina di conti correnti dedicati: tutti appositamente aperti su Banca Etica, per una precisa scelta che apre le porte a un'economia alternativa e solidale.
All'appuntamento del 26 maggio alle 16 a San Michele Extra, che ruoterà su scelte di responsabilità e complicità con la finanza e vedrà al centro la campagna “Non con i miei soldi” lanciata da Banca Etica ormai da alcuni mesi, la nostra organizzazione, insieme a poche altre realtà locali, avrà l'opportunità di presentare, tramite la sua rappresentante Chiara Bebber, i progetti e le modalità di intervento nel mondo, e più nello specifico la propria esperienza di economia solidale, illustrando inoltre speranze e problemi nel rapporto tra il Sud e il Nord del mondo.
Dopo l'introduzione del coordinatore soci, Alberto Morreale, che farà il punto della situazione in Banca Etica con il banchiere ambulante Andrea Taddei e il responsabile culturale Nordest Ivan Pesaresi, alle 17 verrà quindi dato spazio alle pratiche di economia solidale sul territorio, per poi lasciare la parola al vicecoordinatore di Banca Etica Verona Luca Salvi che illustrerà l'importanza di “metterci la faccia”.

giovedì 17 maggio 2012

To Do! 2011 premia il turismo boliviano

Quest’anno, dal 6 al 10 marzo alla ITB di Berlino, una delle maggiori fiere internazionali di turismo, che conta 10.644 espositori e vanta più di 170.000 visitatori, si è tenuto il 17° International Socially Responsible Tourism Contest. Un importante forum dedicato al turismo responsabile durante cui l’Istituto per il Turismo e lo Sviluppo (Studienkreis für Tourismus und Entwicklung), in collaborazione con il Ministero per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico di Germania, la Swiss Foundation for Solidarity in Tourism, Tui Germania e altri enti del settore turistico, hanno assegnato il premio TO DO! 2011 ai tre migliori progetti di turismo responsabile a livello internazionale. Tra i vincitori del prestigioso premio vi era l’eco-lodge “San Miguel del Bala”, sito nel Parco Nazionale “Madidi”, nel dipartimento di Beni, in Bolivia. Questa struttura turistica, qui rappresentata dal suo direttore Constantino Nay Rada, è associata alla Red Tusoco, partner di ProgettoMondo Mlal nel progetto di turismo comunitario Bienvenidos!.
Il carattere comunitario, nella costruzione, nella gestione e nell'organizzazione della struttura turistica unito agli elevati standard di qualità dei servizi offerti e alla sostenibilità culturale, hanno rappresentato la risposta vincente ai 6 criteri di valutazione del premio. Infatti l’eco-lodge “San Miguel del Bala”, che conta 7 confortevoli cottage di legno e palme per un totale di 21 posti letto, e la piccola dependance “Caquihuara” sono state interamente costruite dalla comunità, con l’aiuto di programmi di sviluppo internazionali, e sono completamente gestiti dalle 35 famiglie, su un totale di 43, della comunità indigena Tacana di San Miguel.
La comunità è quindi completamente coinvolta nella filiera turistica dalla gestione della struttura ricettiva: al servizio di guida, al servizio del trasporto, all’organizzazione delle attività turistiche. Ogni membro della comunità risulta essere co-proprietario della struttura turistica e parte degli introiti vengono destinati a programmi di sviluppo sociale e sanitario per la comunità stessa, come, per esempio, il pagamento di cure mediche e l’acquisto di materiali per la scuola locale. Il turista, qui, oltre ad arricchirsi di un forte intercambio culturale - non solo visitando direttamente la comunità, ma avendo sempre una continua interazione con i comunitari – partecipa anche coscientemente allo sviluppo economico locale e alla tutela ambientale, temi di estrema importanza per gli abitanti del luogo. Infatti gli stessi comunitari, per evitare i rischi negativi portati a volte dal turismo, hanno definito un codice di condotta per loro stessi e per i turisti.

Vanni De Michele
ProgettoMondo Mlal
Casco Bianco - Bolivia


Caritas in veritate, "bussola" per il volontariato internazionale FOCSIV

Un video “bussola” per il volontariato internazionale Focsiv. Realizzato in occasione del 40° anniversario della più grande Federazione di Organismi di Volontariato Internazionale di ispirazione cristiana presente in Italia, di cui ProgettoMondo Mlal fa parte.
Il 21 aprile scorso si è tenuta a Catania la tavola rotonda “Uomo e Giustizia Sociale: ripensare l’Umanità come bene inestimabile” promossa dall'Organismo federato CO.P.E.
“Un'importante occasione di approfondimento sulla Caritas in Veritate, cornice di riferimento per le intere celebrazioni del nostro 40°”, dice il presidente della Focsiv, Gianfranco Cattai, sottolineando che l’evento ha visto, tra gli altri, la partecipazione del vescovo della Diocesi di Piazza Armerina e membro del Comitato per le Settimane Sociali dei cattolici italiani, mons. Michele Pennisi.
Per condividere con la Federazione la ricca riflessione sulla Caritas in veritate quale strumento per orientare l'impegno del volontariato cristiano nella cooperazione internazionale, è stato realizzato il video "Caritas in Veritate, pubblicato nella home page del sito www.focsiv.it nella sezione Media Center.
Un servizio di 9 minuti da diffondere attraverso e commentare...
 

mercoledì 16 maggio 2012

ProgettoMondo Mlal in marcia. Il 27 maggio a Villa Greppi

Il ProgettoMondo Mlal Brianza organizza anche quest’anno a Villa Greppi, provincia di Lecco, una marcia omologata Fiasp non competitiva (5 o 10 Km) dedicata alla Solidarietà, attraverso il Parco agricolo della Valletta,.
Lo scorso anno i partecipanti alla manifestazione, dal ricco programma anche fuori dal circuito della camminata (esibizioni sportive, stand gastronomici, lotteria a premi), avevano contribuito alla realizzazione del Progetto Donna Felicità in Burkina Faso, garantendo dunque anche un sostegno economico alle piccole imprenditrici africane coinvolte in un programma di microcredito promosso da ProgettoMondo Mlal.
Quest’anno, la quarta edizione della Marcia dal titolo “Non è colpa di Pandora” sarà invece dedicata a un’iniziativa locale. Le donazioni raccolte andranno alla comunità alloggio di Monsignor Luigi Talamoni per l’accoglienza di madri e bambini in difficoltà nella Cascina Cantalupo di Monza.
L’appuntamento è per domenica 27 maggio a Villa Greppi con partenza dalle 8.30 alle 9.30. Per iscrizioni e informazioni: nonecolpadipandora@gmail.com

martedì 15 maggio 2012

Remida day 2012. Il 19 maggio a Genova

Sabato 19 maggio 2012, nei Cortili di Palazzo Ducale e dintorni, avrà luogo il terzo Remida day, una giornata speciale dedicata a reinterpretare luoghi della città e a rinnovare sguardi curiosi verso i materiali di scarto. La Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale, in collaborazione con Coopsse onlus e con la partecipazione di ProgettoMondo Mlal Genova, ospiterà installazioni, laboratori, spettacoli musicali, scuole e realtà artigianali, tutti in qualche modo collegati al messaggio del Centro Remida Genova, il centro per il riuso creativo dei materiali di scarto. Sarà presente una grande installazione a cura di Emanuela Musso, “Tra- me e gli altri”, una serie di teli materici, confezionati con stoffe e filati di scarto, che arrederà i porticati dei Cortili.
Uno di questi manufatti, “Il Tappeto volante”, rappresenterà il risultato dei lavori realizzati da 250 bambini delle Scuole Materne ed Elementari di Genova, durante i laboratori creativi inseriti nell’evento “La Storia in Piazza”.
Tre i Laboratori proposti al mattino (dalle 10 alle 12) e al pomeriggio (dalle 14.30 alle 16.30) per bambini e famiglie a cura della Sezione Didattica di Palazzo Ducale, di ARCI Genova-Settore Infanzia e di Coopsse onlus.
Nel Cortile Minore, ci sarà uno spazio dedicato all’esposizione/Mercatino di designer che utilizzano stoffe e filati per le loro creazioni e un corner speciale sarà riservato alle “Creazioni al fresco”, il marchio che connota le borse realizzate con gli ombrelli rotti e gli striscioni pubblicitari di scarto dalle donne detenute nella Casa Circondariale di Genova Pontedecimo, in collaborazione con AMIU Genova.
Alle 16.45 Paola Sansone leggerà le sue poesie tratte da “Raccolta Differenziata”, 1° classificato Premio Letterario di Poesia Ibiskos 2010.
Alle 17, “ Non buttare via gli artisti, ricicla i musicisti!”, mescolanza rock itinerante con il gruppo musicale “ Inverter”.
Infine, uno spazio all’interno dell’atrio di Palazzo Ducale sarà dedicato proprio al Centro Remida Genova: in un ambito connotato da arredo e colori particolari, un campionario dei materiali di scarto raccolti dagli operatori di Remida sarà a disposizione dei visitatori, invitati ed accompagnati nella scoperta delle qualità di prodotti non perfetti e di oggetti senza valore, per accedere all’idea di nuove possibilità di comunicazione e creatività.

lunedì 14 maggio 2012

16 maggio ad Aosta... Piccoli sogni che si avverano

Regione Autonoma Valle d'Aosta, Conzorzio Trait d'Union, Coop sociale Les Relieurs, ProgettoMondo Mlal
promuovono
PICCOLI SOGNI CHE SI AVVERANO
il racconto dell’esperienza Vida Campesina in Bolivia 2009-2011
16 maggio 2012 ore 20.30
Salone regionale Aosta



ore 20.30 Partecipano
Regione Autonoma Valle d'Aosta Augusto Rollandin, Presidente
Conzorzio Trait d'Union Roberto Presciani, Presidente
ProgettoMondo Mlal Ivana Borsotto, Vicepresidente
ore 21.00 COSTRUIRE SOVRANITA' ALIMENTARE GIORNO PER GIORNO
Aurelio Danna coordinatore ProgettoMondo Mlal Bolivia
ore 21.30 UN’ESPERIENZA DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Anna Alliod capoprogetto Vida Campesina ProgettoMondo Mlal
in collegamento skype dalla Bolivia
ore 21.45 proiezione videodocumentario
"Piccoli sogni si avverano
regia di Annamaria Gallone
Kenzi Production
durata: 20’ 46” – anno 2011

Il Progetto Vida Campesina - Bolivia
ProgettoMondo Mlal ha lavorato per più di tre anni in 3 distinte regioni della Bolivia per dare più forza all’agricoltura e ai prodotti locali, per valorizzare la biodiversità e combattere la malnutrizione, così da costruire una nuova sicurezza alimentare che guardi anche alla sovranità del Paese.
Perché i cereali, oggi in buona parte importati, tornino a essere opportunità di crescita fisica ed economica per le comunità locali.
Perché ogni prodotto, dal raccolto fino alla sua commercializzazione, possa avere un ciclo di lavorazione e di trasformazione corretto e giusto, nel Paese. Le pesche saranno sì innanzitutto frutta fresca, ma anche marmellate, dolci e bevanda sulle tavole locali; le lane di lama e alpaca continueranno a offrire riparo alla popolazione ma tramanderanno culture e saperi locali nei prodotti del telaio; le farine di grano e altri cereali resteranno la base della dieta boliviana ma vedranno accresciuto il proprio valore in una maggiore varietà di prodotti, più ricchi e nutrienti, grazie a una lavorazione attenta e rispettosa; il latte delle mucche, infine, sarà anche yogurt e burro, formaggi freschi e stagionati, aggiungendo nuovi sapori e creando buone abitudini.
Il Programma Vita Campesina ha promosso e accompagnato lo sviluppo di 4 settori produttivi, ma anche investito sul futuro delle tante Organizzazioni economiche coinvolte.
Grazie a un sostegno tecnico, la rete è oggi più forte e consapevole, più integrata e tecnicamente più competente.
E soprattutto, come dicono molti degli intervistati nel video documentario finale, “Piccoli sogni che si avverano”, la maggior parte di loro ha davvero visto coronato un sogno. Che non è mai un sogno fine a se stesso. E’ la crescita di un’idea, la concretizzazione di un progetto di sviluppo, il successo di una sfida.
E il nuovo marchio sociale, orgogliosamente ottenuto da tutti questi prodotti, resterà incollato a ricordarlo.
ProgettoMondo Mlal, Ong di cooperazione allo Sviluppo con 45 anni di impegno nel Sud del Mondo in difesa dei diritti umani, a partire dal 2011 ha scelto di dedicare i propri Programmi prioritariamente allo sviluppo psicofisico, culturale e sociale di bambini, adolescenti e giovani, appartenenti a fasce sociali vulnerabili, in America Latina e in Africa. Perché, complici nuove opportunità e adeguate forme di sostegno, possano farsi artefici della propria crescita e dello sviluppo delle loro comunità.
Comune denominatore dei più di 330 progetti, realizzati o ancora in itinere in 22 Paesi, grazie all’invio di circa 880 cooperanti nell’arco di 45 anni, è l'offerta di formazione del personale locale e la costruzione di una rete di relazioni che ne garantisca la sostenibilità.
In Italia, ProgettoMondo Mlal promuove l'incontro e lo scambio fra culture differenti. Con attività di informazione, educazione alla pace e allo sviluppo, organizzate in percorsi formativi, incontri, seminari, campagne di solidarietà e campi scuola, per coinvolgere la società civile in generale, le comunità, le
associazioni e il mondo della scuola.

Il Consorzio Trait d'Union nasce nel 1993, con l'obiettivo di stimolare la collaborazione tra le cooperative sociali valdostane, che, ai sensi della legge 381/91, assumono come finalità costitutive statuarie la centralità della promozione umana e dell'integrazione sociale dei cittadini che vivono in
condizioni di svantaggio e di emarginazione.
Trait d’Union dall’anno 2000 è sede locale di ProgettoMondo Mlal e ha ottenuto dall’Amministrazione regionale dei contributi economici per la realizzazione di alcuni progetti in Bolivia.
Tra questi, oltre alla realizzazione di un mulino e di un panificio, va evidenziata l’iniziativa, nel 2006, di un campus rivolto a 12 giovani valdostani di età compresa fra i 18 e i 29 anni.
Inoltre organizza incontri con volontari di ProgettoMondo Mlal e ospiti dell’America latina.
info: traitdunion@libero.it - www.traitdunion.org

venerdì 11 maggio 2012

Solidarietà a ritmo di samba! Aperitivo con musiche e danze brasiliane per i ragazzi dell’America Latina

Dopo il grande successo dell'anno scorso, tornano a Piacenza i ritmi Bahiani grazie a uno scambio culturale sostenuto da ProgettoMondo Mlal.
Il prossimo giovedì 17 maggio, infatti, l'associazione ospiterà per il secondo anno consecutivo a Piacenza il percussionista Nomio e la ballerina Jossi del gruppo musicale “Axè Lata”, per un'esibizione musicale unica e volta a raccogliere fondi per l’organizzazione dei bambini lavoratori del progetto “Il mestiere di crescere”. Tale progetto, promosso da ProgettoMondo Mlal in collaborazione con diverse associazioni latinoamericane ed europee, ha come obiettivo la partecipazione sociale dei Bambini/e e Adolescenti Lavoratori organizzati (NATs) di Bolivia, Colombia e Perù ed il loro coinvolgimento diretto nella formulazione di piani locali per la promozione dei diritti dell’infanzia.
Il gruppo musicale "Axè Lata" coinvolge i bambini del quartiere Portao di Salvador de Bahia e li toglie dalla strada attraverso attività educative realizzate con il potere della musica: i ragazzi, sotto la guida dei loro insegnanti, costruiscono percussioni riutilizzando i bidoni di latta lasciati abbandonati nei mercati e, suonando in giro per le strade della città, imparano che cosa significa essere cittadini consapevoli dei propri diritti.
ProgettoMondo Mlal da oltre quarant'anni sostiene i progetti di cooperazione e sviluppo nati sui territori dell'America Latina ma anche scambi culturali come questo, avvalendosi dei propri volontari sparsi per il mondo. Tra questi, fondamentale è la presenza a Salvador de Bahia di Loris e Maria, e della loro casa albergo per turismo responsabile "Casa Encantada". Una sosta a Salvador de Bahia presso Casa Encantada, infatti, permette la visita ad alcuni progetti sociali come "Axè Lata", un'opportunità che hanno avuto anche alcuni giovani piacentini partecipanti all'edizione dei viaggi Kamlalaf 2010 e che li ha stretti in un legame di forte amicizia con i giovani percussionisti brasiliani.

Per la seconda volta, dunque, Progetto Mondo Mlal Gruppo Piacenza realizza uno scambio culturale italo-brasiliano e porta nella nostra città i ritmi e i colori della vita a Bahia.
Nomio e Jossi accompagnati da Loris saranno ospiti a Piacenza nelle giornate del 17 e 18 maggio e terranno diversi laboratori di percussioni e danze brasiliane: a Piacenza nella scuola media “Anna Frank” e presso il centri educativo “Calamita” della coop. soc. Oltre, a Carpaneto presso il centro educativo “Spazio Aperto” e a Lugagnano presso il centro di aggregazione “Don Bosco” entrambi della coop. soc. Arco.
Giovedì 17 maggio gli ospiti brasiliani saranno protagonisti di una serata in musica con aperitivo dalle ore 20 presso la coop. agricola e sociale La Magnana via Bubba).
Ingresso ad offerta libera. Il ricavato sarà devoluto al progetto “Il mestiere di crescere”.
L'evento è realizzato in collaborazione con le associazioni del Tavolo per la Pace di Piacenza.

Per maggiori informazioni, contattare il numero 3494038965
ProgettoMondo Mlal Piacenza

giovedì 10 maggio 2012

Amina e la Forza delle donne

Tradizioni, contraddizioni e ostacoli da abbattere nella cultura marocchina. E il caso di Amina Filali, la giovane 16enne che si è tolta la vita lo scorso 10 marzo a Chourfa, nel nord del Marocco, dopo il matrimonio forzato con l’uomo che l’aveva violentata un anno prima. Punti di partenza per una riflessione aperta e non sempre facile di alcune partecipanti al percorso di formazione sui Diritti Umani che ProgettoMondo Mlal, nell’ambito del progetto “La Forza delle Donne”, sta tenendo a Beni Mellal e Khouribga.
Secondo l’articolo 475 del Codice Penale marocchino, “Chiunque, senza violenze, minacce o frodi, rapisce o violenta, o tenta di rapire o di deviare un minore di diciotto anni, è punito con la detenzione da uno a cinque anni e con una ammenda da 200 a 500 dirham. Quando una minorenne nubile, rapita o violentata, ha sposato il suo rapitore, costui non può essere perseguito, se non dietro denuncia delle persone aventi diritto di richiedere l’annullamento del matrimonio, e non può essere condannato se non dopo l’avvenuto annullamento del matrimonio”.
Costretta a vivere in un contesto e in una condizione che non riconoscevano il dramma da lei subito (quando non la identificavano addirittura come la colpevole, per aver assunto atteggiamenti che avevano indotto il futuro marito Mustapha ad abusare di lei), Amina ha scelto di mettere fine tragicamente alla sua vita.
Si possono incontrare casi come questo nella società marocchina che, pur avendo gli strumenti legali per reagire a situazioni simili nel rispetto dei Diritti dell’individuo (ad esempio l’articolo 486 del Codice Penale, che definisce lo stupro e le modalità con cui deve essere punito), si piega spesso a convenzioni e tabù che umiliano le vittime di violenze sessuali. La minaccia dello scandalo e della conseguente perdita dell’onore diventa quindi più forte della rivendicazione della giustizia.
La reazione che è seguita alla morte di Amina a livello di media e società civile, però, è stata un segnale importante per tutto il Paese. Nelle settimane successive, infatti, i giornali si sono animati di articoli sulla vicenda e tutte le reti nazionali hanno dato ampio spazio alla notizia, da cui sono scaturiti numerosi dibattiti. Sui social network si sono susseguite iniziative personali e di gruppi per protestare contro la seconda parte dell’articolo 475 e contro le contraddizioni di un Paese che, pur avendo adottato il 17 giugno scorso una nuova Costituzione in cui si stabilisce l’uguaglianza tra i sessi, si scontra ancora con credenze vessatorie nei confronti delle donne.
Anche la mobilitazione della società civile marocchina è stata pronta e significativa. Numerose associazioni, quali la Fédération de la Ligue démocratique pour les droits de la femme, l’Association démocratique des femmes du Maroc, la coalizione del “Printemps de la dignité”, la rete Avaaz, hanno organizzato manifestazioni e sit-in nei maggiori centri urbani (il raduno più importante si è svolto a Rabat, di fronte al Parlamento), proposto petizioni per l’abrogazione dell’articolo 475 e pubblicato comunicati per condannare quanto accaduto.
Il dramma di Amina, però, non è rimasto solo una questione interna marocchina: anche l’ONU e l’Unicef e alcune ONG internazionali, come Global Rights, hanno voluto sottolineare la necessità di riformare la giustizia e le istituzioni per assicurare i diritti di donne e bambini, attraverso comunicati diffusi pochi giorni dopo la morte della ragazza.
L’intervento della società civile marocchina e internazionale lascia intendere che la sensibilità rispetto all’argomento è profonda e che si intende fare pressione sul governo perché istituzioni e legge non lascino spazio ad alcuna ambiguità.
D’altra parte, diversi esponenti politici, sia del Governo che dell’Opposizione, si sono espressi con termini molto duri rispetto alla vicenda di Amina Filali. Mustapha al Khalfi, Ministro della Comunicazione e Portavoce del governo, e Bassima Hakkaoui, Ministro della Solidarietà, della Donna e della Famiglia e unica donna membro dell’attuale governo, hanno condannato quanto accaduto e riconosciuto pubblicamente la necessità di modificare il testo dell’articolo 475 in tempi brevi.
Ciononostante, la visione tradizionalista della figura e del ruolo della donna e del matrimonio, che si riflette inevitabilmente su gravi questioni come la violenza sessuale, appare lontana dal poter essere archiviata. Lo dimostra il fatto che il 16 marzo il Ministro della Giustizia marocchino Mustapha Ramid ha ritenuto necessario difendere la scelta del procuratore di applicare l’articolo 475 del Codice Penale al caso di Amina, sostenendo che la giovane si era dichiarata consenziente sia per il matrimonio che rispetto ai rapporti avuti in precedenza (salvo ritornare sui suoi passi, dopo l’insistente protesta delle ONG marocchine e internazionali seguita alle dichiarazioni del Ministro).
Per comprendere la posizione della popolazione locale, quindi, abbiamo intervistato alcune partecipanti al percorso di formazione sui Diritti Umani nell’ambito del progetto “La Forza delle Donne”.
Questo percorso in 4 sedute, che si svolge anche in altre due città del nord (Khemisset e Meknès), è rivolto ai quadri e ai membri delle associazioni locali e, partendo da un approccio generico ai Diritti Umani e ai relativi strumenti giuridici, avvicina progressivamente il tema dei Diritti di Genere e della situazione della donna in Marocco, cercando di creare una maggiore coscienza e di stimolare delle riflessioni tra i partecipanti. Le Convenzioni, i Protocolli e gli altri strumenti relativi ai Diritti della Donna e la situazione della Donna in Marocco rispetto a questi strumenti sono stati proprio i temi trattati durante gli atelier di aprile a Beni Mellal e Khouribga.
Da qui l’idea di porre qualche domanda sul caso di Amina Filali alle partecipanti, essendo un argomento che si inserisce totalmente nelle attività proposte dal percorso.
Il quadro che ne è uscito conferma l’ambiguità della realtà marocchina in cui, accanto alla coscienza delle problematiche da affrontare e alla volontà di arrivare al pieno rispetto dei Diritti Umani dimostrate da un’ampia fetta della società, restano ancora da abbattere gli ostacoli dati dalla cultura tradizionalista, soprattutto in alcune zone.
Nelle associazioni di Khouribga, infatti, il caso di Amina è stato discusso solo in maniera informale tra i membri delle associazioni, senza essere inserito nell’ordine del giorno, e non sono state promosse iniziative a riguardo. Questo nonostante le stesse partecipanti abbiano ammesso che questo tema tocca anche la loro regione. In passato, infatti, è capitato che alcune donne, costrette a sposarsi col loro violentatore, si siano rivolte alle associazioni, per avere un supporto psicologico o che abbiano raccontato la loro storia, pur essendo entrate in contatto con i membri delle associazioni per altri motivi. Ma queste donne hanno sempre parlato della loro situazione in modo confidenziale, senza voler procedere contro il marito, per timore di quello che la famiglia e la comunità avrebbe potuto dire e della reazione del marito.
Alcune associazioni di Beni Mellal, invece, hanno partecipato a una manifestazione che si è tenuta poco dopo la morte di Amina Filali davanti al tribunale della città, per chiedere la modifica dell’articolo 475 e in sostegno di un’altra ragazza di 15 anni, Oumayma, di Zaouiat Cheikh (un villaggio a 65 km da Beni Mellal), il cui caso ha cominciato a far discutere nella provincia proprio nello stesso periodo di Amina. Un insegnante della sua scuola, infatti, ha abusato di lei per tre anni e, intimorita dalle minacce dell’uomo, la giovane ha taciuto fino a quando non è riuscita a confidarsi con un’amica. Molti altri casi come questo non vengono a galla proprio a causa delle paure che affliggono le vittime di abusi, non solo per i traumi subiti dai loro violentatori, ma anche rispetto alla reazione che potrebbe avere la comunità.
È da sottolineare anche il fatto che, in caso di denuncia, per queste donne è difficile riuscire ad avere accesso a servizi fondamentali, quali l’accoglienza in centri dedicati alle vittime di abuso, la garanzia di essere seguite da avvocati specialisti o la possibilità di seguire un percorso di inserimento lavorativo che fornisca loro l’indipendenza economica. Il mondo associativo, infatti, molto spesso non ha i mezzi per dare sostegno a chi ricorre al suo aiuto. Non a caso il 60% delle domande di divorzio che vengono presentate tramite le organizzazioni da donne vittime di maltrattamenti viene in seguito ritirato, proprio per la mancanza di capacità di tutela da parte delle associazioni e delle istituzioni.
Il caso di Amina Filali, quindi, è sicuramente servito come detonatore, per attirare l’attenzione della società civile, del governo e della società intera su questo tema, ma sono ancora molti gli sforzi da compiere per rompere il silenzio che spesso costringe queste giovani ragazze a nascondere i loro drammi. Come ha osservato una delle partecipanti alla formazione di Beni Mellal, è importante riuscire a create un network di associazioni, a livello sia regionale che nazionale, che possa dare un reale supporto alle donne che subiscono questo genere di violenze e che riesca ad avere peso in un dialogo tra tutti le parti per un cambiamento sociale. Altro passo fondamentale che bisogna riuscire a compiere è far in modo che le donne abbiano fiducia nella comunità e nei mezzi a loro disposizione, facendo loro capire che denunciare questi abusi e trovare giustizia è necessario non solo per loro stesse, ma per l’intera società marocchina.

Giulia Pezzato
Casco Bianco
ProgettoMondo Mlal Marocco

mercoledì 9 maggio 2012

...Lardo ai Giovani! Uno spettacolo a Bassano per i giovani reclusi in Bolivia

Cosa può esserci di meglio, per tenersi in forma, di un giro in bici (“on do rod”) con i Seven Gnoms che, partendo da Bassano, vi porteranno in giro per l’Italia attraverso i vizi e le virtù della nostra gente?
I nostri Seven, cabarettisti e musicisti, attraverso alcuni quadretti, con tanto di cori a cappella e di canzoni scritte per l’occasione, vi racconteranno storie di risparmiatori, navigatori, viaggiatori e maghi, fra cui il famoso mago Clister Peretta (che non legge la mano, ma ... parti più profonde e meno nobili del corpo).
Il giro sconfinerà in Francia all’epoca della Rivoluzione, raccontando la vera storia della ghigliottina bilama: “ la prima lama solleva il coppino, la seconda elimina la te-sta alla radice!”.
E per finire c’è anche una sorprendente parodia del balletto su cosa può succe-dere quando si pesta una… Ma basta, non vogliamo togliere la sorpresa, perché vi divertirete con un famoso tormentone estivo.
Insomma musica, cabaret, storia, comicità, balletto: lardo ai giovani, con i pezzetti dei Seven Gnoms!
Uno spettacolo che andrà in scena sabato 2 giugno alle 20.45 al Castello degli Ezzelini a Bassano del Grappa (Vicenza) con il patrocinio dell'assessorato alla cultura del Comune di Bassano del Grappa, per sostenere il programma "Qalauma" realizzato in Bolivia da ProgettoMondo Mlal.
L'ingresso è libero gratuito... a offerta libera.

L’obiettivo del progetto "Qalauma, giovani trasgressori", è quello di contribuire al recupero sociale di adolescenti e giovani problematici, sia ragazzi che ragazze, attualmente reclusi nei 4 centri peni-tenziari di La Paz. Si offre loro la possibilità di accrescere alcune competenze profes-sionali e di migliorare le relazioni famigliari e sociali.
Le attività sono rivolte al recupero di 150 giovani adolescenti (120 ragazzi e 40 ra-gazze) che hanno infranto la legge, tra i 16 e i 21 anni: è un’iniziativa “pilota” che in futuro si prevede possa essere replicata per coinvolgere una fetta maggiore della popolazione minorile in carcere. (La legge penitenziaria boliviana n. 2298 proibisce che i minori di età convivano in carcere insieme agli adulti, ma non esiste nessuna struttura che preveda per loro uno spazio specifico. In Bolivia esistono 570 minori di 21 anni che stanno scontando una pena in carceri per adulti).
Il progetto vuole offrire un’opportunità di recupero ai giovani in carcere per reati fondamentalmente originati dalla povertà: le famiglie da cui provengono vivono ai margini della società, non sono in grado di dare la dovuta cura ai figli, che pertanto "si rifugiano" nella vita di strada, con il ricorso continuo a furti ed altri reati per soprav-vivere.
Livelli di intervento realizzati, in corso e previsti: *Completamento del Centro Qa-lauma, ideato e costruito per il reinserimento; *Realizzazione di programmi di forma-zione professionale in carpenteria, panificazione, agricoltura biologica, allevamento e artigianato; *Promozione della stessa proposta di reinserimento lavorativo anche presso altri istituti penitenziari; *Promozione di un Tavolo istituzionale per la riforma del-la politica pubblica penitenziaria, con particolare attenzione al settore penale mino-rile(partecipano UNICEF, DNI, Pastorale penitenziaria, Ministero della giustizia e Mini-stero dell'Interno); *Preparazione e realizzazione di una campagna di informazione sensibilizzazione sociale attraverso radio e Tv.


lunedì 7 maggio 2012

La solidarietà cresce in Italia. E' la scommessa di ProgettoMondo

Dal Sud del pianeta, ProgettoMondo Mlal si volge ora al territorio italiano per raccogliere la crescente domanda di servizi, formazione, opportunità di interscambio, apertura di nuovi orizzonti e creazione di giovani spazi di crescita, e sceglie di investire sui suoi testimoni naturali, ovvero sugli ex volontari che, dopo anni di esperienza di campo, nelle aree più fragili di America Latina e Africa, sono oggi tornati nelle rispettive città e regioni di origine, e hanno ripreso attivamente il proprio impegno nella società civile. Con la convinzione che possano essere i nostri territori la pietra angolare su cui ricostruire, in una situazione di impasse politica e sociale, il valore e l’impegno della solidarietà che, oggi più che mai, pare soccombere ovunque alla paura più profonda o a un qualunquistico “si salvi chi può”.
Ed è in questo quadro che, l’Assemblea dei Soci dell’Organizzazione non governativa ProgettoMondo Mlal, riunita a Verona sabato e domenica scorsi nel Centro Monsignor Carraro, ha rinnovato le sue cariche per i prossimi 4 anni, riconfermando appunto al proprio vertice proprio un amministratore locale, l’ex sindaco di San Martino Buon Albergo, Mario Lonardi, e allargando a 9 rappresentanti di altrettante regioni di Italia il proprio Comitato di Gestione: Ivana Borsotto per il Piemonte, Maria Luisa Milani per Bologna, Etta Rapallo per la Liguria, Fulvio Baldovin per Vicenza, Emilia Ceolan (Trentino-Alto Adige), Elisa Debernardi (Valle d’Aosta), Attilio Orecchio (Mantova), Danila Pancotti (Piacenza), Cristina Sanvito (Brianza).
Il tema del rinnovato rapporto con i territori e l’urgenza di stringere nuove partnership tra organismi di volontariato internazionale, così da affrontare insieme le nuove politiche europee in termini di cooperazione internazionale e la relativa drastica diminuzione di finanziamenti che, dopo aver interessato il governo italiano, ormai condiziona pesantemente anche l’Unione europea, è stato il cuore della relazione ai soci del presidente di ProgettoMondo Mlal, Mario Lonardi.
La mattinata di domenica ha ospitato una Tavola Rotonda su l’“Europa della cooperazione” a cui partecipavano come relatori il presidente dell’Associazione Ong italiane e della Focsiv, Gianfranco Cattai, il presidente della Ong Piemontese Cisv, Piera Gioda e il suo coordinatore ufficio Progetti Federico Perotti.
Nel pomeriggio, infine, è stata lanciata la campagna d’autunno di ProgettoMondo Mlal “Io non mangio da solo”: un programma di iniziative di informazione, approfondimento, laboratori didattici, mostre e piccoli eventi pubblici, sul tema del diritto al cibo, della sovranità alimentare nei Paesi in via di Sviluppo e su una corretta e più equa alimentazione in tutto il mondo. Su questo tema, ProgettoMondo Mlal, ha al momento in via di realizzazione ben 6 programmi di cooperazione in altrettanti Paesi di America Latina e Africa.

"Portami con te. Dove l'amore non ha colore né religione". Un libro di Silvia Marceglia

C’è chi spera o crede di poter evitare l’incontro con il diverso magari tappandosi il naso, chiudendo la porta o evitando certi luoghi. E invece quello un giorno ti attraversa la strada, fa amicizia con i tuoi figli, o peggio, te li fa innamorare. Ma che cos’è poi il diverso? Non lo siamo anche tra noi, che facciamo parte di uno stesso gruppo e a volte ci ritroviamo delle insopportabili differenze?
A far riflettere su queste domande ci prova “Portami con te – dove l’amore non ha colore né religione” edito da Gabrielli e scritto da Silvia Marceglia, insegnante e giornalista pubblicista che per anni ha collaborato con ProgettoMondo Mlal come redattrice di Nuoveschiavitu.it.
La storia ha come sfondo Verona e protagonisti due giovani di un noto liceo cittadino: Greta e David, la cui vita scorre tranquilla tra lo studio, gl’incontri con il clan di amici e le scorribanda notturne fino a quando s’incontrano e sono costretti a fare i conti con una religione diversa (cattolica quella di lei e musulmana quella di lui) e con una realtà in parte ostile, una Verona dai tanti volti, dove conflitti e ingiustizie possono trovarsi dietro l’angolo.

Disponibile da fine aprile nelle librerie veronesi, il romanzo è acquistabile anche sul sito della Gabrielli, mentre su Twetter ogni settimana l’autrice inva a un appuntamento con un tweet tratto dal libro.