giovedì 9 dicembre 2010

Futuro Glocale. La cooperazione internazionale e gli obiettivi del Millennio

"Futuro Glocale. La cooperazione internazionale e gli obiettivi del Millennio", un libro per riflettere e discutere su diritti umani e cooperazione internazionale. A cura di Vincenzo Pira, edizioni la Meridiana.

"La cooperazione internazionale per un paese come l’Italia non può essere una moda che viene messa nell’agenda politica a secondo delle convenienze del momento. Purtroppo non è mai stata tra le priorità della politica estera anche se ogni tanto, soprattutto durante i vertici internazionali, si fanno promesse di rilancio e di maggior impegno per ridurre il divario esistente tra mondi ricchi e poveri del pianeta.
É importante continuare a difendere il principio che la cooperazione è parte integrante della politica estera italiana. Parte integrante non significa strumento. Vuol dire difendere un ruolo importante degli attori di cooperazione nel pretendere coerenza tra la solidarietà e le altre scelte politiche. Significa non ridursi a un ruolo marginale fatto di elemosine che non incidono sulle cause.
Forse occorre affermare con più forza che la strategia assistenzialista è fallita. Occorre con urgenza investire nell'elaborare nuovi paradigmi per rendere gli aiuti umanitari un momento efficace per superare problemi causati da fattori strutturali che non vengono considerati "nel fare la carità".
Iniziando dalle campagne di comunicazione che anche le ONG fanno per la raccolta fondi. Troppo spesso le "campagne umanitarie" vengono gestite utilizzando «lo spettacolo della sofferenza», inventando emergenze che non esistono, evitando di parlare dei veri motivi che determinano disgrazie e disastri, tappezzando le città di manifesti con richieste di aiuti il cui obiettivo «non è aumentare la consapevolezza di ciò che provoca il disastro ambientale, la fame e la povertà. Ma solo il lisciare il pelo dell'emotività superficiale che porta all'elemosina. Che può sollevarci dal fardello di dover pensare a sollevare il problema della cause, ad affrontare il problema per risolverlo strutturalmente non solo a lenirne gli effetti.
Dambisa Moyo – economista dello Zambia - denuncia che : «Gli aiuti hanno contribuito a rendere più poveri i poveri e a rallentare la crescita. Ciononostante, gli aiuti internazionali restano il pezzo forte dell'attuale politica di sviluppo e una delle idee più radicate del nostro tempo. Il concetto secondo cui gli aiuti possono alleviare la povertà sistemica, e che ci siano riusciti, è un mito. Oggi in Africa milioni di persone sono più povere proprio a causa degli aiuti, la miseria e la povertà invece di cessare, sono aumentate. Gli aiuti sono stati e continuano ad essere un totale disastro politico, economico e umanitario per la maggior parte del mondo in via di sviluppo. La carità che uccide è la storia del fallimento della politica postbellica di sviluppo».
Ma la cooperazione serve. L’Unione Europea è uno dei principali attori nel quadro internazionale. La cooperazione decentrata vede gli enti locali, le associazioni, le ONG, le scuole e università, i media, come protagonisti per promuovere partenariati territoriali come nuovo modo di fare cooperazione.
Come fare bene tutto ciò? Di questo vogliamo discutere partendo da questo libro che vi proponiamo.

Vincenzo Pira, sardo di origini, è stato prima volontario in Brasile e poi responsabile Ufficio Progetti per ProgettoMondo Mlal tra gli anni ’85 e ’90. Sposato con un’ex volontaria Progettomondo Mlal in Ecuador, Ornella Cannone, Pira ha lavorato con noi a Roraima al fianco dei popoli indigeni del Brasile.
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