giovedì 9 dicembre 2010

"Dualità", la poesia che ci sostiene

Ogni fiore è dolce di primavera
e amaro di tenebra,
è caldo di parole
e duro di silenzio
”.

Maria Altamura è nata a Taurianova (RC) il primo luglio del 1969 e vive ad Alba (CN). Laureata in Scienze dell’Educazione, ha lavorato dal 1989 al 2007 in ambito sociale e attualmente è impegnata nel campo del commercio equo e solidale. È attiva anche nel mondo del volontariato e da tempo sostenitrice di ProgettoMondo Mlal. E proprio a sostegno delle attività della nostra organizzazione, grazie alla sua sconfinata generosità, Maria ha deciso di devolvere ogni singolo centesimo ricavato dalla vendita del suo nuovo libro di poesie dal titolo “Dualità”, edito Albatros.
A lei va il nostro più sincero grazie.

Dal retro di copertina:
“Una favola in versi incorniciata nell’incantevole scenario di paesaggi meravigliati e assorti, declinati in un caleidoscopio di colori, suggestio¬ni emotive e percezioni multisensoriali.
Altamura rivisita e trasfigura i colori, gli odori e le voci della memoria (legate non solo al suolo natio ma anche alle terre straniere che l’hanno accolta e adottata dopo aver lasciato il “nido” materno) perdendosi nella magia al contempo fuggente e folgorante di bagliori metafisici, estatici, sospesi in un limbo onirico e atemporale. Una sorta di empireo imperscrutabile, eterno proprio perché inafferrabile.
Ogni scorcio pittorico, ogni frammento poetico-narrativo (al “profu¬mo di salsedine” alla “fragranza dell’ulivo”, dal “fiore d’alba” al “ramo d’ebano”), ogni emozione evocata da un passato sbiadito nel tempo diventa declinazione e compenetrazione del presente. Ma, soprattut¬to, diventa fonte di ispirazione, e quindi di illuminazione mistica: ogni paesaggio naturale si trasforma, si sublima rivelando la sua dimensione “altra”, ergendosi a simbolo rivelatorio della presenza di uno spirito intangibile, di una divinità disturbata che plasma nell’ombra del suo mistero le alchimie segrete del Cosmo. Dei sentimenti. Dell’anima. Dell’identità individuale, ossia il vero punto d’approdo e porto d’at¬tracco della lunga ricerca spirituale dell’autrice”.

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