lunedì 17 agosto 2009

Burkina: Microcredito e partecipazione per il futuro di tutti

“Una città caotica, brulicante di attività. Qui la vita si svolge lungo la strada, le macchine fanno slalom tra motorini, biciclette, pedoni, carretti trainati da asini e, ogni tanto, persino qualche improvviso gregge di pecore, che attraversa la strada a suon di clacson”.
Chiara Fraccaroli è a Bobo Dioulasso per uno stage sul microcredito con ProgettoMondo Mlal. È qui – nella seconda città per importanza e grandezza del Burkina Faso - che si trova la sede operativa del progetto che la ospita: “An Ka Here So”, che in lingua dioula significa “Sui sentieri della salute”. Si tratta di un programma realizzato da ProgettoMondo Mlal per migliorare la qualità e la possibilità di accesso alla sanità pubblica, nei centri sanitari di promozione sociale sparsi sul territorio. Con il passare del tempo, a questa attività se ne sono affiancate altre due, intimamente correlate l'una all'altra: alfabetizzazione e microcredito.
Scrive ancora Chiara:
“Per quanto riguarda il progetto, posso dire che è tutto improntato in un'ottica di reale partecipazione. Circa l'attività sanitaria, si parla di epidemiologia comunitaria: ovvero sono le persone stesse del villaggio che, dopo un'opportuna formazione di base sui principi sanitari e attraverso le "storie di vita" di ciascun abitante, arrivano a riconoscere le situazioni che necessitano di cure mediche e in questo modo partecipano effettivamente alla salute della comunità.
Anche il microcredito viene gestito in un'ottica di ricerca-azione, in cui la persona che riceve il credito non è fruitrice passiva del progetto, ma soggetto attivo di mutamento sociale. Fare ricerca-azione significa conoscere i problemi delle persone che vivono il quotidiano nei villaggi e, attraverso modalità di interazione differenti che inneschino la discussione, far sì che sia la comunità stessa a riconoscere i propri problemi attraverso la condivisione in gruppo, arrivando a una proposta finale di soluzioni condivise.
Nello specifico, l'attività di microcredito si svolge attraverso la drammatizzazione dei problemi del villaggio e attraverso il disegno. Alle persone è chiesto di riconoscere tutto quello che esiste nella propria comunità, e successivamente di immaginare il villaggio ideale. Tutto ciò viene poi rappresentato graficamente e, a questo punto, le attività possono ambire a diventare microprogetti per generare reddito. Una volta valutato quali attività possano essere oggetto di finanziamento, segue un corso obbligatorio di alfabetizzazione. Il dossier indirizzato all'agenzia di microcredito u.r.c.p.o (unione regionale delle casse popolari dell'ovest) deve infatti essere compreso e compilato direttamente dai beneficiari che, quando il progetto sarà terminato, saranno quindi in grado di gestire da soli i rapporti con la cassa.
Come ha tenuto a precisare il professore Leopold Da San, coordinatore delle attività di alfabetizzazione e microcredito, "una comunità non scolarizzata non è priva di una propria visione della vita (intesa come futuro) altrimenti non riuscirebbe a sopravvivere. A mancarle sono le opportunità, ed è qui che entra in gioco il progetto".
L'alfabetizzazione, unitamente al lavoro di ricerca-azione, permettono alle persone di arrivare a una reale presa di coscienza su quali siano le loro necessità e capacità, per renderle infine concretamente pronte a prendere in mano la propria vita”.

Nessun commento:

Posta un commento