venerdì 11 giugno 2010

Alle porte dell’Amazzonia in una selva piena di stranezze

Un’escursione sperimentale di due giorni in compagnia di chi, attraverso il turismo, cerca di sostenere il territorio e la collettività dei suoi abitanti.
A organizzarla, qualche giorno fa, è stata TUSOCO, la rete di turismo solidale comunitario che ProgettoMondo Mlal sta appoggiando nell’ambito del progetto “Bienvenidos!”, avviato lo scorso febbraio proprio nell'ottica di rafforzare 18 centri turistici locali nell’area rurale di 4 dipartimenti boliviani. Leonardo Buffa, il nostro casco bianco sul luogo, ha partecipato all'iniziativa e racconta:
“Per tutto il percorso siamo stati accompagnati da una piccola troupe televisiva intenta a documentare il tutto a fini promozionali.
Il centro turistico che ci ha ospitati è Kawsay Wasi (la casa della vita in lingua quechua), ubicato a pochi kilometri da Villa Tunari (300 metri s.l.m.), cittadina della zona del Chapare, parte tropicale della regione di Cochabamba all’ingresso settentrionale del Parco Nazionale Carrasco, uno dei parchi più estesi in Bolivia (il 16% della superficie boliviana è area protetta!). Il centro si avvale di giovani e motivate guide locali, e parte degli introiti sono investiti per la realizzazione di piccole opere nelle diverse comunità della zona. Il primo giorno ci siamo inoltrati nella foresta, un ecosistema molto simile a quello del bacino amazzonico, alla scoperta di curiose forme di vita animali e vegetali... Per me che provengo dall’Europa dove la natura è “a misura d’uomo”, è stato davvero interessante entrare in contatto, seppur brevemente, con questa selva estremamente vitale, sfarzosa e competitiva, piena di stranezze.
Nel pomeriggio abbiamo visitato un piccolo appezzamento di coca, coltura per la quale è conosciuta l’area del Chapare e che rappresenta un tema scottante e irrisolto per le sue ambiguità. Il secondo giorno invece è stato all’insegna del divertimento, caratterizzato da una discesa in gommone di un tratto del fiume Espiritu Santo, uno dei principali della zona. Una bella occasione di scoprire un angolo di Bolivia meno conosciuto, radicalmente diverso dagli ambienti generalmente associati a questo Paese”.

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