mercoledì 28 marzo 2012

Una lettera aperta per i diritti dell'infanzia

ProgettoMondo Mlal aderisce alla lettera aperta promossa dai movimenti dei bambini lavoratori latinoamericani, che già sostiene tramite il Movimento dei bambini e adolescenti lavoratori ITALIANATs, di cui è socio fondatore, oltre che con il Progetto di cooperazione “Il mestiere di crescere” avviato in Perù, Bolivia e Colombia. Ed è proprio da quest’ultimo paese che, in questo caso, arriva l’appello inviato alle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia dalla fondazione colombiana Escuela Viajera. In Italia la lettera sta trovando diffusione anche attraverso il Centro Diritti Umani e pace-Cattedra Unesco-Università di Padova, grazie all’interessamento dei docenti Antonio Papisca e Marco Mascia.
Di seguito il testo della lettera:

74 esperti di tutto il mondo, in rappresentanza della società civile e del mondo accademico, hanno inviato una lettera aperta alle Nazioni Unite per porre l’attenzione sul tema dei diritti economici, sociali e culturali dei bambini/e, considerando che a Ginevra si sta presentando il nuovo rapporto mondiale sui bambini/e che lavorano e vivono in strada in occasione della 19* sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite sui diritti umani.
Tra le personalità firmatarie si nota la presenza di illustri rappresentanti del mondo ecclesiale come Padre Javier Hernan - Rettore dell’Universita’ Salesiana dell’Ecuador, Nery Rodenas, Direttore dell’Ufficio diritti Umani dell’Arcivescovado di Citta’ del Guatemala (fondato da Mons. Juan Gerardi, vescovo martire), Nigel Cantwell, Fondatore di Defence for Children International DNI, presente a livello mondiale, Jaap E. Doek, Vice Presidente del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti del fanciullo (2001-2007), ricercatori sociali come Antonella Invernizzi, Brian Milne, Ivonne Oviedo, Cristiano Morsolin, docenti universitari come Manfred Liebel, Zamudio Lucero (Decana dell’Universita Externato di Colombia), Osvaldo Torres (Universita del Cile), Marily Piotti (Universita’ Nazionale di Cordoba-Argentina), Lourdes Zariñana Nava (Centro Estudi sociologici della Facolta’ di Scienze Politiche e Sociali UNAM-Citta del Messico), Michael Bourdillon (Universita del Zimbawe), don Luca Pandolfi (Universita’ Urbaniana di Roma), Mauricio Roberto da Silva (Universita Santa Caterina-Brasile), Riccardo Lucchini (professore emerito dell’Universita’ di Friburgo-Svizzera), Bernard Schlemmer, Direttore Emérito del CEPED –Universita’ di Parigi, ONG riconosciute a livello internazionale come Rita Panicker, Direttrice dell’ONG Butterflies- India, Alberto Croce – Direttore del SES di Buenos Aires, Raffaele Salinari, presidente a livello europeo dell’Alleanza Internazionale Terre des Hommes TDH e molti altri.

La riflessione si riferisce ad un lavoro investigativo incaricato dall'Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite di Ginevra al Consortium for Street Children di Londra che ha realizzato il report “STREET CHILDREN: A Mapping & Gapping Review of the Literature 2000 to 2010“, un rapporto che documenta la letteratura sul fenomeno dei bambini di strada solo in lingua inglese, escludendo tutti i contributi in lingua francese, spagnolo, portoghese e italiano.

“L’insieme delle indagini sociologiche e le esperienze in questi ultimi 30 anni dimostra che l’esperienza dei bambini/e che vivono e lavorano in strada, va ben oltre le tattiche limitate e i comportamenti di “rischio”. Include gli encomiabili sforzi e le lotte per far fronte nella vita quotidiana ad ambiente adversi, sviluppando relazioni solidali con altri bambini e adulti.
(...) Esiste una varieta’ di punti di vista per mettere a fuoco le diverse questioni relative alla vita dei bambini/e che vivono e lavorano in strada. Non ci devono essere barriere teoriche e concettuali per la costruzione di un quadro flessibile di riferimento. L’intervento e la ricerca analizzano diversi aspetti e problemi dei bambini. La costruzione di un quadro adeguato e’ possibile attraverso una rete di esperti (del mondo universitario, delle ONG e delle agenzie ONU) che lavorino insieme. Negli Anni ’90 questo dialogo fruttuoso e’ stato realizzato dal Gruppo di lavoro internazionale sul lavoro minorile IWGCL. Crediamo che si debba andare avanti in questa direzione. Crediamo che sia vitale che tutti i punti di vista e le varie metodologie si riflettano in questo percorso attivato dalle Nazion Unite”, si sottolinea nel documento collettivo.
La lettera aperta è sostenuta dalla Rete Europea di Masters in politiche per l’infanzia ENMCR, dalla Rete Latinoamericana di Masters per l’infanzia e si sta diffondendo a livello mondiale grazie anche alla diffusione promossa dal Senatore Barque Cristovam, attuale Presidente della Commissione sull’Educazione del Senato Federale del Brasile e già Ministro dell’Educazione nel governo Lula.
Vernor Muñoz, relatore speciale ONU per il diritto all’educazione (2004-2010) e attualmente docente dell’Istituto di Studi Latinoamericani dell’Universita Nazionale di Costa Rica, ha evidenziato che “sostengo questa carta aperta perche’ considero che la situazione dei bambini/e di strada mostra un grave impatto dell’abbandono, dell’esclusione e della discriminazione nelle nostre società. È necessario approfondire l’analisi delle cause e della ricerca di soluzioni che conducano a migliori interventi governativi fondati su politiche pubbliche culturalmente pertinenti e socialmente effettive. Per questo si richiede che le azioni avviate dalle agenzie e organismi delle Nazioni Unite, ampliino i suoi margini di azione, in modo che si possa rafforzare la ricerca sociologica e l’azione interculturale e intersettoriale”.
Gulnara Shahinian, attuale relatrice speciale ONU per le forme contemporanee di schiavitu, ha dichiarato “a fine marzo saro’ in Ecuador per fare laboratori sull’implementazione delle raccomendazioni del mio studio del 2010 e sono ben lieta di incontrarmi con i firmatari della lettera aperta per discuterne insieme visto che i diritti dell’infanzia sono al centro del mio mandato istituzionale”.
C’è anche l’importantissima adesione del Premio Nobel per la Pace Adolfo Perez Esquivel: “condivido le indicazioni dei 74 esperti perche’ credo sia di vitale importanza tenere in considerazione la partecipazione reale dei bambini/e e giovani nel disegno e nell’implementazione di politiche per l’infanzia in modo che siano ascoltate le loro esperienze. Appoggio tutte le azioni che si possano promuovere per migliorare la qualita’ della vita dei bambini/e che vivono in strada e lavorano, affinche’ termino le violazioni dei loro diritti”.
Ivonne Oviedo Poveda ha dechiarato “la Fundación Escuela Viajera de Bogotá promueve questa importante carta aperta perche’ e’ parte della sua proposta educativa, come ho appena documentato nella mia tesi del Masters all’Universita Districtal F. Caldas “il discorso della politica pubblica y i contenuti della rappresentazione sociale dei diritti dell’infanzia e adolescenza”.

a cura di Cristiano Morsolin, rappresentante legale della Fondacion Escuela Viajera e già collaboratore di ProgettoMondo Mlal per ITALIANATs

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