martedì 28 giugno 2011

Guatemala e problema dei rifiuti. La cura in una nuova sensibilità ecologica

Raccolta e riciclo dei rifiuti sono diventati un problema preoccupante per il Guatemala. Nel paese, infatti, il divario tra centri urbani e zone rurali è molto forte in materia di servizi e i rappresentanti del Centro Monte Cristo, sede del programma di sviluppo di ProgettoMondo Mlal, recentemente si sono riuniti con il consiglio comunitario del Caserio Monte Cristo, COCODE, per affrontare la questione. A preoccupare Centro e rappresentanti della comunità, oltre all’aumento dei rifiuti lungo le strade e nei fossi adiacenti alla comunità, è anche il fatto che il territorio possa diventare pattumiera a cielo aperto per persone provenienti da comunità vicine o addirittura dalla città.
Il caso limite è stato la scoperta di un rifiuto medicinale (si parla di fialette scadute) gettato all’ingresso della comunità, luogo in cui i bambini spesso vanno a giocare. Il problema è quindi grave e necessita una risposta che può e deve basarsi su una migliore educazione all’ambiente e su una sensibilizzazione del post-utilizzo presso la comunità stessa.
In questa direzione è andata la riunione del 13 giugno, con la partecipazione dell’esperto Jaime Zamora. In essa si è cercato di dare spunti utili alla risoluzione della questione stabilendo, prima di tutto, la necessità di fare in modo che l’ecologia venga percepita nel segno del rispetto verso se stessi e i luoghi in cui si vive. Da qui, in un secondo momento, scatta il concetto di un’ecologia della famiglia e quindi della comunità. Oltre a questo si sono dati esempi di azioni che dal piccolo al grande possono entrare a far parte della routine giornaliera: pulire gli spazi della casa, dividere i rifiuti, creare aree di compost per i materiali biodegradabili, ideare un secondo utilizzo dei rifiuti, riunire e vendere a ditte specializzate materiali plastici o ferrosi.
Le strade che la comunità potrà intraprendere sono diverse ed è stato sicuramente utile avere degli spunti per prendere decisioni che influirebbero sul benessere della comunità, per certi versi anche potenzialmente economico. In zone in cui lo Stato non è percepito come esistente, in cui il pubblico non è rappresentato altro che dalle vasche in cui si lavano i panni, è giusto ripartire da un processo decisionale dal basso. Attraverso organi come il COCODE che sappiano individuare le problematiche e cerchino di trovare una soluzione concordata, nella quale coesistano i fondamenti di una consuetudine: il convincimento che essa abbia valore di legge e sia duratura. Per conto suo, il Centro Monte Cristo ha già nella sua filosofia il rispetto della natura attraverso un miglioramento qualitativo degli spazi in cui si sviluppa la persona. Questo insegnamento vuole avere la pretesa di cambiare la società affinché queste problematiche risultino una priorità per tutti, cosa che ancora è lungi dall’avvenire.
All’interno delle attività del Centro, oltre alle ore dedicate all’ecologia, nelle quali gli alunni si dedicano al giardinaggio, alla raccolta di rifiuti dentro e fuori del centro, alla differenziazione degli stessi, ma anche alle attività del vivaio scolastico e alla piantagione di alberelli tipici della flora locale, vi sono anche giornate intere dedicate all’approfondimento dei temi dell’ecologia, attraverso la sensibilizzazione di alunni e genitori. Nell’ultimo mese ci sono state due giornate di semina e piantagione di alberi, mentre lo scorso sabato, in occasione della consegna dei voti del secondo bimestre, si è celebrata la giornata dell’ecologia attraverso la piantagione di una piantina per famiglia.
Un gesto simbolico: la voglia di piantare una nuova sensibilità ecologica nella società di oggi e nelle famiglie del domani.

Edoardo Buonerba
casco bianco Guatemala

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