mercoledì 18 novembre 2009

Comunicare la sovranità alimentare. Anche a Natale

Qual è l'impatto della comunicazione sulla sostenibilità e la sovranità alimentare? Questa la domanda alla base della ricerca promossa da FOCSIV, in collaborazione con la IULM e l’Università degli studi di Palermo, di cui sono stati appena diffusi i primi risultati.
Effettuata su un campione di 216 partecipanti al Forum della società civile che si è svolto in questi giorni a Roma nell’ambito del Summit mondiale dell’alimentazione indetto dalla FAO, la ricerca sembra far emergere che il tema della sostenibilità ambientale e della sovranità alimentare non è sufficientemente comunicato e rileva una richiesta di una maggiore copertura da parte dei mezzi di comunicazione. Emerge infatti in maniera netta l’importante ruolo che la comunicazione ha nella promozione della sovranità alimentare giudicato elevato da più dell’80% del campione. A questo è da associarsi l’insufficiente e inadeguata comunicazione di tale tematica giudicata scarsa per oltre il 50% del campione rappresentativo di 67 paesi del mondo.

Per far luce - e quindi comunicare - il suo impegno nella difesa di un'autonomia alimentare in ogni Paese, ProgettoMondo Mlal quest'anno ha scelto di dedicare la campagna di Natale proprio al tema del diritto al cibo, con un calendario fotografico zeppo di dati, curiosità e ricette tipiche di 12 Paesi di America Latina e Africa, e biglietti di auguri incentrati sullo slogan “Per un Natale più Buono!”. Naturalmente, oltre a dare diffusione al tema della sovranità alimentare, la campagna è finalizzata anche a raccogliere fondi per i progetti specifici sul tema, che vedono impegnata l'associazione in particolare in America Latina (Haiti, Paraguay, Bolivia Guatemala).

“In un'era in cui la comunicazione è in grado di influenzare i comportamenti collettivi e di incidere sulla affermazione di idee e di principi, è fondamentale sostenere la richiesta di maggiore comunicazione sui temi della sostenibilità e della sovranità alimentare - dichiara Sergio Marelli, direttore generale di Volontari nel mondo FOCSIV - così come la validità di tutte quelle azioni tra cui campagne di sensibilizzazione, formazione che caratterizzano la nostra azione e quella di tutti i nostri volontari, che educano a stili di vita più sobri e sostenibili”.
Convinzione ritenuta elemento chiave anche dagli intervistati per la ricerca, che riconoscono nelle reti familiari e comunitarie un fondamentale spazio di apprendimento di comportamenti alimentari sostenibili: ambiti privilegiati su cui investire in attività di informazione e sensibilizzazione, nel rispetto delle culture e dei linguaggi di ciascun paese per permettere la creazione di strumenti di comunicazione adatta.

Il questionario è stato distribuito ai partecipanti al Forum tra cui delegati, osservatori e volontari di associazioni provenienti da tutto il mondo, e una importante differenziazione tra aree emerge dai primi risultati relativi all’auto percezione dei comportamenti regolarmente agiti nel proprio paese di origine. Se il comportamento percepito più diffuso in maniera trasversale dai rappresentanti dei diversi paesi è il consumo di alimenti stagionali e locali, così non è per il consumo di alimenti con imballaggio sostenibile, opzione per il 17,5% delle persone provenienti da paesi del “sud est asiatico e pacifico” e comportamento attribuito “raro” dal campione europeo (2%), da quello africano (2,7%)  e asiatico (2,3). “Distanze” geografiche anche per il dato che riguarda l’attenzione ai consumi energetici domestici tra cui quelli idrici, più evidenti nell’area asiatica (22,9%) e meno in quella europea (12,1).

I primi risultati della ricerca sono disponibili sul sito www.focsiv.it con la possibilità nei prossimi giorni di continuare a rispondere al questionario on line con cui si intende allargare il campione per un ulteriore ampliamento dell’indagine.

Nessun commento:

Posta un commento