mercoledì 13 gennaio 2010

CATASTROFE HAITI

Nicolas Derenne, 30 anni, belga di nascita ma per anni residente a Venezia, dove prima della partenza come cooperante ad Haiti lavorava nell’amministrazione comunale, è salvo ed è da alcune ore al sicuro presso l’Ambasciata di Francia. Ma nel corso della notte, e dopo tantissimi tentativi andati a vuoto, nel brevissimo collegamento telefonico con il nostro responsabile area che lo chiamava dal Nicaragua, ha avuto poche parole: “E’ un disastro, non sapete. E’ un disastro», è riuscito a dire prima che cadesse nuovamente la linea.

E in queste ore, proprio a causa dell’interruzione della linea (del resto instabile anche nei giorni normali), è impossibile conoscere nemmeno lontanamente il bilancio dell’ennesima catastrofe abbattutasi su Haiti, da sempre il Paese più povero dell’America Latina e superato nel resto mondo da appena altri 33 Paesi. Ma se, come testimoniano le prime immagini, persino degli edifici più importanti (palazzo presidenziale, quartiere generale dell’Onu, ospedale, aeroporto, cattedrale, università, e principali ministeri) è rimasto poco o nulla, è facile immaginare cosa sia nel resto dell’area intorno alla capitale.

A 37 chilometri a est di Port au Price, e dunque a 50 dall’epicentro del sisma, c’è poi la sede del nostro primo Progetto, ormai quasi in chiusura, “Piatto di Sicurezza”, un intervento triennale cofinanziato dall’Unione europea per la sicurezza alimentare. Da Leogane però non arrivano notizie ed è drammatico soltanto immaginare quale possa essere la situazione. Più distante, invece, a sud ovest, ma comunque nel cuore geografico dell’area tradizionalmente spazzata dal passaggio degli uragani (quattro soltanto nel 2008), la sede del secondo Progetto (“Viva Haiti!”) in avvio proprio in queste settimane. Un intervento, sempre approvato dall’Unione Europea, per la ricostruzione del territorio di Fond Verettes, la prevenzione delle catastrofi e la formazione professionale dei giovani. Il progetto sarà realizzato in collaborazione con il nostro partner locale, il Centre de Recherche et de Dévoloppement (Cresfed) e, più concretamente dalla nostra equipe locale coordinata da Nicolas Derenne.

Questa mattina la nostra Organizzazione ha avviato una raccolta fondi straordinaria per la fase di ricostruzione, sapendo di potere già contare su un importante progetto di cooperazione, approvato a livello di Commissione europea, e con un partner particolarmente in gamba in loco. Questo perché non si perda nemmeno un centesimo della grande commozione di queste prime ore. E perché – per quanto sarà in nostro potere- anche gli aiuti che verranno non servano solo a tamponare ferite, troppo profonde per guarire in fretta, ma contribuiscano allo sviluppo del Paese, perché catastrofi annunciate di questo tipo non abbiano sempre bilanci di vittime umane così spaventosamente inaccettabili.

Per chi volesse partecipare alla ricostruzione di Haiti, versamenti su Banca Popolare Etica IBAN IT 07 J 05018 12101 000000511320


Qui sotto, un video intervento di Nicolas Derenne realizzato lo scorso dicembre per presentare i due progetti in Haiti: quello in chiusura, Piatto di Sicurezza, e il nuovo "Viva Haiti", in avvio nei prossimi mesi.

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