martedì 15 marzo 2011

Guatemala, la TV italiana intervista il nostro casco bianco

Cresciuto a Nettuno, laureato a Trieste, con prime esperienze di studio a Roma, stage in Gran Bretagna, Ecuador, Uruguay, e brevi esperienze in Tunisia e Kosovo, il venticinquenne Edoardo Buonerba è ora in Guatemala con ProgettoMondo Mlal.
Un Paese dove malnutrizione e povertà misurano i tassi più alti (secondi solo alla martoriata Haiti) e dove decenni di malgoverni e violenza civile hanno lasciato una popolazione priva anche della più banale difesa e capacità di reagire a ogni tipo di avversità.
In particolare il giovane lavorerà in un Centro educativo, a Chimantenango, per garantire l’accesso all’educazione primaria ai bambini di 51 comunità che sorgono attorno al Centro Monte Cristo. In particolare si offre loro, grazie a un Programma di Sostegno a distanza, una borsa di studio, il materiale didattico ma anche una formazione professionale, un posto di salute per le prime cure mediche e, soprattutto, un’alimentazione adeguata, indispensabile alla loro crescita.
Prima di venire scelto, Buonerba diceva di sè: “Ho cercato di portare avanti negli anni di studio i miei interessi: la lettura, la scrittura, i viaggi e l’attivismo associativo. Mantengo un prioritario interesse per il mondo latino-americano e mi piacerebbe approfondire determinate tematiche accademiche attraverso l’esperienza in prima persona”.
Avendo quest’anno finito di studiare, Buonerba ha così deciso di presentare domanda per il Servizio civile all’estero: “Ho voglia di vivere un’esperienza di vita importante e su un periodo più lungo rispetto alle esperienze fatte fino ad oggi. Il progetto in Guatemala è quello che più attirava il mio interesse e mi pareva che più si confacesse all’apporto che posso dare personalmente”.
Alla domanda su cosa si aspetti da questa esperienza, Edoardo Buonerba ha confessato: “Sono convinto che l’esperienza di Servizio Civile sia un momento di crescita per il volontario, e comunque un’esperienza unica, soprattutto se fatta tra gli studi universitari e la vita lavorativa che seguirà.
Le tracce ancora forti, in me e nel mio carattere, dopo le prime esperienza fatte, mi danno grandi aspettative sull’arricchimento che potrà arrivarmi da un’esperienza di questo tipo, lungo un anno. Il fatto, poi, che questo progetto (Edad de Oro Monte Cristo) sia tutt’ora in costruzione, mi motiva maggiormente a rendermi disponibile in tutte le fasi del lavoro sul posto. Credo di avere una buona base culturale e linguistica per poter affrontare senza troppe difficoltà le sfide che via via mi si presenteranno”.

Qui sotto, Edoardo in un'intervista per la trasmissione "Mentre" andata in onda su tv2000 l'8 marzo scorso

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