venerdì 30 aprile 2010

Tre giorni “carcerati” a Qalauma

Tre giorni a Qalauma nel nuovo Centro destinato ai giovani ad oggi reclusi nel carcere di San Pedro in Bolivia. In vista dell'inaugurazione vera e propria della struttura, ultimata alla fine di febbraio, l'equipe del progetto ha infatti deciso di vivere per tre giorni all'interno del Centro per, come racconta il nostro casco bianco, Ester Bianchini “conoscerci meglio, conoscere l'infrastruttura di Qalauma, vedere gli spazi, immaginarci in situazioni nuove, esserci e condividere”.
Un'iniziativa nata da Riccardo Giavarini, responsabile del programma “Qalauma, giovani trasgressori” avviato da ProgettoMondo Mlal, ma fortemente condivisa e apprezzata da tutti.
Racconta Ester:
“Tre giorni a Qalauma, con tutto l’equipe riunito per condividere giorno e notte quello che presto sarà realtà! Gli immensi spazi ci hanno accolti, Don Andres ci ha procurato luce e gas, tutto è già pronto per accogliere i primi 30 ragazzi.
Grande convivenza e conoscenza reciproca, che ci ha permesso di svolgere al meglio un laboratorio per il lavoro d’equipe come mezzo di unione e di coesione. E poi giochi di ruolo, momenti di divertimento e distrazione (come solo guardare un film insieme) e una piccola festicciola per il compleanno di Gloria, assistente sociale di Qalauma.
Simulando la presenza dei ragazzi, ci siamo ruotati per la preparazione dei pasti, la gestione di regole e degli spazi, il rispetto degli orari e l’organizzazione interna.
Di fondamentale importanza in questo senso sono risultati proprio i giochi di ruolo per simulare situazioni critiche che incontreremo nella gestione del Centro: come l’arrivo dei ragazzi, la prima accoglienza, i conflitti per il cambio di ambiente e per la rinuncia dei ragazzi alle comodità di cui attualmente godono in San Pedro. E anche la gestione dei laboratori lavorativi, della cucina, del campo di calcio e della cappella sono stati simulati.
Una preziosa opportunità, infine, anche per prepararci alla prossima inaugurazione, organizzando gli spazi in vista di tale evento: si sono sistemate le camere dei ragazzi posizionando in ognuna un letto a castello (con i corrispettivi materassi, coperte, cuscini e lenzuola), un tavolo, le sedie e un piccolo armadio. Si è fatto ordine nella cucina, si sono sistemati i mobili nella parte amministrativa e, ovviamente, è stata resa più vivibile la parte destinata agli educatori, per 3 giorni a Qalauma. Occasione quindi più che concreta per renderci realmente conto di cosa voglia dire vivere nel Centro destinato al reinserimento sociale dei giovani trasgressori boliviani, e analizzarne gli spazi evidenziando difetti e virtù.
Ognuno di noi ha sacrificato impegni, scuola, famiglia per stare insieme e vivere qualcosa in cui si crede realmente. Un sacrificio comune premiato dalla reciproca gioia, dalla grande soddisfazione della buona riuscita e dalla felicità di concretizzare e vivere ciò che fino ad ora era solo immaginato.
Calarsi nella realtà dei fatti, e farlo con gioia, allegria e unione ci ha resi più forti e motivati per l’inaugurazione che, se tutto va bene, dovrebbe tenersi il mese prossimo!”.

Nessun commento:

Posta un commento