giovedì 4 agosto 2011

Una giornata che consolida l'amicizia tra Italia e Guatemala

Ungaretti, Tiziano Ferro e Ricardo Arjona, “o sole mio” e una musica con marimba, lo strumento tipico guatemalteco. Il tutto in una sola giornata, organizzata nelle settimane scorse al Centro Monte Cristo in Guatemala, per consolidare simbolicamente l’amicizia storica tra il Centro e i suoi partner italiani. Nata da una mia idea (ossia del casco bianco Edoardo Buonerba, in servizio civile nel progetto “Edad de Oro Monte Cristo”, ndr), l’iniziativa ha preso spunto dall’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia per trasformare la giornata in un momento educativo attraverso diverse attività. Prima di tutto un atto italo-guatemalteco nel quale si sono esibiti gli studenti dei tre anni della scuola cimentandosi in musica, poesia e canto. All’interno di esso, ai momenti di folklore si sono intervallati anche due tributi particolarmente importanti e sentiti: la lettura di una poesia dedicata a Monsignor Gerardi, vescovo di origini italiane che ha combattuto durante la guerra civile in nome della difesa dei diritti umani, e il ricordo di Piero Morari, maestro di Brescia che faceva parte del gruppo APASCI, morto prematuramente poco tempo prima dell’inaugurazione di una comunità che al giorno d’oggi porta il suo nome.
A ricordarlo è stata la stessa direttrice del centro, Micaela Zamora, che ha poi voluto far luce sulla partnership che lega la cooperativa Kato-Ki e il progetto Monte Cristo alla nostra ong, all’associazione APASCI e alla Fondazione Piccini di Brescia. Un rapporto consolidatosi dal 1984 ad oggi e che ci rende orgogliosi per quel po’ di italianità che ancora oggi il Centro si porta dietro.
Per la giornata i ragazzi del Centro hanno inoltre lavorato in gruppo alla realizzazione dei cartelloni esplicativi attraverso cui hanno presentato liberamente cosa rappresentino per loro l’arte, l’architettura, la musica, il teatro, la storia e la scienza, sia in Italia che in Guatemala.
Ne sono emersi dei lavori molto interessanti, attualmente esposti sulle pareti del centro, a cui tutti hanno contribuito e dai quali tutti hanno è potuto carpire qualche nuova informazione.
Ma l’aspetto più atteso della giornata è stato senza dubbio il pranzo: le 9 ragazze del laboratorio di cucina del terzo anno, sotto la mia guida, si sono infatti cimentate nella preparazione di undici teglie di pizza. La preparazione le ha impegnate per due mattinate, ma nonostante la fatica il risultato è stato molto apprezzato e le ragazze hanno appreso qualcosa di più sulla cucina italiana. E già si parla di ripetere il tutto l’anno prossimo, magari mettendo nel menù un bel piatto di lasagne.

Edoardo Buonerba,
casco bianco ProgettoMondo Mlal in Guatemala

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