mercoledì 9 giugno 2010

La prigione si fa scuola e i detenuti insegnanti

Detenuti che apprendono e che allo stesso tempo insegnano. E una nuova “Prigione Scuola”, unico carcere minorile a nord del Mozambico. La struttura penitenziaria di Nampula fa passi da gigante e i primi risultati sono già tangibili.
Grazie al programma appena concluso “Diritti in carcere” - e a una direzione particolarmente attenta e motivata - negli ultimi anni ProgettoMondo Mlal è riuscito a dare un contributo davvero significativo – oltre che nella formazione professionale e in laboratori artistici - nel campo dell'istruzione. Nel penitenziario di Nampula, dove sono reclusi circa mille detenuti maschi tra adulti e minori, insieme alla scuola primaria adesso c'è anche la secondaria. Una realtà che fa invidia alla popolazione esterna, tanto che il sindaco della zona ha già chiesto alla direzione del carcere di valutare la possibilità di rendere accessibile la secondaria anche ai ragazzini del territorio, altrimenti costretti a macinare chilometri per raggiungere quella a loro più vicina.
E se ciò dovesse realmente avvenire, tra gli insegnanti a loro disposizione, i bambini troverebbero – oltre a educatori esterni e agenti qualificati – anche gli stessi detenuti. Quelli con un'alta scolarizzazione, si capisce, che possono mettere in campo le loro risorse anche nell'ottica di un risparmio della spesa pubblica.
Nell'immediato è infatti al via anche la creazione di una scuola d'arte, con la sperimentazione in qualità di docenti degli stessi detenuti adulti che in questi anni sono stati formati nei settori della poesia, del teatro, della pittura, della fotografia, della musica e della danza, dando anche vita al centro Culturale “Anamawavenchia”. La loro formazione continua, con l'apprendimento della didattica dell’insegnamento, per poter poi trasmettere quanto appreso ai giovani della “Prigione Scuola”, i minori cui presto sarà riservata un'area del carcere.
A Nampula i detenuti hanno pene che vanno da un minimo di 2 anni fino all'ergastolo. Tra questi anche molti minorenni per i quali, finora, nonostante siano previsti dalla legge, nel Paese non esistono ancora carceri riservate. Ecco allora la prossima grande novità in fase di realizzazione con il nuovo programma di ProgettoMondo Mlal avviato a marzo “Vita dentro”. Un padiglione a parte, recentemente ristrutturato, da dedicare ai soli ragazzi, che potranno usufruire di percorsi formativi specifici. E, oltre all'istruzione primaria e secondaria e alla scuola d'arte accennata, il direttore della struttura già sogna di portare in carcere, in un futuro non troppo lontano, anche alcuni corsi universitari.

Chiara Bazzanella, ufficio comunicazione ProgettoMondo Mlal

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