giovedì 13 agosto 2009

A Rio la libertà d'espressione si difende a suon di funk

A due passi dal ricco quartiere di Botafogo, cuore della zona sud di Rio, la favela di Santa Marta è considerata dal governo dello Stato di Rio una “favela modello”. La prossimità con la zona ricca della città ha contribuito non poco nella scelta delle istituzioni di moltiplicare gli sforzi per l'urbanizzazione del morro (a Rio usano questa parola per riferirsi alle favelas che si sviluppano su un rilievo, le favelas nel centro della città sono quasi tutte "morros"). La realizzazione di una funicolare che collega le diverse zone della favela e il programma Santa Marta Digital - una rete wi-fi gratuita per tutti gli abitanti del morro di Santa Marta - sono stati i principali investimenti pubblici.
A partire dal novembre del 2008 Santa Marta è stata teatro di violente incursioni da parte della Policia Militar, che avevano l'obiettivo di sradicare le piazze di spaccio e di assumere il controllo della favela. Oggi Santa Marta è interamente sotto il controllo della Policia Militar a cui una legge dello stato di Rio attribuisce la facoltà di autorizzare o meno le manifestazioni di carattere culturale. É stato quindi difficile per l’associazione Apafunk (Associazione dei professionisti e amici del funk) organizzare una roda de funk domenica 26 luglio, in difesa della libertà d’espressione. L’evento, annunciato e poi annullato per ben due volte, ha finalmente potuto riunire più di 500 persone tra le 5 del pomeriggio e le 10 di sera. Ben identificabili tra il pubblico erano presenti anche più di dieci poliziotti, che in qualche occasione (difficile resistere al ritmo vivace e coinvolgente) hanno accennato discreti passi di danza, impacciati da armi e divisa.
I protagonisti? Più di 25 funkeiros e rappers provenienti da diverse favelas di Rio, gli attori della compagnia Marginal di Teatro del Complesso di favelas della Maré e diversi militanti del movimento in difesa della garanzia della libera manifestazione del funk. L’associazione Apafunk intende diffondere il genere funk de raiz (funk di radice) così chiamato per il carattere di denuncia dei testi, sempre ispirati alla realtà sociale delle favelas. Nessun cenno a contenuti pornografici o di apologia del crimine organizzato, per i quali il genere è spesso criminalizzato e i baile funk sono stati completamente banditi. Più specificamente l’Apafunk punta al riconoscimento del funk carioca come legittimo genere musicale e lotta per l'abolizione della legge che attribuisce alla Policia Militar il potere insindacabile di autorizzare o meno eventi come quello di domenica.

Diego Striano e Ilaria Bessone, caschi bianchi in Brasile con ProgettoMondo Mlal

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