domenica 22 novembre 2009

Il festival di cinema africano premia Sheherazade, tell me a story

La kermesse cinematografica si chiude con un bilancio qualitativamente molto positivo, come tiene a sottolineare la giuria ufficiale, composta da Silvia Montevecchi, Vanessa Lanari, Dagmawi Yimer, Bernardo Suate e Charles Shemu Joyah: «noi tutti membri di questa giuria vogliamo sottolineare che con immenso piacere abbiamo verificato un alto livello di produzione nella grande maggioranza dei lavori visionati in questo festival. Sia la qualità tecnica di questi lavori, sia l’impegno civile dei loro autori, mostrano la grande vitalità della cinematografia africana, che solo la miopia del business occidentale lascia relegata ai margini. E naturalmente ci auguriamo che questo cambi in futuro, anzi ne siamo certi. Data la qualità dei film in concorso, questa giuria ha avuto difficoltà a scegliere i vincitori, poiché molti sarebbero stati i film che avremmo voluto premiare, in tutte e tre le categorie. Infine, queste sono state le nostre scelte»:

Primo premio a Sheherazade, tell me a story, di Yousry Nasrallah, Egitto. Per la forza esemplare con cui combina una ricerca di qualità e uno stile narrativo raffinato a un contenuto importante, come quello della misoginia e della violenza alle donne, diffuse nella società egiziana. Un film dove la sapiente narrazione mira all’esaltazione del carattere individuale nonché epico delle sue figure femminili. Una grande prova di coraggio per il regista e le interpreti, che ha suscitato reazioni contrastanti e forti critiche nel pubblico egiziano.

Menzioni speciali a: Izulu Lami, My secret sky, di Madoda Ncayiyiana, Sudafrica; Buried Secrets, di Raja Amari, Tunisia; Trapped dream, di Joseph Ubaka Ogochukwu, Nigeria/Senegal.
La giuria vuole inoltre premiare Thembi’, Kwezi, Chilie Bite e gli altri bambini di Izulu Lami per la bravura dimostrata, anche in considerazione della loro prima esperienza nei confronti del cinema.
Per il premio documentari, la giuria ha invece voluto dare una menzione speciale al cortometraggio Gaeenga, fou parmi les hommes, di Paul Kabré, Burkina Faso; mentre il primo premio va a Une affaire des nègres, di Osvalde Lewat, Cameroun.
Il primo premio cortometraggi va a Mon histoire: Papy, di Djo Munga, Repubblica Democratica del Congo. Menzione speciale a La Jeune femme et l’instit, di Mohamed Nadif, Marocco.

Vi è poi il premio scuole, promosso da Progettomondo Mlal. Il Festival ci ha mostrato in questi anni un Continente in movimento, spesso diverso dall'immaginario proposto dai media, e su questo anche quest’anno abbiamo voluto soffermarci. Oggi più che mai sentiamo l’esigenza di introdurre nuovi linguaggi, nuovi stimoli, nuovi messaggi. Siamo infatti in una fase di grandi cambiamenti, sospesi in situazioni in costruzione ma che meritano sicuramente di essere conosciute, esplorate, approfondite.
Cambiamenti che riguardano innanzitutto il continente africano e che troviamo riflessi sul nostro territorio, nelle nostre scuole, dietro i banchi. Le proposte cinematografiche di quest’anno hanno fortemente voluto parlare del “New”, attraversando temi importanti come i diritti dell’infanzia, le donne e la loro forza, i nuovi linguaggi e i processi sociali di trasformazione.
Notevole la partecipazione e la voglia di interrogare e interrogarsi, da parte di studenti e insegnanti, sui temi proposti dai film e i molteplici spunti di riflessione sulle tante e complesse realtà africane. Segnali forti che vogliamo raccogliere e che ci spingono a proseguire e rafforzare il lavoro che ogni anno il Festival dedica al mondo della scuola. Il film che i ragazzi in sala hanno premiato è A Season of a life di Charles Shemu Joyah (Malawi, 2008).

Il premio speciale di Nigrizia va invece a un documentario che ha saputo offrire uno sguardo su uno degli aspetti più duri dell'immigrazione. E che ha mostrato, in un lavoro durato anni, un'integrazione possibile, attraverso l'azione di una volontà collettiva: Via Anelli, di Marco Segato.

Il premio Asav (Associazione studenti africani di Verona), come per la giuria del festival, va a Sheherazade, tell me a story. Il pubblico ha invece premiato Izulu Lami.

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